Spread Btp-Bund scende sotto i 74 punti: cosa significa per l’economia italiana?

Spread Btp-Bund scende sotto i 74 punti: cosa significa per l'economia italiana?

Spread Btp-Bund scende sotto i 74 punti: cosa significa per l'economia italiana?

Giada Liguori

Novembre 20, 2025

Milano, 20 novembre 2025 – Lo spread tra Btp e Bund è sceso questa mattina sotto la soglia dei 74 punti base, toccando quota 73,9 nei primi scambi sui mercati finanziari. Un nuovo minimo per il differenziale tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi, in un momento in cui gli investitori sembrano puntare sulla solidità del debito pubblico europeo.

Spread Btp-Bund: il segnale che arriva dai mercati

Il valore dello spread – ovvero la differenza tra il rendimento del Btp decennale italiano e quello del Bund tedesco con la stessa scadenza – è uno degli indicatori più seguiti da anni da operatori e analisti. Oggi, con il rendimento del Btp a 10 anni fermo al 3,46% e quello del Bund al 2,72%, il divario si è ridotto ai livelli più bassi dal 2021. Per molti operatori sentiti da alanews.it, questo movimento riflette sia la fiducia nella gestione dei conti pubblici italiani sia un clima di maggiore tranquillità nei mercati obbligazionari europei.

“Il calo dello spread è anche legato alle aspettative sulle prossime mosse della Banca Centrale Europea”, ha spiegato un gestore di portafoglio di una grande banca milanese. “Gli investitori si preparano a tassi stabili o in lieve discesa nel 2026, e questo favorisce i titoli dei Paesi periferici, come l’Italia”.

Rendimenti stabili, tutti gli occhi sulla BCE

Il rendimento del Btp decennale si mantiene intorno al 3,46%, dopo settimane di movimenti contenuti. Anche il Bund tedesco resta fermo al 2,72%, segno che il mercato tedesco non mostra particolari tensioni. Secondo i dati di Bloomberg e Refinitiv, la volatilità sui titoli di Stato europei è calata rispetto ai picchi visti tra primavera e estate.

Gli esperti sottolineano che il calo dello spread è stato aiutato anche dai dati economici italiani delle ultime settimane. La crescita del PIL nel terzo trimestre (+0,2% secondo Istat) e il rallentamento dell’inflazione hanno rassicurato gli investitori internazionali. “Il quadro resta fragile, ma meno preoccupante rispetto a un anno fa”, ha ammesso un economista di Mediobanca.

Cosa significa per finanze pubbliche e famiglie

Un differenziale Btp-Bund più basso vuol dire costi minori per finanziare il debito pubblico italiano. Secondo il Ministero dell’Economia, ogni punto base in meno sullo spread può tradursi in risparmi da centinaia di milioni di euro l’anno sulle nuove emissioni di titoli. Il Tesoro, che nelle prossime settimane dovrà collocare nuovi Btp per rifinanziare parte del debito in scadenza, segue con attenzione questi segnali.

Per famiglie e imprese italiane, un clima di fiducia sui mercati si traduce in condizioni migliori per mutui e prestiti. “Se lo spread resta basso, le banche possono offrire tassi più competitivi”, ha spiegato un consulente finanziario di Torino. Ma, ha aggiunto lo stesso esperto, “molto dipenderà dalle decisioni della BCE e dall’andamento dell’inflazione nei prossimi mesi”.

Reazioni e prospettive: cauto ottimismo in Piazza Affari

La giornata a Piazza Affari si è aperta con un clima di cauto ottimismo. Gli operatori hanno accolto con favore la discesa dello spread sotto i 74 punti base. “È un segnale positivo per tutto il settore bancario”, ha commentato un trader milanese poco dopo l’apertura. “Ma bisogna stare attenti: basta poco per cambiare rotta”.

Secondo le previsioni raccolte da alanews.it tra diversi analisti, lo scenario resta incerto. Le prossime settimane saranno decisive, con gli occhi puntati sulle riunioni della BCE e sulle nuove aste del Tesoro italiano. Solo allora si capirà se questa fase di calma nei mercati obbligazionari potrà durare o se torneranno le tensioni degli ultimi anni.

Per ora, il dato di oggi conferma una tendenza che premia la prudenza delle politiche fiscali italiane e la ritrovata fiducia degli investitori internazionali nei confronti dei titoli di Stato italiani.