Economia sociale: la chiave per un futuro di sviluppo sostenibile

Economia sociale: la chiave per un futuro di sviluppo sostenibile

Economia sociale: la chiave per un futuro di sviluppo sostenibile

Matteo Rigamonti

Novembre 22, 2025

Roma, 22 novembre 2025 – Questa mattina, al centro congressi della Sapienza Università di Roma, è partita la conferenza “Il Fattore economia sociale”. Un evento che ha radunato più di sessanta esperti e oltre cento partecipanti, tutti pronti a discutere del ruolo sempre più importante dell’economia sociale in Italia e in Europa. L’iniziativa, promossa dall’Inapp (Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche) insieme a Sapienza e al Consorzio Idee in Rete, ha l’obiettivo di fare il punto sulle sfide e le opportunità di un settore che, secondo i dati presentati oggi, coinvolge nel nostro Paese circa 400mila organizzazioni, 1,5 milioni di lavoratori e 4,6 milioni di volontari.

Economia sociale: un motore per lo sviluppo

La giornata si è articolata in dieci sessioni di approfondimento. I relatori hanno toccato temi diversi, dal welfare generativo all’economia circolare, passando per le cooperative, le organizzazioni mutualistiche e le imprese sociali impegnate su fronti come l’inclusione, l’innovazione e la sostenibilità. “L’Italia è tra i Paesi europei più avanti nel riconoscere l’economia sociale come una leva strategica capace di unire crescita economica e benessere collettivo”, ha detto il presidente dell’Inapp, Natale Forlani, nel suo intervento di apertura.

I dati mostrano che il settore rappresenta circa l’8% delle organizzazioni private. Le attività artistiche, sportive e culturali coprono il 58% del totale, mentre i servizi sanitari e socioassistenziali rappresentano l’11,8% delle realtà, ma impiegano oltre un terzo dei lavoratori del settore. Un segmento in forte crescita è quello della cooperazione sociale, che negli ultimi cinque anni ha visto aumentare del 5% gli occupati.

Un piano nazionale per dare slancio al settore

Al centro della conferenza c’è il nuovo Piano d’azione per l’economia sociale, messo a punto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e appena sottoposto a consultazione pubblica. È il primo documento che prova a mettere ordine nelle politiche pubbliche dedicate a questo mondo, allineandosi alla Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea del 27 novembre 2023. “Il Piano va nella direzione giusta”, ha sottolineato Forlani, “e il nostro Istituto sarà al fianco delle istituzioni per seguire e valutare gli effetti delle misure”.

Il Piano si basa su quattro punti chiave: coordinamento tra istituzioni, con una struttura più unitaria; regole su aiuti e tasse, per armonizzare le diverse norme regionali; incentivi per rafforzare l’autonomia finanziaria, la digitalizzazione e l’innovazione sociale; infine, politiche di coesione territoriale, con riserve dedicate nei fondi europei come Fesr, Fse+ e Feasr.

Le sfide sul tavolo: cosa dicono gli esperti

Nel corso dei lavori – che andranno avanti anche domani – si sono alternati interventi tecnici e testimonianze dal territorio. “L’economia sociale può essere una leva importante per lo sviluppo e per rafforzare la coesione tra le diverse aree del Paese”, ha spiegato una ricercatrice Inapp nella sessione mattutina. Più volte è emersa l’urgenza di rafforzare il dialogo tra attori economici e sociali a livello regionale e locale, per ridurre le disuguaglianze e promuovere modelli di welfare più inclusivi.

Non sono mancati i riferimenti alle difficoltà ancora presenti: l’accesso al credito resta un problema, così come la burocrazia da semplificare e la necessità di allineare le normative tra le regioni. “Solo superando questi ostacoli – ha ammesso un rappresentante del Consorzio Idee in Rete – potremo davvero parlare di un ecosistema favorevole all’innovazione sociale”.

Un settore in crescita che unisce pubblico e privato

Secondo le stime presentate, in tutta Europa l’economia sociale dà lavoro a oltre 11,5 milioni di persone. In Italia, la collaborazione tra istituzioni pubbliche, imprese e terzo settore è sempre più vista come fondamentale per affrontare le sfide della transizione verde e digitale. Il Piano nazionale punta a strumenti che facilitino l’accesso al credito, sostengano la transizione ecologica e digitale, promuovano la partecipazione e misurino l’impatto sociale delle iniziative.

Il presidente Forlani ha chiuso con un richiamo al futuro: “Il supporto dell’Inapp sarà cruciale nel nuovo quadro finanziario europeo 2028-2034”. La conferenza continuerà domani con altre sessioni dedicate alle buone pratiche locali e alle prospettive del settore. Sul tavolo restano le sfide della governance, della sostenibilità economica e della capacità di rinnovare i modelli organizzativi. Ma la strada è ormai segnata: l’economia sociale è un protagonista stabile dello sviluppo del Paese.