Roma, 21 novembre 2025 – Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera oggi, su proposta del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, a un decreto legislativo che recepisce il Regolamento (UE) 2023/2411. La nuova legge porta con sé una tutela più forte e unitaria per le Indicazioni geografiche dei prodotti artigianali e industriali, estendendo la protezione che finora riguardava solo l’agricoltura a settori come il vetro di Murano, la ceramica di Caltagirone, il merletto goriziano e le campane di Agnone. Un passo importante, che il ministro Adolfo Urso ha definito come un modo per “rafforzare il valore delle nostre lavorazioni storiche e tutelare i consumatori”.
Protezione più solida per l’artigianato e l’industria italiana
Il decreto, approvato questa mattina a Palazzo Chigi, punta a offrire una difesa più efficace contro le imitazioni e a valorizzare la qualità dei prodotti tipici del nostro Paese. “Anche i nostri prodotti artigianali e industriali potranno finalmente contare su una protezione che ne garantisca qualità e autenticità”, ha spiegato Urso. Un riferimento chiaro a eccellenze come il vetro di Murano o la ceramica di Caltagirone, simboli di tradizioni antiche spesso prese di mira da chi tenta di copiarle.
La nuova norma affida al Mimit il compito di gestire la registrazione delle Indicazioni geografiche sul territorio nazionale. È un ruolo nuovo per il ministero, che dovrà seguire l’intera procedura. Il cuore della registrazione è un disciplinare di produzione: un documento che definisce con precisione caratteristiche, requisiti e legame con il territorio per ogni singolo prodotto. Un meccanismo già collaudato nel settore agroalimentare, ora esteso anche all’artigianato e all’industria.
Più controlli e sanzioni per fermare le imitazioni
Non si tratta solo di formalità. Il decreto introduce anche un sistema di sanzioni specifiche contro chi abusa delle Indicazioni geografiche o vende prodotti falsi spacciandoli per originali. Le multe e le altre misure colpiranno chi usa in modo scorretto i nomi protetti o non rispetta i disciplinari. L’obiettivo è chiaro: difendere chi lavora onestamente e offrire ai consumatori la certezza di comprare prodotti autentici.
Fonti del ministero spiegano che la nuova legge dovrebbe aiutare a dare più visibilità sui mercati esteri ai prodotti artigianali e industriali italiani. “È un riconoscimento importante – ha aggiunto Urso – che valorizza il lavoro dei nostri artigiani e delle imprese”.
Cosa cambia per mercato e consumatori
Gli effetti sperati sono diversi. Prima di tutto, una protezione più efficace dalla contraffazione, un problema che ha colpito duramente molte filiere storiche del made in Italy negli ultimi anni. Nel 2024, dicono i dati dell’Osservatorio sulla contraffazione, sono stati sequestrati oltre 2 milioni di pezzi falsi legati ai prodotti artigianali italiani. In secondo luogo, la legge punta a migliorare la reputazione internazionale delle nostre lavorazioni, favorendo export e competitività.
Per chi acquista, la garanzia sarà poter riconoscere con chiarezza l’autenticità dei prodotti. “Una scelta che protegge chi compra – ha rimarcato il ministro – e anche chi produce rispettando tradizione e qualità”.
I prossimi passi e le reazioni del settore
Il decreto entrerà in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Nei mesi a venire, il Mimit dovrà mettere a punto le regole per la registrazione delle nuove Indicazioni geografiche e per far rispettare le sanzioni. Le associazioni di categoria hanno accolto bene la novità: “Finalmente anche l’artigianato avrà uno strumento concreto per difendersi dalle imitazioni”, ha commentato Marco De Angelis, presidente di Confartigianato Venezia.
Nel frattempo, gli addetti ai lavori restano in attesa. “Solo quando vedremo i decreti attuativi capiremo davvero l’impatto sul mercato”, osserva un produttore di ceramica di Caltagirone. Ma tra le botteghe storiche e le aziende di famiglia cresce un cauto ottimismo: la speranza è che questa nuova tutela possa segnare una svolta per il futuro del made in Italy artigianale.
