Belluno, 19 novembre 2025 – Una bimba di due anni è morta nella mattina di domenica 16 novembre a Borgo Valbelluna, nel Bellunese, poche ore dopo essere stata dimessa dall’ospedale Santa Maria del Prato di Feltre. I genitori raccontano che la piccola era stata visitata sia dalla pediatra di base sia dai medici del pronto soccorso, che avevano diagnosticato un virus influenzale e prescritto una cura da fare a casa. Ora la Procura di Belluno ha aperto un’inchiesta per capire cosa è successo e se ci siano responsabilità.
Febbre alta e la prima visita dalla pediatra
Tutto è iniziato mercoledì 12 novembre. La bambina, che andava all’asilo, aveva la febbre alta: 39 gradi di temperatura. La mamma l’aveva portata a casa e dopo una dose di paracetamolo e un po’ di riposo sembrava stare meglio. Ma il giorno dopo i sintomi sono tornati: dolore alla fronte, fastidio agli occhi, malessere diffuso. Preoccupati, i genitori hanno chiamato la pediatra di base. La dottoressa, secondo quanto riferito dalla famiglia, ha consigliato di aumentare il dosaggio del paracetamolo.
Nella notte tra giovedì e venerdì, però, la febbre non scendeva mai sotto i 39 gradi. Solo allora la pediatra è andata a visitare la bambina a casa. Ha parlato di un virus influenzale con un leggero arrossamento alla gola. Nessun segnale preoccupante, nessun cambio di cura: paracetamolo e riposo.
La notte in pronto soccorso e le dimissioni
La situazione è peggiorata tra sabato e domenica. Intorno alle 2.30 di notte, la bambina ha cominciato a respirare male e a mostrare uno strabismo insolito. Il padre, allarmato, l’ha portata al pronto soccorso di Feltre. Qui, secondo l’esposto dei genitori, è stata visitata rapidamente dal personale medico.
In meno di un’ora le hanno dato un codice bianco, segno che non era un’emergenza grave. Le hanno somministrato un antibiotico e un aerosol, poi l’hanno mandata a casa con l’indicazione di continuare la cura. “Ci hanno detto di proseguire con antibiotico e aerosol”, hanno raccontato i genitori agli inquirenti.
Il malore fatale e l’esposto alla Procura
Domenica mattina, poco dopo le 9, la bambina ha avuto un nuovo episodio di respiro affannoso e strabismo. Questa volta però è stato fatale: la piccola ha perso conoscenza prima che arrivassero i soccorsi del 118. Ogni tentativo di rianimazione è stato inutile.
Sconvolti, i genitori hanno presentato un esposto alla Procura di Belluno, chiedendo che venga fatta chiarezza sulla vicenda. Nel documento hanno ricostruito ogni fase della malattia della figlia e chiesto l’accesso alla cartella clinica e l’autopsia per capire le cause della morte.
L’indagine della Procura e la risposta dell’Ulss
L’inchiesta è aperta a carico di ignoti. Gli investigatori stanno raccogliendo tutta la documentazione sanitaria della bambina: dalla pediatra al pronto soccorso. L’obiettivo è capire se ci siano stati errori nella valutazione o nella cura.
Anche l’Ulss 1 Dolomiti, che gestisce l’ospedale di Feltre, ha avviato un’indagine interna. “Siamo profondamente addolorati per la perdita della piccola”, si legge in una nota. “Abbiamo subito aperto un approfondimento per capire cosa è successo e quali siano state le cause cliniche”.
Attesa per l’autopsia, il dolore e i dubbi
Nei prossimi giorni sarà fatta l’autopsia sul corpo della bambina, come chiesto dalla famiglia e disposto dalla Procura. Solo allora si potrà capire se il decesso è stato causato da complicazioni impreviste o se sono state fatte valutazioni sbagliate.
Intanto, a Borgo Valbelluna resta il dolore di una comunità scossa da una perdita improvvisa. E i genitori della piccola si chiedono: si poteva fare qualcosa di più?
