Taranto, 19 novembre 2025 – Sette persone, tra cui il deputato di Forza Italia Vito De Palma e il consigliere regionale uscente Massimiliano Di Cuia, sono indagate dalla Procura di Taranto per presunti brogli elettorali durante le politiche del 2022. Gli avvisi di conclusione delle indagini sono arrivati nelle ultime ore, a pochi giorni dal voto regionale in Puglia, scatenando nuove tensioni nel panorama politico locale.
Brogli elettorali a Taranto: cosa dice la Procura
Il pubblico ministero Mariano Buccoliero ha ricostruito i fatti: tutto ruota attorno alla sezione 54 di Taranto. Qui, quattro membri del seggio e un rappresentante di lista, insieme a De Palma e Di Cuia, avrebbero agito con un “medesimo disegno criminoso” per falsare il risultato delle urne. Le accuse sono pesanti: falso ideologico, alterazione del voto, induzione in errore di pubblici ufficiali e violazioni della legge elettorale.
Al centro dell’indagine c’è la presunta manipolazione dei voti: secondo gli atti, 213 preferenze destinate a Fratelli d’Italia sarebbero state assegnate a Forza Italia, mentre 52 voti di Forza Italia sarebbero stati invece conteggiati a favore di Fratelli d’Italia. Secondo l’accusa, questo gioco di numeri avrebbe portato all’elezione alla Camera di Vito De Palma invece del candidato di Fratelli d’Italia, Marcello La Notte. Quest’ultimo aveva già contestato il risultato, presentando ricorso e segnalando anomalie.
Le reazioni di De Palma e Di Cuia
La tensione è alta tra i protagonisti. Vito De Palma, ex sindaco di Ginosa e attuale coordinatore provinciale di Forza Italia, si dice sorpreso: “Sono sbigottito da queste notizie che mi riguardano”, ha detto. Ha aggiunto di aver chiesto lui stesso trasparenza sugli atti della sezione: “Quando riceverò gli atti con le contestazioni, presenterò le mie controdeduzioni con serenità”. De Palma ha sottolineato anche la tempistica: “È strano che, a pochi giorni dal voto, si riaprano fatti di due anni fa”.
Sulla stessa linea il consigliere regionale uscente Massimiliano Di Cuia, che si ricandida alle prossime regionali: “Prendo le distanze da queste accuse”, ha detto. Ha poi spiegato di non essere mai stato presente nella sezione al centro dell’indagine e ha definito “particolare” la notifica proprio alla vigilia delle elezioni.
Un terremoto politico a pochi giorni dal voto
Questa inchiesta arriva in un momento delicato per la politica pugliese. Le elezioni regionali sono fissate per domenica e lunedì prossimi e l’arrivo di queste notizie rischia di scuotere il clima elettorale. Dopo essere stato eletto in Parlamento, De Palma si era dimesso da consigliere regionale lasciando il posto proprio a Di Cuia, primo dei non eletti di Forza Italia.
Intanto, a Taranto, tra i cittadini e nei corridoi delle istituzioni, si rincorrono domande e dubbi. Alcuni esponenti locali chiedono chiarimenti pubblici, mentre altri invitano alla calma in attesa degli sviluppi. Fonti vicine all’indagine raccontano che la Procura ha raccolto testimonianze e documenti dettagliati sulle operazioni di scrutinio nella sezione 54.
Cosa succederà adesso
Gli indagati possono ora presentare memorie difensive o chiedere di essere ascoltati dal pubblico ministero. Solo dopo questa fase si deciderà se chiedere il rinvio a giudizio o archiviare il caso. Intanto, la vicenda tiene banco nel dibattito politico pugliese. Forza Italia si trova a gestire una situazione complicata proprio nel momento clou della campagna elettorale.
Resta da vedere che impatto avrà questa inchiesta sugli equilibri interni al partito e sull’esito delle urne. Per ora, tra dichiarazioni ufficiali e chiacchiere nei bar del centro di Taranto, la parola d’ordine è cautela. Ma il caso dei presunti brogli continua a far discutere, alimentando dubbi e tensioni sulla regolarità delle votazioni passate e future.
