Milano, 21 novembre 2025 – Il prezzo del gas naturale ha segnato un nuovo calo stamattina sul mercato di Amsterdam, il punto di riferimento per le contrattazioni energetiche in Europa. Alle 9, il future sul metano con consegna a dicembre ha aperto in ribasso del 2,8%, fermandosi a 30,2 euro al Megawattora. Un dato che conferma la tendenza al ribasso delle ultime settimane, mentre operatori e analisti cercano di capire cosa stia davvero muovendo il mercato energetico europeo.
Gas in calo ad Amsterdam: i numeri che contano
La piazza finanziaria olandese, ormai da tempo il termometro dei prezzi del gas in Europa, ha visto il contratto TTF (Title Transfer Facility) scendere sotto i 31 euro già ieri sera. Questa mattina la conferma: il future di dicembre vale 30,2 euro/MWh, in calo di circa 90 centesimi rispetto alla chiusura di ieri. “Il mercato sta scontando una domanda più debole del previsto e scorte ancora molto piene”, spiega un trader di una grande società energetica europea, raggiunto telefonicamente alle 10.15.
Perché i prezzi scendono: domanda fiacca e scorte piene
Dietro il calo ci sono soprattutto due motivi: da una parte, una domanda industriale che resta sotto i livelli pre-crisi; dall’altra, le riserve di gas naturale nei depositi europei che rimangono a livelli storicamente alti. “Le temperature miti di questo inizio novembre hanno ridotto i consumi per riscaldamento”, sottolinea Marco Bianchi, analista di Refinitiv. Solo pochi mesi fa si temeva una nuova crisi energetica che aveva spinto i prezzi sopra i 40 euro/MWh. Ora la situazione sembra un’altra.
Cosa significa per famiglie e imprese
Per le famiglie e le aziende italiane, il calo del prezzo del gas potrebbe tradursi in bollette meno pesanti nei prossimi mesi. Ma, come ricordano dall’Autorità per l’energia (Arera), “gli effetti sui costi finali arriveranno con qualche settimana di ritardo, a seconda dei contratti e delle tempistiche di aggiornamento”. Intanto, alcune imprese energivore – come quelle della chimica e della ceramica in Emilia – hanno accolto con favore la notizia. “Ogni euro risparmiato sull’energia è ossigeno per la competitività”, confida un imprenditore modenese.
Il quadro internazionale: tensioni e forniture in bilico
Nonostante il calo odierno, il quadro resta incerto. Le tensioni tra Russia e Ucraina continuano a pesare sulle forniture verso l’Europa dell’Est. Intanto, l’aumento delle importazioni di GNL (gas naturale liquefatto) dagli Stati Uniti e dal Qatar contribuisce a stabilizzare il mercato. “Il rischio di shock improvvisi non è mai del tutto escluso”, ammette una fonte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Per ora, però, la situazione sembra sotto controllo.
Inverno alle porte: il meteo farà la differenza
Gli esperti invitano alla cautela. Se le temperature dovessero scendere bruscamente nelle prossime settimane, la domanda di gas potrebbe schizzare in alto. “Molto dipenderà dal tempo tra dicembre e gennaio”, osserva Bianchi. Secondo i dati di Gas Infrastructure Europe, gli stoccaggi sono pieni al 97%, un livello che garantisce una certa tranquillità, almeno per ora.
Mercati e futuro: prudenza ma senza panico
Nei mercati finanziari europei, la notizia del calo è passata senza scossoni. A Piazza Affari, le utility hanno aperto in lieve rialzo: Enel +0,4%, Snam +0,2% alle 9.45. Gli investitori restano prudenti ma puntano a una certa stabilità dei prezzi fino a fine anno. “La volatilità non è sparita, ma oggi il clima è meno teso rispetto a un anno fa”, dice un gestore milanese.
In sintesi, il prezzo del gas torna a scendere ad Amsterdam, a 30,2 euro al Megawattora, mentre l’Europa si prepara ai mesi freddi con un pizzico di ottimismo. Ma il settore resta all’erta: basta un cambio di scenario o una crisi improvvisa per rimescolare di nuovo le carte sul tavolo energetico continentale.
