Il Cairo, 22 novembre 2025 – Sotto i blocchi di granito del lato est della piramide di Micerino, la più piccola tra le tre celebri piramidi di Giza, sono state scoperte due cavità misteriose. La notizia arriva da un team internazionale guidato dall’Università del Cairo, insieme all’Università Tecnica di Monaco di Baviera e all’Istituto per l’Innovazione e la Conservazione del Patrimonio in Francia. La scoperta apre la possibilità che ci sia un secondo ingresso al monumento. I dettagli dello studio sono stati pubblicati sulla rivista specializzata Ndt & E International.
Nuove tecnologie svelano antichi segreti
Gli esperti coinvolti nel progetto ScanPyramids hanno usato tre metodi non invasivi: georadar, ultrasuoni e tomografia di resistività elettrica. Questi strumenti hanno permesso di “sbirciare” dietro i massicci blocchi di granito senza toccare la struttura. “Abbiamo individuato due cavità piene d’aria, una a 1,4 metri e l’altra a 1,13 metri sotto la facciata esterna”, ha spiegato il professor Ayman Ashmawy, direttore del Dipartimento delle Antichità Egizie. La prima cavità misura circa 1 metro di altezza per 1,5 di larghezza; la seconda è più piccola, 0,9 metri per 0,7.
Un secondo ingresso? I segnali ci sono
La disposizione dei blocchi di granito intorno a queste cavità ha colpito gli archeologi. “La struttura assomiglia molto a quella che si vede intorno all’ingresso nord della piramide”, ha detto Jean-Baptiste Mouret, ingegnere francese del team. Questo dettaglio riapre il dibattito su un ipotetico secondo accesso, già ipotizzato nel 2019 dal ricercatore Stijn van den Hoven. “Non possiamo ancora dirlo con certezza – ha aggiunto Mouret – ma la somiglianza è evidente e vale la pena approfondire”.
Piramidi di Giza, nuove scoperte in serie
Negli ultimi anni le piramidi di Giza sono tornate al centro dell’attenzione grazie a ricerche condotte con tecnologie moderne. Solo pochi mesi fa, nella Grande Piramide di Cheope, è stata individuata una grande cavità interna e un corridoio nascosto vicino all’ingresso nord. “Questi dati stanno cambiando il modo in cui capiamo le tecniche costruttive degli antichi egizi”, ha commentato Mustafa Waziri, segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità d’Egitto.
Cosa succederà ora
Per ora, nessuno può entrare nelle due cavità. Non è stato trovato alcun passaggio diretto. Gli studiosi stanno pensando a micro-sonde o robot per esplorarle senza mettere a rischio la stabilità della piramide. “La priorità è proteggere il monumento”, ha detto Ashmawy, “ma vogliamo scoprire se queste stanze avevano un ruolo rituale o pratico”. Non è escluso che contengano oggetti o iscrizioni ancora sconosciuti.
Un tesoro antico sempre sorprendente
La piramide di Micerino, costruita più di 4.500 anni fa per il faraone Menkaura, è alta circa 65 metri. Pur essendo più piccola delle “sorelle” Cheope e Chefren, è uno dei capolavori dell’architettura funeraria egizia e continua a riservare sorprese. “Ogni nuova scoperta ci avvicina un po’ di più al mistero delle piramidi”, ha confidato un tecnico egiziano presente agli scavi, subito dopo la conferenza stampa al Cairo.
Attenzione e prudenza
Gli esperti invitano alla calma. “Ci vorrà tempo per analizzare tutti i dati e confrontarli con le fonti storiche”, ha ricordato Mouret. Solo così si potrà capire se queste cavità siano davvero un secondo ingresso o semplici anomalie nella struttura. Intanto, la comunità scientifica internazionale segue da vicino ogni passo, consapevole che ogni dettaglio può cambiare la storia di uno dei siti archeologici più studiati – e più misteriosi – del mondo antico.
