Checco Zalone: un’analisi sociologica che sorprende

Checco Zalone: un'analisi sociologica che sorprende

Checco Zalone: un'analisi sociologica che sorprende

Giada Liguori

Novembre 21, 2025

Pescara, 21 novembre 2025 – Checco Zalone sotto la lente dell’università. È lui il protagonista di una tesi di laurea che lo mette sotto i riflettori come archetipo linguistico e sociale. Succede all’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, dove Rosa Pia de Martino, fresca di laurea, ha discusso un lavoro intitolato “L’uomo come archetipo del comico tra storia, satira e linguaggi: il caso Checco Zalone”. Partendo dalla figura del comico pugliese, la ricerca scava dentro l’evoluzione dei costumi, della politica e della comunicazione in Italia.

Zalone, la satira che racconta l’Italia

La tesi rivela che Checco Zalone – al secolo Luca Medici, nato nel 1977 a Capurso – non è solo un fenomeno da record al cinema. La sua satira, spiega de Martino, “offre uno sguardo potente per capire la storia e i cambiamenti del nostro modo di parlare e raccontarci”. Il relatore, Enzo Fimiani, docente di Storia della comunicazione, ha rimarcato come questo lavoro tocchi un aspetto sempre più diffuso: usare la cultura popolare per leggere la società.

Negli ultimi quindici anni, i film e gli sketch di Zalone hanno segnato il costume italiano. Da “Cado dalle nubi” a “Quo vado?”, fino a “Tolo Tolo”, le sue battute sono entrate nel linguaggio di tutti i giorni. “Non si tratta solo di studiare un artista – spiega de Martino – ma di capire come l’umorismo e la satira influenzino profondamente, da sempre, la nostra società, dal Novecento a oggi”.

Un caso di studio per capire la comunicazione

La tesi, discussa nella facoltà di Lingue e letterature straniere, si inserisce in un filone che guarda alla cultura di massa come chiave per leggere la realtà. “Ho scelto questo tema perché la società si capisce meglio proprio attraverso quello che ci racconta ogni giorno”, dice la neolaureata. Il lavoro ha analizzato testi, interviste e video per ricostruire come Zalone sia riuscito a cogliere – e spesso anticipare – i cambiamenti nel modo di comunicare pubblico.

Per de Martino, il comico pugliese è ormai “un punto di riferimento nello studio della comunicazione di oggi”. E i numeri parlano chiaro: oltre 200 milioni di euro incassati al botteghino italiano, un pubblico che va dai giovani agli anziani, da Nord a Sud. “Zalone parla a tutti – racconta uno studente presente alla discussione – anche a chi non si ritrova nei suoi personaggi”.

Dalla cultura pop alla critica sociale

Il lavoro si inserisce in una tendenza più ampia: quella che vede la cultura pop come strumento per leggere la storia e fare critica sociale. “Spero che questa ricerca spinga altri studenti a esplorare il legame tra cultura di massa e discipline umanistiche”, dice de Martino. Un invito che sembra trovare terreno fertile tra chi studia oggi.

Durante la discussione sono saltati fuori riferimenti a casi simili: da Totò a Benigni, passando per i comici della stand-up attuale. Ma per la neolaureata, Zalone resta unico per come mescola dialetti, stereotipi e politica in una forma che arriva a tutti.

Un ponte tra università e vita di tutti i giorni

La tesi su Checco Zalone arriva in un momento in cui il legame tra università e cultura pop diventa sempre più stretto. “Solo così si capisce davvero quanto la satira sia uno strumento per leggere i cambiamenti sociali”, sottolinea Fimiani. L’auspicio è che lavori come questo aiutino a far cadere i muri tra sapere umanistico e cultura di massa.

Nel frattempo, Zalone continua a riempire teatri e palinsesti tv. E ora entra anche nelle bibliografie universitarie, a conferma di un impatto che va ben oltre la semplice risata. Un fenomeno che, come mostra la ricerca, racconta molto più della comicità: parla di linguaggi, paure e trasformazioni dell’Italia di oggi.