Milano, 21 novembre 2025 – È sempre più chiaro: gli italiani vogliono prodotti che rispecchino i loro valori. Lo confermano i dati emersi oggi a Milano, durante la presentazione della ricerca “L’evoluzione della società italiana: tendenze e prospettive del retail moderno”. A illustrare i risultati è stato Giorgio De Rita, segretario generale del Censis, in occasione del Forum della Distribuzione Moderna 2025. Secondo lo studio, l’83,9% degli italiani sceglie prodotti in linea con i propri principi, il 75,5% preferisce prodotti sostenibili e il 70,6% evita acquisti fatti d’impulso. Dietro a queste scelte c’è un clima di incertezza, alimentato dagli eventi globali, che spinge a gestire il reddito con più cautela.
Consumi e valori: la microfelicità contro l’incertezza
La fotografia scattata dal Censis racconta una società in fermento, dove la parola d’ordine è “microfelicità”. Si tratta di quei piccoli momenti di benessere legati al tempo per sé, alle relazioni e alle attività che danno soddisfazione. “C’è un cambio di passo nei valori”, ha spiegato De Rita, “e una nuova lettura del consumo”. Oggi gli italiani non si limitano più a guardare al prezzo o alla necessità. Cercano coerenza con quello in cui credono e un po’ di gratificazione personale.
Un dato che salta all’occhio è che il 56,4% degli intervistati si concede un premio con un acquisto dopo una giornata faticosa. Per gli esperti, è il segno di un bisogno diffuso di ritagliarsi piccoli spazi di piacere nella vita di tutti i giorni. Ma la prudenza non manca: più di sette italiani su dieci dicono di evitare gli acquisti impulsivi, segno che la gestione delle risorse resta un tema centrale.
Il negozio di quartiere tra socialità e vicinanza
L’Italia che invecchia fa sentire più forte il bisogno di relazioni e di vicinanza. In questo scenario, i negozi fisici tornano protagonisti. Non sono solo posti dove comprare, ma spazi di incontro e socialità. Il 69,3% degli italiani vede lo shopping come un momento per svagarsi; il 62,7% apprezza il personale gentile e disponibile; il 38% vorrebbe trovare nei negozi angoli dedicati proprio alla socializzazione.
“Il negozio sotto casa non è solo un posto dove fare la spesa”, racconta una cliente di Porta Romana, “è anche il luogo dove scambiare due chiacchiere o incontrare qualcuno”. Una realtà che resiste, nonostante la crescita dell’e-commerce e delle piattaforme digitali. E che, secondo il Censis, conserva un ruolo sociale importante.
Tecnologia e nuove sfide per il retail
Il mondo del retail moderno si trova a fare i conti con la tecnologia e l’intelligenza artificiale. Il consumatore italiano, si legge nel rapporto, diventa più esigente e mette alla prova le imprese. Si cercano servizi su misura, esperienze d’acquisto semplici e cura dei dettagli.
“Le sfide per le nostre aziende sono complesse”, spiega Carlo Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione. “Serve ascolto, capire cosa serve davvero e soprattutto concretezza. Questo vuol dire anche avere regole chiare e stabili. Sostenere il retail significa mantenere vivo il cuore economico del Paese”.
Prudenza e nuovi equilibri nei consumi
La ricerca presentata oggi a Milano racconta italiani che oscillano tra cautela e voglia di gratificarsi. Gli eventi globali – dalla pandemia alle tensioni internazionali – hanno lasciato il segno nelle abitudini di spesa. Si cerca sicurezza, ma anche qualche piccolo piacere quotidiano. I negozi fisici restano punti di riferimento per la comunità, mentre la tecnologia apre porte nuove ma porta con sé sfide inedite.
In breve, il retail italiano si trova davanti a un consumatore più consapevole, attento ai valori e alle relazioni. Un cambiamento che spinge il settore a ripensare strategie e servizi, mantenendo un equilibrio delicato tra innovazione e prossimità.
