Lo spread Btp-Bund raggiunge nuovi livelli: cosa significa per l’economia italiana

Lo spread Btp-Bund raggiunge nuovi livelli: cosa significa per l'economia italiana

Lo spread Btp-Bund raggiunge nuovi livelli: cosa significa per l'economia italiana

Giada Liguori

Novembre 20, 2025

Milano, 20 novembre 2025 – Lo spread tra Btp e Bund ha segnato una leggera crescita nella mattinata, toccando quota 75 punti base a metà giornata. Il rendimento del decennale italiano si è portato al 3,47%, in rialzo di due punti e mezzo rispetto all’apertura. Dietro questo movimento, dicono gli operatori di Piazza Affari, ci sono le incertezze che ancora pesano su Italia ed Europa in questa fase di cambiamento economico.

Spread Btp-Bund: cresce ma senza allarmi

Il differenziale tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi, il famoso spread, è salito un po’ rispetto a ieri. Alle 12:30, i dati di Bloomberg lo danno a 75 punti base. Non è certo un livello preoccupante se guardiamo al passato, ma gli analisti e gli investitori lo seguono con attenzione.

Il rendimento del Btp decennale ha aumentato di circa 2,5 punti base, arrivando al 3,47%. “Non è un salto enorme, ma è un segnale importante”, racconta un trader di una banca d’affari milanese. “Soprattutto perché la volatilità sul mercato obbligazionario europeo resta alta”.

Perché salgono i rendimenti?

Gli operatori vedono in questo piccolo aumento dello spread Btp-Bund una reazione alle attese per le prossime mosse della Banca Centrale Europea. Christine Lagarde ha ribadito da poco che l’inflazione va tenuta d’occhio e ha lasciato intendere che i tassi rimarranno alti ancora per mesi.

“Gli investitori stanno rivedendo le loro previsioni”, spiega Marco Ferri, analista di Intesa Sanpaolo. “Se la politica monetaria resta più rigida più a lungo, i rendimenti salgono, soprattutto in Paesi con un debito pubblico importante come l’Italia”. In questo quadro, anche piccole variazioni diventano segnali da non sottovalutare.

Mercati cauti, nessuna reazione eccessiva

A Piazza Affari la giornata è partita con prudenza. I trader hanno tenuto d’occhio soprattutto le banche e le aziende più esposte al debito sovrano italiano. “Nessuno ha fatto mosse azzardate”, racconta un gestore di fondi a Milano, “ma resta il fatto che ogni minimo cambiamento dello spread pesa sulle decisioni”.

Secondo i primi riscontri, la domanda di Btp tra gli investitori italiani è ancora solida, mentre i fondi esteri procedono con più cautela. “Il mercato italiano offre rendimenti interessanti rispetto ad altri Paesi dell’Eurozona”, aggiunge Ferri, “ma il rischio percepito resta più alto”.

Europa: rendimenti stabili, attesa per dicembre

Nel resto d’Europa, i rendimenti dei titoli di Stato hanno avuto variazioni simili, ma più contenute. Il Bund tedesco a dieci anni è rimasto stabile intorno all’1,72%, confermando la Germania come punto di riferimento in termini di stabilità finanziaria nell’Eurozona.

Gli occhi ora sono puntati sulle prossime aste italiane e sulle decisioni della BCE in programma per dicembre. “Sarà fondamentale vedere se la domanda rimarrà forte nei prossimi mesi”, dice un economista della Bocconi. Solo allora si potrà capire se questo lieve allargamento dello spread è un episodio o l’inizio di una tendenza.

Dal Tesoro nessun allarme, ma prudenza

Dal Ministero dell’Economia non sono arrivate dichiarazioni ufficiali questa mattina. Fonti vicine al Tesoro però assicurano che la situazione è sotto controllo, “con attenzione ma senza allarmismi”. La linea resta chiara: “I fondamentali dell’Italia sono solidi”, confermano.

Gli investitori guardano ora ai dati economici in arrivo e alle possibili mosse fiscali del governo Meloni. In questo scenario, ogni segnale da Francoforte o da Roma può cambiare rapidamente l’umore dei mercati.

Per ora, lo spread resta sotto controllo. Ma come sempre, la partita si gioca su equilibri fragili e reazioni immediate.