Milano, 21 novembre 2025 – Gli investitori europei hanno giocato sul sicuro nell’ultima seduta della settimana, frenati dai timori sulle valutazioni alte del settore tecnologico e dalle incertezze sulle prossime mosse della politica monetaria americana. Venerdì, le principali Borse europee hanno chiuso in calo, fatta eccezione per Londra (+0,13%) e Parigi (+0,02%), che solo nel finale sono riuscite a recuperare qualche punto. A Francoforte, il Dax ha lasciato sul terreno lo 0,8%, mentre a Madrid l’Ibex ha perso l’1,1%. A Milano, il Ftse Mib ha ceduto lo 0,6%.
Tecnologici ed energetici in difficoltà
A pesare sui mercati sono stati soprattutto i titoli tecnologici e energetici, i più colpiti dalla giornata negativa. Secondo gli operatori di Piazza Affari, la pressione arriva da due fronti: da una parte le valutazioni che molti ritengono troppo spinte di alcune big del tech europeo, dall’altra i segnali contrastanti che arrivano dalla Federal Reserve. “Il mercato aspetta ancora indicazioni chiare sui tassi negli Stati Uniti”, ha detto un trader milanese poco dopo le 17.30, quando ormai la direzione della giornata era segnata.
Tra i peggiori spiccano alcuni nomi dell’energia e della tecnologia: a Milano, Enel e StMicroelectronics hanno chiuso in rosso. A Francoforte, vendite su Siemens Energy e Infineon. L’incertezza ha spinto molti investitori a ridurre l’esposizione in questi settori, preferendo restare in attesa.
Difensivi e auto resistono
In controtendenza, i settori considerati più “difensivi” – come alimentari e bevande e cura della persona – hanno tenuto meglio. “Quando il mercato è volatile, gli investitori si rifugiano nei comparti meno soggetti a cicli”, ha spiegato un analista di una banca d’affari londinese. Tra i titoli che hanno fatto meglio ci sono Nestlé, Danone e alcune aziende farmaceutiche.
Anche il settore auto ha mostrato una buona tenuta. A Parigi, Renault ha chiuso in leggero rialzo; a Milano, acquisti su Stellantis. Gli operatori spiegano che la domanda resta solida, nonostante le incertezze sull’economia.
Crollo per aerospazio e difesa dopo le parole di Zelensky
Situazione diversa per il comparto aerospaziale e difesa, che ha subito forti cali dopo le dichiarazioni del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. In mattinata, Zelensky ha annunciato di aver accettato di lavorare a un piano di pace preparato da Stati Uniti e Russia e di voler parlare nei prossimi giorni con Donald Trump sulle proposte in campo. La notizia ha scatenato vendite su titoli come Leonardo, Airbus e BAE Systems, che hanno perso tra il 2% e il 3% nell’ultima parte della giornata.
Per alcuni gestori, la prospettiva di una possibile distensione nel conflitto ucraino toglie forza ai titoli legati alla difesa. “Appena arrivano segnali di pace, il mercato reagisce subito”, ha raccontato un broker tedesco contattato nel pomeriggio.
Tutti gli occhi sulla Fed
A livello internazionale, l’attenzione resta tutta sulla Federal Reserve. Gli investitori aspettano di capire quali saranno i prossimi passi della banca centrale americana, dopo settimane di dati economici contrastanti. Il timore è che un nuovo aumento dei tassi possa frenare ancora di più i mercati azionari nel mondo.
A Wall Street, l’umore resta incerto: il Nasdaq ha aperto in calo, mentre il Dow Jones si muove poco sopra la parità. “Serve chiarezza sulla direzione dei tassi”, ha commentato un gestore newyorkese all’apertura delle contrattazioni.
Settimana prossima: attesa e prudenza
Guardando avanti, gli operatori si aspettano ancora giorni di volatilità e scambi contenuti. “Molti preferiscono stare alla finestra, aspettando dati più concreti”, ha detto un analista milanese. Solo allora si capirà se la correzione in corso continuerà o se i mercati troveranno nuovi stimoli per ripartire.
