Roma, 21 novembre 2025 – Merielly Diab, ex moglie di un esponente di spicco di Hezbollah, ha attraversato l’Italia nell’ultimo anno e mezzo senza che nessuno la notasse. A svelarlo è stato Marco Mancini, ex agente dei servizi segreti italiani, in un’intervista che andrà in onda stasera su San Marino Rtv, nella trasmissione “Colibrì”. La notizia, diffusa nel pomeriggio, ha subito acceso dubbi sulla sicurezza e sui controlli alle frontiere.
Mancini: “Nessuno ha visto il suo passaggio”
Durante la chiacchierata, Mancini ha raccontato che Merielly Diab – un tempo responsabile dell’antidroga in Brasile – avrebbe incontrato il suo ex marito proprio mentre lavorava in Sudamerica. “Le autorità italiane non hanno mai segnalato la sua presenza”, ha spiegato l’ex 007, lasciando intendere che è passata inosservata. Un fatto che, secondo Mancini, “mette in luce le falle nel sistema di controllo dei movimenti sospetti e delle migrazioni”.
L’ex funzionario ha detto che la donna sarebbe rimasta in Italia per un periodo imprecisato tra il 2024 e il 2025. Al momento nessuna conferma ufficiale arriva dal Viminale o dalle forze dell’ordine. Fonti investigative, interpellate nel tardo pomeriggio, hanno preferito non commentare, limitandosi a dire che “le verifiche sono in corso”.
Hezbollah e droga: i legami dietro le quinte
Nel corso della trasmissione, Mancini ha ricordato come Hezbollah finanzia parte delle sue attività con i soldi del traffico di droga. “Non è un segreto che una buona parte delle risorse del gruppo arriva dal narcotraffico internazionale”, ha detto l’ex agente. Un legame che, secondo lui, “rende urgente un lavoro di squadra tra le intelligence europee”.
Il ruolo di Merielly Diab in Sudamerica non è casuale. “Proprio lì si sono stretti legami tra alcune fazioni di Hezbollah e i cartelli locali”, ha aggiunto Mancini. La donna avrebbe avuto un ruolo importante nel collegare il Sudamerica al Medio Oriente, secondo le sue ricostruzioni.
Gaza sotto la lente: 30mila miliziani nei tunnel
Sempre nella stessa puntata di “Colibrì”, collegata da Gerusalemme, la giornalista Fiamma Nirenstein ha aggiornato il conduttore Giovanni Terzi sulla situazione in Medio Oriente. Mancini, interrogato sull’argomento, ha sottolineato che a Gaza, dentro i tunnel sotterranei, si troverebbero ancora circa 30.000 miliziani di Hamas. “Sono tanti – ha spiegato – e non si occupano solo di combattere, ma anche di controllare le tasse sulle merci che arrivano per la popolazione”.
Secondo Mancini, la gestione di cibo e medicinali è uno degli strumenti chiave con cui Hamas tiene il controllo della zona. “Chi gestisce i tunnel controlla anche i flussi di aiuti”, ha detto. Una situazione che, a suo dire, rende più difficile ogni tentativo di mediazione o tregua.
Allarme sicurezza: scattano le prime richieste di chiarimenti
La notizia del passaggio di Merielly Diab in Italia ha già scatenato le prime reazioni in Parlamento. Nel pomeriggio, alcuni deputati della commissione Difesa hanno chiesto al Ministero dell’Interno spiegazioni immediate. “Serve chiarezza sui controlli alle frontiere”, ha detto un esponente dell’opposizione. Anche tra gli addetti ai lavori si avverte preoccupazione: “Se tutto fosse vero, dimostrerebbe quanto sia complicato tenere d’occhio chi ha legami con gruppi come Hezbollah”, ha confidato una fonte della polizia.
In attesa di risposte ufficiali, l’attenzione resta alta sulle possibili conseguenze per la sicurezza nazionale. Come spesso accade, solo le indagini potranno chiarire fino in fondo cosa è successo davvero.
