Centrodestra in azione: il vertice strategico sulla manovra dopo il Cdm

Centrodestra in azione: il vertice strategico sulla manovra dopo il Cdm

Centrodestra in azione: il vertice strategico sulla manovra dopo il Cdm

Matteo Rigamonti

Novembre 20, 2025

Roma, 20 novembre 2025 – Nel pomeriggio di oggi, i leader del centrodestra si ritroveranno a Palazzo Chigi per un vertice decisivo sulla manovra economica. L’appuntamento, secondo fonti parlamentari, è fissato intorno alle 18, subito dopo la riunione del Consiglio dei ministri prevista per le 17, anche se non ancora formalmente convocata. Una giornata che promette tensioni e decisioni importanti, con i big della maggioranza chiamati a sciogliere gli ultimi nodi sulla legge di bilancio.

Palazzo Chigi in fermento: il centrodestra prova a chiudere sulla manovra

La chiamata al confronto arriva in un momento delicato per la definizione della manovra 2026. Restano sul tavolo diversi punti critici: dal riassetto delle aliquote fiscali agli interventi su pensioni e sanità, fino ai fondi per gli enti locali. A guidare l’incontro sarà la premier Giorgia Meloni, che ha chiesto a Antonio Tajani di Forza Italia e a Matteo Salvini della Lega di arrivare con proposte concrete e numeri precisi.

“Dobbiamo trovare un accordo che metta d’accordo tutti”, avrebbe confidato Meloni ai suoi collaboratori poco prima del vertice. Un clima teso, ma anche la consapevolezza che il tempo stringe: la legge di bilancio va presentata alle Camere entro fine mese, altrimenti si rischia l’esercizio provvisorio.

Fisco, pensioni e sanità: i nodi da sciogliere

Da quanto si apprende, le priorità della maggioranza sono chiare. Si punta a confermare il taglio del cuneo fiscale per i redditi medi e bassi e a intervenire sulle pensioni minime. Sul fronte della sanità, si valuta un aumento del Fondo sanitario nazionale, in risposta alle richieste arrivate dalle Regioni nelle ultime settimane.

Ma non mancano le tensioni interne. La Lega spinge per più flessibilità sulle pensioni anticipate: “Non possiamo abbandonare chi ha lavorato una vita”, ha ribadito Salvini in una riunione riservata. Forza Italia, invece, chiede garanzie su nuove risorse per imprese e investimenti infrastrutturali. Un equilibrio complicato da raggiungere, con Meloni che dovrà fare da arbitro tra posizioni spesso distanti.

Scadenze stringenti e risorse limitate

Il calendario è serrato. La bozza della legge di bilancio dovrà passare al Consiglio dei ministri nelle prossime ore, per poi arrivare in Parlamento e affrontare l’esame delle commissioni. Solo allora si capirà se le richieste della maggioranza troveranno spazio nel testo finale.

Dal governo fanno sapere che i margini sono stretti: “Le risorse sono quelle che sono”, ha ammesso un sottosegretario al Tesoro, lasciando intendere che non tutte le richieste potranno essere accolte. Sullo sfondo resta la necessità di rispettare i vincoli europei sul deficit e sul debito pubblico, un tema che sarà al centro del confronto anche con Bruxelles nelle prossime settimane.

Attesa e tensione tra i parlamentari

L’attesa per le decisioni definitive si sente anche tra i gruppi parlamentari. In Transatlantico, stamattina, deputati e senatori hanno scambiato impressioni sulle possibili novità. “C’è ancora molto da limare”, ha spiegato un esponente di Fratelli d’Italia. Un collega della Lega si è detto “fiducioso in un’intesa positiva”.

Intanto, le opposizioni restano in allerta. Partito Democratico e Movimento 5 Stelle hanno già annunciato battaglia su alcuni punti chiave, a partire dai tagli alla spesa sociale. “Siamo pronti a dar battaglia in Aula”, ha avvertito la capogruppo dem Chiara Braga.

Il futuro della manovra si decide oggi

Solo in serata si capirà se il vertice avrà portato all’intesa attesa tra i leader del centrodestra. Da domani, la manovra sarà al centro di un confronto serrato in Parlamento, con emendamenti e modifiche fino all’ultimo minuto. Un percorso ancora lungo, ma oggi a Palazzo Chigi si gioca una partita fondamentale per il futuro dell’economia italiana.