Tokyo, 21 novembre 2025 – I mercati azionari in Asia e nel Pacifico hanno chiuso la giornata in netto calo. A trascinare i listini verso il basso sono stati soprattutto i titoli tecnologici, messi sotto pressione dai timori di una possibile “bolla” legata all’Intelligenza artificiale. A pesare anche le aspettative meno rosee su un taglio dei tassi della Federal Reserve a dicembre, che hanno raffreddato l’umore degli investitori.
Tokyo e Seul fanno segnare i peggiori ribassi
La seduta è cominciata in un clima di forte incertezza a Tokyo, dove il Nikkei 225 ha chiuso in calo del 2,4%. Un dato che ha sorpreso fin dalle prime ore della mattina. “Il settore tech è sotto pressione, la volatilità è salita”, ha detto un trader di Nomura Securities poco dopo la chiusura.
Non è andata meglio a Hong Kong, dove l’Hang Seng ha lasciato sul terreno il 2,2%, mentre a Shanghai il calo è stato del 2,4%. A Shenzhen la perdita è stata ancora più pesante, con un –3,4% a fine giornata. Ma il dato più duro arriva dalla Corea del Sud: l’indice Kospi di Seul ha perso il 3,7%, facendo segnare la peggior performance tra i mercati principali della regione.
Intelligenza artificiale nel mirino: paura di una bolla
Al centro delle vendite, dicono gli operatori locali, c’è la crescente preoccupazione per una possibile “bolla” nei titoli legati all’Intelligenza artificiale. “Molti investitori stanno rivedendo le valutazioni raggiunte da alcune società tech”, ha ammesso un analista di Samsung Securities. Il rally degli ultimi mesi, spinto dalle attese su nuovi sviluppi nell’AI, sembra aver lasciato spazio a una fase di prese di profitto.
In particolare, i titoli delle aziende attive nell’AI hanno perso anche più del 5% in alcune piazze. “C’è chi teme che i prezzi siano saliti troppo in fretta, senza fondamenti solidi”, ha confidato un gestore di fondi di Hong Kong. L’impressione diffusa è che il mercato stia correggendo gli eccessi accumulati nell’anno.
Federal Reserve sotto la lente, aspettative in calo
A influire sui mercati asiatici non sono solo i timori sull’AI. Gli investitori guardano con sempre maggiore cautela alle mosse della Federal Reserve. Le speranze di un taglio dei tassi già a dicembre si sono affievolite dopo le ultime parole dei vertici della banca centrale americana. “Il quadro economico resta incerto”, ha detto ieri il presidente della Fed Jerome Powell durante un discorso a New York.
Secondo diversi esperti, la possibilità che i tassi restino alti negli Stati Uniti potrebbe mettere sotto pressione soprattutto i mercati emergenti e i settori più vulnerabili alla volatilità globale. “La liquidità potrebbe rimanere scarsa”, ha spiegato un economista della Bank of China.
Europa cauta all’apertura, Sydney limita i danni
Mentre in Asia si registravano pesanti perdite, i future sui principali indici europei hanno aperto in leggero calo, senza però mostrare segnali di crollo imminente. A Milano, Londra e Francoforte si respira prudenza, con gli operatori che aspettano indicazioni dagli Stati Uniti prima di muoversi.
A Sydney, intanto, l’indice principale ha contenuto le perdite intorno all’1,5%, grazie al supporto di alcuni titoli difensivi. “La volatilità resta alta, ma non si vede panico”, ha commentato un broker locale poco dopo le 17 ora australiana.
Mercati fragili, tutti gli occhi puntati su Wall Street
In attesa dell’apertura di Wall Street, gli operatori restano concentrati sulle prossime mosse delle banche centrali e sull’andamento dei titoli tech. “Solo con più chiarezza sulle politiche monetarie potremo vedere un ritorno di fiducia”, ha concluso un gestore di Tokyo.
Per ora, il messaggio che arriva dall’Asia è chiaro: la correzione potrebbe non essere finita e serve prudenza per chi investe sui mercati globali.
