Leonardo svela piani ambiziosi per una presenza industriale negli Emirati

Leonardo svela piani ambiziosi per una presenza industriale negli Emirati

Leonardo svela piani ambiziosi per una presenza industriale negli Emirati

Giada Liguori

Novembre 19, 2025

Dubai, 19 novembre 2025 – Leonardo cambia marcia negli Emirati Arabi Uniti. Da semplice venditore a protagonista industriale. A dirlo è lo stesso gruppo italiano dell’aerospazio, difesa e sicurezza, presente da oltre trent’anni nell’area, che ha annunciato la svolta all’Airshow di Dubai. L’evento, che quest’anno conta più di 1.500 espositori e 490 delegazioni da 115 Paesi, fa da cornice a questa nuova fase. “Abbiamo una presenza storica, ma ora è il momento di fare il salto di qualità”, ha detto Carlo Gualdaroni, co-general manager business di Leonardo, in un’intervista con l’ANSA. Il piano è chiaro: costruire alleanze industriali locali per rafforzare la posizione nel Golfo.

Leonardo punta sugli Emirati: un mercato chiave

Non è un caso che Leonardo abbia scelto di investire qui. Gli Emirati Arabi Uniti sono il terzo mercato di esportazione per il gruppo, escludendo l’Italia. Il loro budget per la difesa sfiora i 30 miliardi di dollari all’anno. Un dato che, per Gualdaroni, “mette in chiaro quanto questo Paese sia centrale nella nostra strategia globale”. Finora, Leonardo ha lavorato soprattutto con elicotteri, sistemi navali e componenti elettronici: oltre 100 elicotteri operano nelle flotte civili e militari, e circa 45 navi emiratine montano sistemi di difesa firmati dall’azienda.

La vera novità però è un’altra. Leonardo vuole passare dalla semplice vendita a una presenza produttiva diretta. “Cerchiamo di creare sinergie industriali anche qui, proprio come abbiamo fatto in Europa”, ha spiegato Gualdaroni, ricordando le collaborazioni con Baykar per i droni, Thales e Airbus nello spazio, Rheinmetall per i veicoli blindati. Il progetto è portare questo modello anche negli Emirati, soprattutto nei settori dell’elettronica e dell’aeronautica.

Alleanze e formazione: le leve per crescere

Il piano prevede la nascita di joint venture e collaborazioni con aziende locali. L’obiettivo è non solo rafforzare la presenza nel Golfo, ma usare gli Emirati come trampolino verso nuovi mercati. “Ci sono trattative avanzate su tecnologie specifiche di interesse comune”, ha confermato Gualdaroni. Il terreno è fertile, grazie alla capacità di investimento degli Emirati e all’interesse per settori come la difesa aerea, il cyber, l’high performance computing e lo spazio.

Un altro punto chiave è la formazione delle risorse locali. “Non si può pensare a una presenza industriale senza investire nelle persone del posto”, ha ammesso Gualdaroni. Leonardo ha in programma di assumere e formare ingegneri emiratini nelle sue fabbriche in Italia, per poi riportarli negli Emirati e costruire così una solida base industriale.

Dubai Airshow: un palco globale per Leonardo

L’Airshow di Dubai, in corso al Dubai World Central, si conferma un appuntamento fondamentale per misurare il polso del settore. Quest’anno fanno il loro debutto 440 aziende, ci sono 21 padiglioni nazionali – tra cui il Marocco per la prima volta – e oltre 120 startup. Leonardo ne approfitta per rafforzare rapporti istituzionali e commerciali, oltre che per esplorare nuove opportunità.

Secondo fonti vicine all’azienda, si stanno trattando sia l’ampliamento delle forniture esistenti sia lo sviluppo congiunto di nuove tecnologie. Gli Emirati mostrano particolare interesse per sistemi avanzati di difesa elettronica e soluzioni integrate per la sicurezza nazionale.

Sfide e orizzonti per Leonardo nel Golfo

Il cammino verso una presenza industriale stabile negli Emirati non è semplice. La concorrenza è agguerrita, con giganti americani e francesi ben radicati nella zona. Ma Leonardo punta sull’esperienza accumulata in decenni e sulla capacità di adattarsi alle esigenze locali. “Vogliamo essere un partner a lungo termine”, ha ribadito Gualdaroni.

Solo con una base produttiva solida e personale locale formato secondo gli standard italiani, Leonardo potrà davvero diventare un punto di riferimento negli Emirati e in tutta l’area del Golfo. Serve tempo, investimenti e una strategia condivisa con le autorità emiratine. Ma, per il gruppo, è la naturale evoluzione della presenza italiana in Medio Oriente.