Napoli, 20 novembre 2025 – Un intervento estetico che doveva essere una semplice routine si è trasformato in un incubo per Dario (nome di fantasia), 38 anni. Da sei mesi vive con una paralisi dopo gravi complicazioni seguite all’operazione in una clinica privata di Napoli. L’uomo si era rivolto ai medici per correggere un problema di allineamento tra mandibola e mascella superiore. Ma durante l’intervento è stato colpito da una emiparesi causata da uno choc emorragico e da una successiva ischemia cerebrale. Ora la Procura di Napoli ha aperto un fascicolo per capire se ci sono responsabilità mediche.
Intervento estetico, da routine a emergenza
Gli investigatori hanno ricostruito la vicenda: Dario aveva programmato con la clinica un intervento solo estetico, con un costo iniziale di 18mila euro, poi sceso a 16mila. Doveva essere una procedura semplice, con dimissioni in giornata. Invece, durante l’operazione qualcosa è andato storto: una fuoriuscita di sangue dall’orecchio sinistro ha fatto scattare l’allarme. L’équipe medica ha deciso di trasferirlo d’urgenza all’Ospedale del Mare.
Il reparto di Rianimazione e Terapia intensiva di Ponticelli ha descritto le sue condizioni come “gravissime” all’arrivo. Secondo il legale di Dario, l’avvocato Giampaolo Galloro, “durante l’intervento è stato reciso un vaso sanguigno e solo con un intervento rapido i medici sono riusciti a fermare l’emorragia”. Ma il danno ormai era fatto: la mancanza di sangue al cervello per diversi minuti ha provocato una ischemia e la conseguente perdita di movimento del lato destro del corpo.
La Procura indaga, si cercano responsabilità
Sulla vicenda è partita un’indagine della Procura di Napoli, coordinata dal pm Federica D’Amodio, con l’appoggio dell’aggiunto Antonio Ricci. Gli inquirenti stanno raccogliendo la documentazione medica e ascoltando chi era presente in sala operatoria. Al centro delle verifiche c’è la dinamica dell’intervento e come sono state gestite le emergenze.
“Abbiamo denunciato la clinica – spiega l’avvocato Galloro – perché vogliamo capire se sono stati rispettati tutti i protocolli di sicurezza e se ci sono state negligenze”. La clinica, nota in città per la chirurgia estetica, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali. Fonti interne assicurano che “sono in corso controlli interni” e che “verrà data piena collaborazione agli inquirenti”.
Dario oggi: “Non sono più io”
La vita di Dario è cambiata radicalmente. “Non mi riconosco più – racconta – ho perso la mobilità del lato destro e sono molto dimagrito. Anche le cose più semplici ora sono difficili”. Dopo il primo ricovero d’urgenza, ha subito un secondo intervento salvavita all’Ospedale del Mare per togliere una protesi infetta impiantata durante la prima operazione.
I medici sono cauti sul recupero: secondo il referto allegato alla denuncia, “la gravità dell’emiparesi potrebbe essere irreversibile”. La famiglia si è rivolta a neurologi specialisti per valutare possibili cure riabilitative, ma finora i miglioramenti sono minimi.
Chirurgia estetica, sicurezza sotto la lente
Il caso di Dario riapre il dibattito sulla sicurezza degli interventi di chirurgia estetica nelle cliniche private. Ogni anno, secondo l’Ordine dei Medici di Napoli, nella provincia si eseguono più di 5mila operazioni di questo tipo. “La maggior parte va bene – spiega il dottor Luigi Romano, chirurgo maxillo-facciale – ma è fondamentale che le strutture siano pronte a gestire anche le emergenze più rare”.
La Procura attende ora i pareri dei consulenti tecnici per capire se ci sono state carenze organizzative o errori umani. Solo allora si potrà stabilire se ci sono responsabilità penali o civili. Intanto, Dario e la sua famiglia vogliono risposte. “Voglio solo sapere cosa è successo davvero”, dice, con la voce stanca ma decisa.
