New York, 19 novembre 2025 – Il prezzo del petrolio ha iniziato la giornata in leggero rialzo a New York. Alle 9.30 ora locale, il barile di WTI veniva scambiato a 60,02 dollari, con un aumento dello 0,18% rispetto alla chiusura di ieri. Dietro a questo movimento, gli operatori vedono sia le aspettative sulle prossime mosse dell’OPEC sia le incertezze legate al difficile scenario geopolitico internazionale.
Petrolio in rialzo: cosa sta succedendo sul mercato
Il mercato del greggio negli Stati Uniti ha mostrato cautela, ma con un trend positivo fin dall’apertura. Fonti interne al New York Mercantile Exchange raccontano che la domanda resta solida, nonostante i segnali di rallentamento dell’economia globale. “C’è molta attesa per le decisioni che l’OPEC+ prenderà nella riunione di Vienna”, spiega un trader newyorkese, che ha preferito non farsi riconoscere. Negli ultimi giorni, i Paesi produttori hanno fatto capire che potrebbero intervenire sui livelli di produzione per stabilizzare i prezzi, dopo mesi di continue oscillazioni.
A influenzare i prezzi arrivano anche le tensioni dal Medio Oriente. Gli analisti di Goldman Sachs ricordano come “le tensioni tra Iran e Arabia Saudita rappresentano un rischio per l’offerta globale”, anche se per ora non si registrano interruzioni significative nei flussi. Intanto, i dati sulle scorte statunitensi pubblicati ieri dall’EIA (Energy Information Administration) mostrano una leggera riduzione delle riserve, con circa 1,2 milioni di barili in meno rispetto alla settimana scorsa.
Mercati in movimento e reazioni dagli operatori
L’aumento del prezzo del petrolio si riflette subito sugli altri mercati finanziari. A Wall Street, il settore energetico ha aperto in territorio positivo. Titoli come ExxonMobil e Chevron hanno guadagnato tra lo 0,3% e lo 0,5% nei primi minuti di contrattazione. “Gli investitori stanno seguendo con attenzione ogni segnale che arriva dall’OPEC e dagli Stati Uniti”, commenta Mark Johnson, analista di JP Morgan, contattato poco dopo l’apertura.
Nonostante il rialzo di oggi, il prezzo del greggio resta lontano dai picchi di metà anno, quando aveva superato i 70 dollari al barile. Gli operatori avvertono che la volatilità potrebbe aumentare nelle prossime settimane, soprattutto se arrivassero nuovi dati macroeconomici negativi o se dovessero peggiorare i conflitti regionali. “Per ora il mercato si muove con piccoli aggiustamenti”, aggiunge Johnson, “ma basta poco per far cambiare direzione”.
Cosa significa per consumatori e economia globale
Il movimento del prezzo del petrolio ha ripercussioni dirette su consumatori e imprese. Negli Stati Uniti, il costo medio della benzina è salito a 3,12 dollari al gallone, secondo l’ultimo bollettino AAA (American Automobile Association). Gli aumenti sono più evidenti nelle grandi città della costa Est. In Europa, invece, le compagnie petrolifere stanno valutando possibili aumenti dei prezzi nelle prossime settimane, in attesa di capire se il trend continuerà.
L’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) stima che la domanda globale resterà stabile nel quarto trimestre, ma ci sono molte incognite legate all’andamento dell’economia cinese e alle politiche energetiche dei principali Paesi importatori. “Il mercato è in una fase di cambiamento”, ha detto Fatih Birol, direttore esecutivo della IEA, in un’intervista a Bloomberg TV. “Le dinamiche tra domanda e offerta sono molto più fluide rispetto al passato”.
Tutti gli occhi sulla riunione OPEC+: cosa aspettarsi
Ora l’attenzione è tutta sulla riunione dell’OPEC+ che si terrà il 27 novembre a Vienna. Secondo indiscrezioni raccolte da Reuters, alcuni membri vorrebbero prolungare i tagli alla produzione già in vigore da mesi. Altri spingono per più flessibilità, per venire incontro alle esigenze dei singoli Paesi.
Nel frattempo, gli operatori restano cauti. “Non ci aspettiamo grandi scossoni almeno fino a dopo la riunione OPEC”, confida un broker della City di Londra. Solo allora si capirà se il prezzo del petrolio riuscirà a restare sopra i 60 dollari o se tornerà a scendere sotto la spinta di nuovi fattori esterni. Per ora, il mercato osserva e aspetta.
