Buttarelli: la manovra come opportunità per rivitalizzare la domanda interna

Buttarelli: la manovra come opportunità per rivitalizzare la domanda interna

Buttarelli: la manovra come opportunità per rivitalizzare la domanda interna

Giada Liguori

Novembre 22, 2025

Milano, 22 novembre 2025 – La legge di Bilancio in discussione in Parlamento è vista da Carlo Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione, come un momento cruciale per indirizzare le risorse pubbliche verso interventi concreti a favore di famiglie e imprese. Lo ha sottolineato questa mattina all’apertura del Forum della Distribuzione Moderna a Milano, in un momento in cui la domanda interna fatica a decollare e la questione della natalità torna a far discutere.

La manovra per dare una spinta alla domanda interna

Durante il suo intervento, Buttarelli ha ribadito che la manovra finanziaria deve servire a rilanciare la domanda interna, sostenendo sia i consumi delle famiglie sia la competitività delle imprese. “Abbiamo già fatto presente al Governo – ha detto – che apprezziamo l’impegno per sostenere i redditi delle famiglie e per affrontare il tema della natalità”. Parole che riflettono un clima di attesa, ma anche di preoccupazione tra chi opera nella distribuzione.

I numeri parlano chiaro: secondo Federdistribuzione, il settore della grande distribuzione moderna in Italia conta più di 30 mila punti vendita e dà lavoro a oltre 500 mila persone. Un dato che fa capire quanto peso possano avere eventuali misure per sostenere i consumi sull’intera economia. “La distribuzione moderna – ha spiegato Buttarelli – è una sorta di termometro delle abitudini di spesa e delle difficoltà che le famiglie affrontano ogni giorno”.

Il calo demografico, una sfida per il futuro del Paese

Buttarelli ha poi messo l’accento sul problema del calo demografico, definendolo “non solo un problema sociale, ma una questione fondamentale per il futuro dell’Italia e per mantenere viva la domanda interna”. Un richiamo ai dati Istat: nel 2024 le nascite sono scese sotto le 370 mila, un nuovo minimo storico. “Affrontare davvero il calo demografico – ha aggiunto – vuol dire mettere in campo misure strutturali che diano fiducia alle giovani coppie e alle famiglie”.

Nel corso del Forum, diversi operatori hanno espresso preoccupazione per i consumi nei prossimi mesi. “Le famiglie fanno sempre più attenzione a come spendono – ha raccontato una responsabile di un punto vendita Esselunga presente in sala – ogni piccolo aiuto può fare la differenza”. E così il tema della natalità si intreccia con la capacità di spesa delle famiglie, soprattutto in un quadro dove l’inflazione resta sopra il 2% su base annua.

Il ceto medio, cuore della ripresa

Buttarelli ha chiesto al Governo di intervenire con più decisione sul ceto medio, spesso considerato il motore della domanda interna. “Abbiamo chiesto misure più precise – ha spiegato –, perché il ceto medio rischia di soffrire tra l’aumento dei prezzi e la stagnazione dei salari”. Un punto di vista condiviso da altri esponenti del settore, secondo cui la ripresa dei consumi passa per un aumento del reddito disponibile delle famiglie.

Tra le prime anticipazioni sulla legge di Bilancio ci sono il rafforzamento degli assegni familiari e nuovi incentivi per la natalità. Ma molti aspettano ancora dettagli precisi su come saranno finanziati e quale sarà l’effettiva portata degli interventi. “Serve chiarezza – ha detto un dirigente Conad – perché le famiglie hanno bisogno di certezze, non solo di promesse”.

Distribuzione moderna, tra sfide e responsabilità

Il Forum della Distribuzione Moderna, che prosegue fino a domani al MiCo di Milano, resta un appuntamento fondamentale per il confronto tra istituzioni e operatori. Tra i temi in agenda ci sono innovazione, sostenibilità e le nuove sfide del commercio al dettaglio. “Siamo pronti a fare la nostra parte – ha concluso Buttarelli – ma servono politiche coraggiose e lungimiranti”.

Mentre la legge di Bilancio entra nel vivo del dibattito parlamentare, il settore osserva con attenzione le mosse del Governo. Sullo sfondo, l’idea condivisa durante il Forum: solo un rilancio deciso della domanda interna può portare stabilità e crescita a tutto il Paese.