Liguria in prima linea: il ddl per le aree idonee alle rinnovabili svelato

Liguria in prima linea: il ddl per le aree idonee alle rinnovabili svelato

Liguria in prima linea: il ddl per le aree idonee alle rinnovabili svelato

Giada Liguori

Novembre 20, 2025

Genova, 20 novembre 2025 – Oggi la Giunta regionale della Liguria, su proposta dell’assessore all’Energia Paolo Ripamonti, ha presentato il nuovo Disegno di legge “Aree Idonee” dedicato alle fonti rinnovabili. Contestualmente, è stato approvato il Piano Energetico Ambientale Regionale (Pear), completando così il “Pacchetto Energia Liguria 2030”, la strategia che accompagnerà la regione nella sua transizione energetica nei prossimi anni.

Liguria, ecco le nuove regole per le aree destinate alle rinnovabili

Il fulcro del provvedimento sta nell’individuare le zone adatte per realizzare impianti di energia da fonti rinnovabili. A Palazzo della Regione questa mattina è stato chiarito cosa resterà fuori dai giochi: sono escluse le aree con vincoli paesaggistici, i siti Natura 2000, le aree protette, i parchi regionali e nazionali, le zone a rischio frane o alluvioni e i siti Unesco. Per quanto riguarda l’eolico di medie e grandi dimensioni, sono tagliate fuori le province che hanno già superato il 50% della potenza installata, salvo particolari eccezioni decise dai Comuni interessati.

Il testo introduce anche un rafforzamento del monitoraggio: sarà creato un tavolo tecnico permanente, guidato dalla Regione, che avrà il compito di controllare i risultati e di segnalare eventuali problemi. “Abbiamo lavorato tenendo conto delle esigenze dei territori”, ha spiegato l’assessore Ripamonti. “La Regione vuole accompagnare e sostenere le comunità nelle scelte legate alla transizione energetica”.

Il Piano Energetico Ambientale Regionale: cosa cambia

In contemporanea, la Giunta ha dato il via libera al Pear, il documento che stabilisce le politiche e le priorità per raggiungere gli obiettivi energetici e ambientali della Liguria e dell’Italia. Il piano punta forte sull’efficienza energetica e sulla riduzione dell’uso di fonti fossili, individuando le principali aree per lo sviluppo delle rinnovabili (FER) e prevedendo misure per spingere la mobilità sostenibile.

I dati aggiornati a ottobre 2025 mostrano come la Liguria abbia già superato il 99% del target fissato per quest’anno sulla produzione da fonti rinnovabili. Un segnale chiaro dell’impegno concreto della regione verso la decarbonizzazione. “Il Pacchetto Energia”, ha aggiunto Ripamonti, “è il risultato di un lavoro condiviso con amministratori locali, categorie economiche e cittadini”.

Transizione energetica, obiettivi chiari e strumenti concreti

Il “Pacchetto Energia Liguria 2030” è la bussola che guiderà la regione nei prossimi anni. L’obiettivo è far crescere le energie pulite in modo equilibrato, senza dimenticare il paesaggio e la sicurezza dei cittadini. Il nuovo disegno di legge stabilisce regole precise per dove posizionare gli impianti e rafforza i controlli.

Una novità importante riguarda il ruolo dei Comuni: potranno chiedere deroghe motivate ai limiti per l’eolico, mentre il tavolo tecnico permanente raccoglierà segnalazioni e suggerimenti direttamente dal territorio. “Solo così – ha confidato un funzionario regionale presente alla presentazione – si può evitare che la transizione energetica diventi terreno di scontro tra sviluppo e tutela ambientale”.

Le reazioni sul territorio: dialogo aperto

Il pacchetto è stato accolto con interesse da amministratori locali e associazioni ambientaliste. Alcuni sindaci hanno chiesto chiarimenti sulle modalità per le deroghe, in particolare per le aree collinari dell’entroterra. Le associazioni ambientaliste, invece, hanno chiesto più attenzione ai corridoi ecologici e alle zone umide.

Ripamonti ha garantito che “il dialogo con i territori continuerà nelle prossime settimane” con incontri pubblici già fissati a Savona, Imperia e La Spezia. L’obiettivo resta “costruire insieme una Liguria più sostenibile”, senza forzature ma con regole chiare.

Liguria verso il 2030: sfide e prospettive

Con l’ok al disegno di legge sulle aree idonee e al nuovo Pear, la Liguria punta a essere tra le regioni italiane più avanti nella gestione della transizione energetica. Restano alcuni nodi da sciogliere, come la definizione precisa delle aree escluse, ma la direzione è chiara. Nei prossimi mesi, spiegano dalla Regione, arriveranno le linee guida per semplificare l’iter autorizzativo degli impianti.

“Non si tratta solo di numeri”, ha concluso Ripamonti davanti ai cronisti. “Sono scelte che riguardano la qualità della vita dei liguri”. Una sfida che coinvolge istituzioni, imprese e cittadini. E che, almeno per la Giunta regionale, dovrà portare la Liguria a superare gli obiettivi fissati dall’Unione Europea entro il 2030.