Mosca, 21 novembre 2025 – Il presidente russo Vladimir Putin ha aperto uno spiraglio sulla crisi in Ucraina, affermando che il piano di pace proposto da Donald Trump “può essere una base per porre fine al conflitto”. L’annuncio è arrivato nel pomeriggio, durante un incontro con i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza russo, nel cuore del Cremlino. Secondo l’agenzia Tass, Putin ha confermato che Mosca e Washington hanno già discusso le idee dell’ex presidente americano, anche prima del recente vertice in Alaska.
Putin: “Il piano Trump può essere una base di partenza”
“Non ne abbiamo parlato pubblicamente, solo in modo molto generale, ma non è un segreto: il piano di pace del presidente Trump per l’Ucraina è stato discusso prima dell’incontro in Alaska”, ha detto Putin ai suoi collaboratori. Il riferimento è al summit riservato della scorsa settimana ad Anchorage, dove diplomatici russi e americani hanno affrontato la questione ucraina in un clima definito “pragmatico” da fonti vicine al Cremlino.
La mossa di Putin arriva in un momento delicato. Sul campo, i combattimenti tra forze russe e ucraine continuano senza sosta, soprattutto nelle regioni di Donetsk e Kharkiv. Eppure, l’apertura a una possibile trattativa è un segnale: Mosca sembra pronta a prendere in considerazione nuove soluzioni diplomatiche. “Siamo disposti a discutere ogni proposta seria”, ha aggiunto il presidente russo, lasciando capire che ora la palla passa anche a Washington.
Il piano Trump: cosa si sa finora
I dettagli del piano di pace di Donald Trump non sono stati resi noti ufficialmente. Ma, secondo alcune indiscrezioni riportate da media americani come il New York Times e la CNN, la proposta prevede un cessate il fuoco immediato e l’avvio di negoziati diretti tra Mosca e Kiev, con gli Stati Uniti come mediatori. Alcuni punti restano aperti, in particolare lo status dei territori occupati e le garanzie di sicurezza per l’Ucraina.
Fonti diplomatiche di Washington hanno confermato che “ci sono stati contatti informali” tra rappresentanti russi e americani nelle ultime settimane. “Non possiamo commentare i dettagli – ha detto un funzionario del Dipartimento di Stato – ma ogni iniziativa che possa portare a una de-escalation viene seguita con attenzione”. Da Kiev, invece, il presidente Volodymyr Zelensky non ha ancora parlato ufficialmente. Secondo alcune fonti vicine al governo ucraino, la linea resta prudente: “Ogni piano deve rispettare l’integrità territoriale dell’Ucraina”, avrebbe sottolineato un consigliere presidenziale.
Le reazioni in Europa e in Russia
La notizia dell’apertura di Putin ha subito acceso le capitali europee. A Berlino, il portavoce del governo ha ribadito che “ogni soluzione diplomatica deve partire dal rispetto del diritto internazionale”. A Parigi, fonti dell’Eliseo hanno mostrato “interesse per ogni iniziativa che fermi le ostilità”, ma hanno ricordato che “la voce dell’Ucraina resta centrale”.
In Russia, l’annuncio è stato accolto con cautela. Nei talk show serali della tv pubblica, alcuni esperti hanno parlato di “mossa tattica” del Cremlino. Altri hanno fatto notare che “senza garanzie concrete dagli Stati Uniti, difficilmente si andrà avanti”. Per le strade di Mosca, invece, la notizia è passata quasi inosservata: pochi sembrano credere in una soluzione rapida del conflitto.
Tra speranze e dubbi
Resta da vedere se l’apertura di Putin sia un vero cambio di passo o solo una mossa in vista delle prossime elezioni presidenziali russe. Gli osservatori internazionali invitano alla prudenza. “Siamo ancora lontani da un accordo”, ha detto Richard Haass, ex presidente del Council on Foreign Relations. Eppure, il fatto che Mosca citi esplicitamente il piano Trump come possibile base segna un cambio di tono rispetto ai mesi scorsi.
Per ora, la guerra in Ucraina continua a segnare le giornate con bombardamenti e trattative. Solo nelle prossime settimane si capirà se le parole di Putin daranno il via a una nuova fase o resteranno un passaggio isolato in una crisi che dura ormai da quasi tre anni.
