Milano, 19 novembre 2025 – Oggi i mercati delle materie prime hanno vissuto una giornata in calo sui principali listini internazionali. A pesare sono stati i timori per una possibile bolla sull’intelligenza artificiale, l’attesa per i risultati trimestrali di Nvidia e le incertezze sulle prossime decisioni delle banche centrali. A farne le spese soprattutto il petrolio: il Wti ha lasciato sul terreno l’1,9%, scendendo a 59,56 dollari al barile, mentre il Brent ha perso l’1,8%, chiudendo a 63,65 dollari. Anche il gas naturale ha archiviato la giornata in rosso: ad Amsterdam il prezzo è calato del 2,5%, fermandosi a 30,90 euro per megawattora.
Petrolio e gas: la discesa accelera tra tensioni e incertezze
La giornata è iniziata tranquilla, ma già nel primo pomeriggio le vendite hanno preso il sopravvento. “Il mercato sta scontando un clima di incertezza, sia per le prospettive della domanda globale sia per le tensioni geopolitiche”, spiega un analista di una banca d’affari milanese. Il prezzo del Wti è scivolato sotto la soglia dei 60 dollari, un livello che mancava da settimane. Il Brent, punto di riferimento per l’Europa, ha seguito la stessa strada. Dietro la debolezza, secondo diversi operatori, c’è anche la prudenza degli investitori in vista delle prossime mosse della Federal Reserve e della Banca Centrale Europea.
Per quanto riguarda il gas naturale, ad Amsterdam – il principale hub europeo – le quotazioni sono arretrate fino a 30,90 euro per megawattora. È un segno della volatilità che ancora caratterizza questo mercato, influenzato dalle stagioni e dalle scorte accumulate nei mesi passati. “Il clima mite e le riserve piene stanno pesando sui prezzi”, conferma un trader attivo nel mercato olandese.
Oro in leggera ripresa, criptovalute in difficoltà
A differenza delle altre materie prime, l’oro ha messo a segno un piccolo rialzo dello 0,2%, toccando quota 4.113 dollari l’oncia. Il metallo prezioso resta un porto sicuro in tempi di incertezza. “L’oro è un bene rifugio quando i mercati azionari mostrano segnali contrastanti”, commenta un gestore di fondi specializzati in commodity.
Giornata negativa, invece, per le criptovalute. Il Bitcoin ha perso l’1,3%, scendendo a 91.251 dollari. Male anche altre monete digitali come Binance (-1%), Dogecoin (-1,7%) e Cardano (-1,2%). Secondo alcuni esperti, il settore risente della crescente attenzione delle autorità di controllo e della volatilità tipica delle fasi di correzione nei mercati tech.
Nvidia e banche centrali: il doppio banco di prova per i mercati
Al centro dell’attenzione degli investitori resta la pubblicazione della trimestrale di Nvidia, attesa nelle prossime ore. Il colosso dei chip è considerato un termometro per il settore tecnologico e per la tenuta della “bolla” sull’intelligenza artificiale. “C’è molta cautela: se i conti dovessero deludere, potremmo vedere nuove vendite”, confida un gestore milanese.
A complicare il quadro ci sono anche le incertezze sulle prossime mosse delle banche centrali. Federal Reserve e Bce devono fare i conti con il delicato equilibrio tra il contrasto all’inflazione e il rischio di rallentare troppo l’economia. Gli operatori sono divisi sulle tempistiche di eventuali tagli dei tassi.
Mercati in attesa, prudenza al primo posto
In Borsa si respira un clima di cautela. “Il mercato delle materie prime resta molto sensibile alle notizie macroeconomiche e alle attese sugli utili delle grandi aziende tech”, spiega un analista contattato da alanews.it. Per ora, solo l’oro sembra resistere alla volatilità, mentre energia e criptovalute continuano a muoversi tra vendite e rimbalzi tecnici.
La parola d’ordine resta prudenza. Gli occhi degli investitori sono puntati sulle prossime mosse delle banche centrali e sui dati in arrivo da Wall Street. Nel frattempo, i prezzi delle materie prime riflettono una fase di attesa e nervosismo che potrebbe durare ancora per qualche giorno.
