Milano, 21 novembre 2025 – Il prezzo dell’oro ha preso una pausa questa mattina sui principali mercati delle materie prime, interrompendo la serie di oscillazioni viste negli ultimi giorni. Alle 9.30, ora italiana, il Gold Spot – cioè l’oro con consegna immediata – veniva scambiato a 4.037,06 dollari l’oncia, con un calo dello 0,99% rispetto alla chiusura di ieri. Sul Comex di New York, il contratto future con consegna a dicembre si è fermato a 4.035,60 dollari l’oncia, in ribasso dello 0,60%. Dietro questo movimento, dicono gli operatori, ci sono sia le prese di profitto sia l’attesa per le prossime mosse delle banche centrali.
Oro in calo: i numeri della mattina e lo scenario globale
La giornata è partita in modo prudente tra gli investitori. L’oro, spesso rifugio nei momenti di incertezza, ha mostrato debolezza fin dalle prime contrattazioni in Asia. A Tokyo e Hong Kong, i volumi sono risultati un po’ più bassi della media settimanale. “Molti aspettano i dati macroeconomici statunitensi in arrivo nel pomeriggio”, ha detto al telefono un analista di una grande banca europea poco dopo l’apertura dei mercati europei.
Il calo di oggi segue una settimana movimentata. Solo due giorni fa, l’oro aveva toccato i 4.100 dollari l’oncia, spinto dalle tensioni in Medio Oriente e dalle incertezze sui tassi della Federal Reserve. Ora, però, la possibile pausa nei rialzi dei tassi Usa e un dollaro stabile stanno spingendo molti a ridurre l’esposizione sull’oro.
Dietro il calo: prese di profitto e attese per la Fed
Secondo diversi operatori sentiti da alanews.it, la flessione di questa mattina è soprattutto frutto di prese di profitto dopo i recenti rialzi. “Molti fondi stanno alleggerendo le posizioni in vista delle festività americane e delle scadenze tecniche di fine mese”, ha raccontato un gestore milanese che segue le materie prime. A questo si aggiungono le attese sulle decisioni della Federal Reserve: il mercato sembra scommettere su una pausa nella stretta monetaria, dopo mesi di rialzi che avevano sostenuto il dollaro e frenato l’oro.
Inoltre, la domanda fisica – soprattutto in Asia – resta fiacca da qualche settimana. “In Cina e India, i due maggiori mercati per l’oro fisico, gli acquirenti si muovono con prudenza”, ha spiegato un trader di Singapore. Lo confermano anche i dati della World Gold Council: nel terzo trimestre 2025 la domanda globale è rimasta stabile, senza grandi scossoni.
Come reagiscono gli altri mercati e cosa aspettarsi
Gli altri mercati delle materie prime hanno reagito con calma. Il petrolio Brent si è mosso intorno agli 82 dollari al barile, mentre l’argento ha perso lo 0,5% nelle prime ore. I listini azionari europei hanno aperto senza scossoni: a Piazza Affari, il Ftse Mib segnava un lieve +0,2% alle 10.15.
Gli esperti restano cauti sulle prospettive dell’oro nelle prossime settimane. “Tutto dipenderà dai dati sull’inflazione Usa e dalle mosse delle banche centrali”, ha commentato un economista di una società di consulenza londinese. Secondo Bloomberg, il prezzo dell’oro potrebbe rimanere instabile fino a fine anno, con possibili ritorni sopra i 4.100 dollari se dovessero emergere nuove tensioni geopolitiche o segnali di rallentamento economico.
Investitori italiani: dubbi ma nessun allarme
Tra gli investitori privati italiani, oggi sono arrivate qualche telefonata in più alle filiali bancarie specializzate in metalli preziosi. “Alcuni clienti hanno chiesto chiarimenti sulle prospettive dopo il calo di questa mattina”, ha raccontato un consulente finanziario di una banca milanese. Nessun allarme, però: la sensazione è che l’oro resti un punto fermo nei portafogli più prudenti.
Insomma, il movimento di oggi sembra parte di una fase di consolidamento dopo i forti rialzi delle ultime settimane. Tutti gli occhi sono puntati su Washington e sulle prossime mosse della Fed. Solo allora si capirà se questa discesa è solo una pausa o l’inizio di una nuova tendenza.
