Roma, 22 novembre 2025 – Cristian Camisa è stato confermato alla guida di Confapi per i prossimi tre anni. La decisione è arrivata questa mattina, al termine dell’assemblea generale privata che si è tenuta al Parco dei Principi Grand Hotel di Roma. Originario di Piacenza e 51 anni, Camisa guida la Confederazione italiana della piccola e media industria privata dal novembre 2022. Oltre a essere presidente e amministratore delegato della T.T.A., azienda del settore meccanico, fa parte anche del Comitato economico e sociale europeo (Cese).
Camisa: “Onorato e pronto a raccogliere la sfida”
“Sono commosso e onorato”, ha detto Camisa subito dopo la proclamazione, visibilmente emozionato davanti ai delegati. Ha ringraziato l’assemblea e tutti gli imprenditori di Confapi per la fiducia rinnovata, mettendo in chiaro la “grande responsabilità” di rappresentare una parte fondamentale del sistema produttivo italiano in un momento che lui stesso ha definito “delicato e pieno di sfide”. Per il presidente, innovazione e sostenibilità saranno le leve indispensabili per restare competitivi sui mercati internazionali. “Andremo avanti con ancora più forza e determinazione a portare la voce delle nostre imprenditrici e dei nostri imprenditori”, ha promesso, assicurando che sarà “un megafono delle loro esigenze, senza compromessi”.
I risultati raggiunti e il peso nei tavoli decisionali
Nel suo intervento, Camisa ha fatto il punto sui risultati ottenuti da Confapi negli ultimi tre anni. “Abbiamo rafforzato il nostro ruolo nel sistema della rappresentanza imprenditoriale italiana”, ha ricordato. La Confederazione ha aumentato la sua presenza sia nei tavoli decisionali nazionali sia in quelli europei. Tra i traguardi più importanti ha citato il ritorno nel Cnel, la riconferma al Cese e la nomina nella cabina di regia del Piano Mattei e dell’Internazionalizzazione. Sul fronte estero, ha sottolineato i protocolli d’intesa con Sace e Simest, oltre alla collaborazione con Ice per sostenere le imprese italiane all’estero.
Un passaggio a parte è stato dedicato alla bilateralità, definita come “il vero pilastro del welfare e dell’assistenza sanitaria per i nostri dipendenti”. In questo campo, Confapi lavora a stretto contatto con Cgil, Cisl e Uil per rafforzare la tutela dei lavoratori delle piccole e medie imprese.
Il piano per il futuro: territori, filiere e capitale umano
Volgendo lo sguardo avanti, Camisa ha presentato le linee guida del suo programma per il prossimo mandato. Al centro c’è la valorizzazione dei territori: “La forza di Confapi sta proprio nella varietà delle nostre realtà locali”, ha detto. L’obiettivo è mettere in rete queste diverse realtà, favorendo il confronto e dando peso alle specificità per rendere l’associazione più forte e rappresentativa.
Tra le priorità, il presidente ha indicato un pacchetto di proposte per affrontare le crisi industriali del Centro-Nord, “il cuore produttivo del Paese”. Spazio anche al rafforzamento delle filiere, al sostegno della transizione verde e digitale e alla valorizzazione del capitale umano. Per il Sud, invece, Camisa ha annunciato un progetto dedicato a legalità, innovazione, reti e sviluppo sostenibile, con sportelli territoriali e percorsi formativi per i dirigenti.
“Continueremo a essere presenti nelle istituzioni italiane ed europee”, ha ribadito, “spingendo per un modello di sviluppo basato su innovazione, equità e competitività”.
Le nuove nomine: Martinetto presidente emerito
L’assemblea ha eletto all’unanimità Filiberto Martinetto presidente emerito della Confederazione. Martinetto, 91 anni, è una figura storica di Confapi: è stato tesoriere e presidente della commissione dei saggi. Ora prende il posto di Maurizio Casasco, che lascia ogni incarico all’interno dell’associazione.
Le sfide che ci aspettano
“I prossimi tre anni saranno decisivi per restare competitivi sui mercati nazionali e internazionali”, ha concluso Camisa. L’obiettivo è rafforzare il ruolo di Confapi come punto di riferimento per la piccola e media industria privata italiana. Un compito che, nelle sue parole, richiederà ascolto, presenza costante sul territorio e capacità di incidere sulle politiche industriali del Paese.