Roma, 20 novembre 2025 – La legge di Bilancio torna a far parlare di sé, soprattutto per la questione spinosissima della rottamazione delle cartelle. Un tema che continua a dividere esperti e contribuenti. A mettere in luce il problema è stato Riccardo Alemanno, presidente dell’Istituto nazionale tributaristi, intervenuto questa mattina al 24° convegno nazionale dell’ente, che si è svolto nella sala conferenze di via Nazionale.
«Alcune parti della legge di Bilancio hanno scatenato discussioni molto accese, e la rottamazione è una di queste. Speriamo sia l’ultimo tentativo così strutturato, cinque volte mi sembra un bel numero», ha detto Alemanno, rivolgendosi a una platea di professionisti e addetti ai lavori.
Rottamazione delle cartelle, il vero problema è la rateizzazione
Per Alemanno, il nodo più difficile da sciogliere riguarda i tempi concessi ai contribuenti per saldare i debiti. «Noi speriamo che questa rottamazione dia più tempo per pagare a rate, perché nella versione quater i termini erano troppo stretti», ha spiegato il presidente dell’Istituto. Quel meccanismo precedente aveva imposto scadenze ravvicinate, e secondo i dati raccolti dall’ente, ha portato a molte richieste di proroga e anche a diversi casi di decadenza dai benefici.
Il tema della rateizzazione è tornato più volte durante il convegno. Alemanno ha sottolineato quanto sia importante «proteggere chi si trova in difficoltà». Spesso, ha aggiunto, chi non riesce a pagare lo fa per problemi reali. «La rottamazione nasce proprio per questo: per aiutare chi ha difficoltà. Allora mi chiedo, se quel contribuente era già in difficoltà al momento del pagamento, perché non si interviene subito quando si accerta il mancato adempimento?», ha chiesto, guardando anche ai rappresentanti delle istituzioni presenti.
Famiglie e lotta all’evasione: la proposta dei tributaristi
Non solo cartelle. Alemanno ha toccato anche il capitolo degli aiuti alle famiglie previsti dalla manovra. «Ci sono margini di miglioramento negli interventi a favore delle famiglie, recuperando risorse dall’evasione», ha spiegato. L’Istituto nazionale tributaristi ha presentato una proposta in Commissione Bilancio: un meccanismo che prevede piccoli contributi legati all’imponibile e all’imposta dichiarata, da destinare esclusivamente a un fondo per le famiglie.
«E attenzione – ha precisato Alemanno – non si deve dire che si aumenta il fondo famiglie, per poi scoprire che in realtà ci sono fondi nascosti da qualche parte nel bilancio dello Stato». Una stoccata alle pratiche di finanza pubblica che spesso nascondono risorse non subito visibili nei documenti ufficiali. Secondo il presidente, anche se la proposta non ha ancora ottenuto l’ok del Parlamento, sarebbe un segnale concreto per chi rispetta le regole: «Crediamo che questa misura possa coprire tutte le necessità della famiglia, diventando un intervento strutturale e un bel segnale contro l’evasione».
Manovra sotto la lente: le reazioni e cosa aspettarsi
Durante la giornata, molti partecipanti hanno espresso preoccupazione per la tenuta sociale ed economica del sistema fiscale italiano. Alcuni commercialisti hanno ricordato come la pressione fiscale resti alta e come le continue modifiche alle regole creino confusione e incertezza tra cittadini e imprese. «Serve più stabilità nelle norme», ha confidato a margine del convegno Marco De Santis, tributarista romano.
Il dibattito sulla legge di Bilancio andrà avanti nelle prossime settimane, con audizioni in Parlamento e confronti tra maggioranza e opposizione. Sullo sfondo c’è sempre la lotta all’evasione: secondo il Ministero dell’Economia, nel 2024 sono stati recuperati circa 20 miliardi di euro, ma il fenomeno resta diffuso soprattutto tra piccole imprese e lavoratori autonomi.
Solo quando le norme saranno definite si capirà se le richieste dei tributaristi avranno trovato spazio nella versione finale della manovra. Intanto il confronto resta aperto, e i contribuenti aspettano risposte concrete.
