Wall Street in discesa: il Dow Jones perde oltre l’1% e il Nasdaq scivola dello 0,83%

Wall Street in discesa: il Dow Jones perde oltre l'1% e il Nasdaq scivola dello 0,83%

Wall Street in discesa: il Dow Jones perde oltre l'1% e il Nasdaq scivola dello 0,83%

Giada Liguori

Novembre 19, 2025

New York, 19 novembre 2025 – Wall Street apre in rosso, segnando un avvio di settimana all’insegna della prudenza tra gli investitori. Alle 15.30 ora italiana, il Dow Jones cede l’1,03%, scendendo a 46.110,34 punti. Male anche il Nasdaq, che lascia sul campo lo 0,83% a 22.519,25 punti, e l’S&P 500, in calo dello 0,64% a 6.629,63 punti. Un inizio incerto che rispecchia le tensioni sui mercati americani in questa fase di transizione.

Wall Street scivola: pesa l’incertezza su inflazione e tassi

Gli esperti di Goldman Sachs parlano di una giornata dominata dalla “prudenza diffusa”, con gli investitori in attesa dei dati sull’inflazione e delle prossime mosse della Federal Reserve. “Tutti stanno cercando di leggere ogni segnale che arriva dalla banca centrale”, racconta un trader di Morgan Stanley a New York, raggiunto poco dopo l’apertura. Il nervosismo è palpabile: la possibilità che la Fed mantenga i tassi alti ancora per mesi pesa sulle scelte di chi investe.

Gli ultimi dati sui prezzi al consumo negli Stati Uniti hanno mostrato una crescita più forte del previsto, alimentando il timore di una politica monetaria ancora rigida. “Non si vede nessun segno di rallentamento dell’inflazione”, ha ammesso ieri sera il presidente della Fed di Chicago, Michael Barr, durante un intervento a Boston. Solo dopo le sue parole i mercati hanno cominciato a considerare più seriamente l’ipotesi di un rinvio nel taglio dei tassi.

Tecnologia e finanza in affanno

Tra i settori più colpiti in apertura ci sono tecnologia e finanza. Apple e Microsoft partono in rosso, trascinando al ribasso tutto il comparto tech. “Il Nasdaq risente sempre di più delle oscillazioni dei big del settore”, osserva un analista di JP Morgan, spiegando come la volatilità sia ormai una costante da settimane.

Anche le grandi banche Usa mostrano segni di debolezza. Citigroup e Bank of America perdono oltre l’1% nelle prime battute, mentre Goldman Sachs resta poco sotto la parità. Il settore finanziario soffre per l’incertezza sulle mosse future della Fed e per i timori legati al rallentamento del credito.

Il quadro globale e le preoccupazioni degli investitori

Non solo fattori interni. A pesare sull’umore degli operatori ci sono anche le tensioni geopolitiche e i dati dall’Europa e dall’Asia. La settimana parte con nuove incertezze sul fronte cinese, dove la crescita del Pil resta sotto le attese e il mercato immobiliare continua a mostrare segnali di debolezza. “Tutti guardano a Pechino con molta attenzione”, confida un gestore di fondi americano, “perché ogni scossone in Asia si riflette subito sui mercati di tutto il mondo”.

A Wall Street, intanto, regna un clima di attesa. Gli operatori procedono con cautela, in vista dei dati macroeconomici in arrivo mercoledì e giovedì: richieste di sussidi di disoccupazione e indice dei prezzi alla produzione, due numeri chiave per capire dove sta andando l’economia Usa.

Cosa aspettarsi nei prossimi giorni

Gli analisti mettono in guardia: “La volatilità resterà alta almeno fino a fine mese”, avverte un economista di Wells Fargo. Il mercato tiene d’occhio le riunioni della Fed di dicembre e gennaio, quando potrebbero arrivare segnali più chiari sulla direzione dei tassi.

Nel frattempo, a New York si respira un’aria di attesa. Nelle sale trading si seguono con attenzione i numeri che scorrono veloci sui monitor, mentre fuori dagli uffici di Wall Street il traffico del lunedì mattina scorre come sempre. Nessun allarme, ma la sensazione è quella di un momento delicato: ogni dato può cambiare tutto, ogni parola può spostare gli equilibri.

Così si apre la settimana sui mercati americani: con prudenza, tra numeri in rosso e lo sguardo fisso sulle prossime mosse della Federal Reserve.