Roma, 21 novembre 2025 – Dieci giovani ingegneri africani sono stati premiati oggi a Roma nell’ambito di Open Africa Power, il programma di formazione promosso da Enel Foundation e SEforALL (Sustainable Energy for All) che punta a spingere la transizione verso l’energia pulita in Africa. Tra loro, spiccano i nomi di Primrose Vurayai dallo Zimbabwe e Sheila Sergon dal Kenya. La cerimonia si è tenuta al Centro Undp di Roma, sede dell’agenzia Onu impegnata nel sostegno agli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’Agenda 2030.
Energia pulita, la sfida africana prende forma
Alla sua settima edizione, Open Africa Power ha coinvolto quest’anno giovani professionisti provenienti da venticinque Paesi africani, molti dei quali legati al Piano Mattei. L’idea è semplice ma ambiziosa: dare a questa nuova generazione gli strumenti tecnici e manageriali per guidare il passaggio a un’energia più pulita e accessibile in tutto il continente. “In una parola? Amazing”, ha detto Primrose Vurayai, ingegnere energetico specializzata in cambiamenti climatici, raccontando l’esperienza condivisa con studenti e ricercatori provenienti da tutta l’Africa.
Dall’altra parte, Sheila Sergon, ingegnere meccanico del Kenya, ha messo l’accento su tre parole chiave: “tecnologia, infrastrutture e mercato elettrico“. Un approccio che vuole rafforzare le basi per uno sviluppo sostenibile, affrontando le sfide del clima e la crescente domanda di energia.
Formazione e parità di genere: numeri che parlano
Dal 2018, il programma ha formato quasi 600 studenti da 38 Paesi africani. Numeri che dicono molto sull’importanza che si sta dando alla preparazione di professionisti nel settore energetico. Tra gli obiettivi c’è anche la promozione della parità di genere. Se nel 2018 le donne erano il 41% dei partecipanti, nel 2022 la loro quota è salita al 52%. Un risultato che Giulia Genuardi, managing director di Enel Foundation, ha definito “un segnale concreto di cambiamento”.
La settimana conclusiva si è svolta in Italia, con visite a centri di ricerca, impianti energetici e incontri con rappresentanti istituzionali. I partecipanti hanno potuto confrontarsi con realtà all’avanguardia e portarsi a casa strumenti concreti per affrontare le sfide nei loro Paesi. Alla fine della cerimonia, è stata posta loro una domanda semplice ma potente: “Qual è il vostro sogno dopo questa esperienza?”. La risposta è stata in gran parte condivisa: “Immaginare un’Africa che, anche a livello energetico, possa stare al passo con il resto del mondo”.
Istituzioni e partnership: una rete che cresce
Alla cerimonia romana erano presenti anche Stefano Marguccio, deputy CEO di SEforALL, insieme a rappresentanti delle istituzioni italiane e internazionali. Il Centro Undp di Roma, che ha ospitato l’evento, è da tempo un punto di riferimento per i progetti legati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Secondo gli organizzatori, la collaborazione tra enti pubblici, privati e organizzazioni internazionali è fondamentale per accelerare la transizione energetica in Africa.
Open Africa Power si inserisce così in un contesto più ampio di iniziative che cercano di rafforzare le competenze locali e migliorare l’accesso all’energia pulita. Un percorso che passa anche dalla condivisione di esperienze e dalla costruzione di reti tra giovani talenti del continente.
Uno sguardo avanti: la sfida continua
La settimana romana non è la fine, ma l’inizio di un nuovo capitolo per i dieci giovani premiati. Ora li aspetta il ritorno nei loro Paesi con un bagaglio di conoscenze tecniche e relazioni arricchito dall’esperienza italiana. “Siamo pronti a mettere in pratica tutto quello che abbiamo imparato”, ha detto uno dei partecipanti. Il sogno comune? Costruire un’Africa più sostenibile, dove l’energia pulita sia davvero alla portata di tutti.
Il prossimo appuntamento con Open Africa Power è già fissato per il 2026. Nel frattempo, il programma continuerà a formare i futuri leader della transizione energetica africana, puntando su competenze, inclusione e collaborazione internazionale.
