Milano, 20 novembre 2025 – Ieri la società Tod’s ha preso atto della decisione della Corte di Cassazione, che ha respinto il ricorso presentato dal dottor Paolo Storari nell’ambito dell’inchiesta che coinvolge tre manager dell’azienda con l’accusa di caporalato. In una nota diffusa nel pomeriggio, l’azienda ha dichiarato di stare valutando con attenzione il nuovo materiale prodotto dal magistrato, sottolineando il “preoccupante tempismo” con cui è stato depositato.
Tod’s dopo la bocciatura della Cassazione: la posizione dell’azienda
La vicenda, che va avanti da mesi, ha avuto un nuovo capitolo ieri, quando la Cassazione ha detto no al ricorso di Storari. Secondo Tod’s, la società sta ora analizzando “con la stessa tranquillità” la documentazione aggiuntiva fornita dal magistrato. “Non emergono fatti nuovi rispetto a quanto già noto”, spiegano fonti vicine all’azienda, che si mostrano comunque fiduciose nel lavoro della magistratura.
Il riferimento al “preoccupante tempismo” riguarda proprio il momento in cui è arrivato questo nuovo materiale: proprio in giorni in cui la posizione dei tre manager indagati per caporalato torna sotto i riflettori. “Stiamo collaborando con le autorità e fornendo tutto il supporto necessario”, si legge nella nota diffusa dall’azienda.
Caporalato e Tod’s: cosa rischiano i tre manager
L’indagine, coordinata dalla Procura di Milano, riguarda presunte irregolarità nei rapporti di lavoro in alcuni stabilimenti legati alla produzione di Tod’s. Secondo quanto ricostruito finora, i tre manager sono accusati di aver usato forme illecite di intermediazione e sfruttamento della manodopera, violando le leggi sul lavoro.
Le accuse sono state formalizzate nelle ultime settimane, con l’iscrizione dei nomi dei dirigenti nel registro degli indagati. Gli investigatori stanno passando al setaccio documenti e testimonianze raccolti durante le perquisizioni tra settembre e ottobre. Al momento non sono state adottate misure cautelari, ma la posizione dei manager resta sotto osservazione.
L’azienda tra prudenza e fiducia: le prossime mosse
Nel quartier generale di via Filippo della Valle, sede storica del gruppo marchigiano, l’atmosfera è tesa ma cauta. “Abbiamo piena fiducia nella magistratura e siamo certi che emergerà la correttezza del nostro operato”, confida un dirigente che preferisce restare anonimo. Nel frattempo, la società si è affidata a un team di legali per seguire da vicino gli sviluppi.
Fonti interne spiegano che la priorità è proteggere l’immagine del marchio e assicurare la continuità della produzione. “Non ci sono stati ritardi nelle consegne né problemi con i fornitori”, assicura un responsabile delle relazioni esterne. Tuttavia, tra i dipendenti cresce la preoccupazione per le possibili conseguenze dell’inchiesta.
Caporalato nella moda: un problema sempre più sotto i riflettori
Lo sfruttamento dei lavoratori nella filiera della moda italiana è tornato spesso al centro del dibattito negli ultimi anni. Secondo l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, nel 2024 sono stati più di 1.200 i casi accertati di caporalato nel settore tessile e calzaturiero. Le principali associazioni di categoria hanno chiesto a più riprese controlli più severi e una maggiore trasparenza tra committenti e subfornitori.
“Serve un impegno concreto da parte delle aziende per garantire condizioni dignitose a tutti i lavoratori”, ha detto di recente il segretario generale della Filctem-Cgil, Marco Falcinelli. Anche il ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha ribadito l’importanza di “rafforzare i controlli e promuovere la responsabilità sociale d’impresa”.
Cosa aspettarsi dai prossimi sviluppi
Per ora, Tod’s mantiene la linea della massima collaborazione con le autorità e della fiducia nel lavoro degli inquirenti. Nei prossimi giorni sono previste nuove audizioni e l’analisi del materiale appena acquisito dalla Procura. Solo allora si capirà se ci saranno ulteriori passi o se la vicenda potrà avviarsi a una chiusura.
Nel frattempo, l’attenzione resta alta, sia tra gli addetti ai lavori sia tra i sindacati, che chiedono chiarezza e tutele per tutti i lavoratori coinvolti nella filiera produttiva.
