Firenze, 22 novembre 2025 – Dal prossimo aprile i monopattini in sharing spariranno dalle strade di Firenze. Dopo mesi di rinvii e dibattiti, il Comune di Firenze ha deciso di dire basta. La delibera, firmata dall’assessore alla mobilità Andrea Giorgio, mette fine a un’esperienza iniziata nel 2020. Alla base della scelta ci sono le nuove regole nazionali e una serie di problemi emersi nell’uso quotidiano del servizio. Il punto più spinoso? L’obbligo del casco, difficile da far rispettare nonostante i controlli della Polizia Municipale.
Monopattini in sharing, il Comune chiude il capitolo
La notizia circolava da settimane. Dopo aver concesso due proroghe, Palazzo Vecchio ha deciso di non rinnovare più il contratto con gli operatori dei monopattini elettrici in condivisione. “Con le nuove norme nazionali – ha detto l’assessore Giorgio – è quasi impossibile garantire il rispetto delle regole, soprattutto per quanto riguarda il casco”. Il rischio, scrive la giunta nella delibera approvata ieri, è quello di una “violazione sistematica del codice della strada”.
Il servizio era nato in piena emergenza sanitaria per evitare assembramenti sui mezzi pubblici e favorire la mobilità individuale. Ma negli ultimi mesi le segnalazioni di monopattini abbandonati sui marciapiedi e di guida pericolosa si sono fatte sempre più frequenti. “Ci sono arrivate molte lamentele dai cittadini – ha ammesso Giorgio – e anche i dati sugli incidenti ci hanno fatto riflettere”.
Le nuove regole e le difficoltà sul campo
Le norme sono cambiate di recente. Il governo ha imposto l’obbligo del casco anche per chi ha più di 18 anni e ha messo limiti più rigidi sulle zone dove si può lasciare il monopattino. “Controllare ogni singolo utente è praticamente impossibile – racconta un agente della Polizia Municipale incontrato in piazza della Repubblica – e spesso chi prende un monopattino in sharing non ha il casco con sé”. Le multe rischiavano di ricadere sugli stessi operatori, che più volte avevano chiesto chiarimenti al Comune.
Nel 2024, dicono i dati del Comune, ci sono stati oltre 200 interventi della Polizia Municipale legati a infrazioni con i monopattini. Un numero che a Palazzo Vecchio non vogliono sottovalutare. Eppure il servizio era molto usato, soprattutto da giovani e turisti. Nelle ore di punta, tra Santa Maria Novella e piazza San Marco, era facile vedere decine di monopattini in circolazione o parcheggiati.
Stop ai monopattini, tra favorevoli e contrari
La decisione ha scatenato reazioni diverse. C’è chi, come Marco B., commerciante in via Cavour, l’ha accolta con sollievo: “Era ora, davanti al mio negozio ci sono stati troppi incidenti sfiorati”. Altri, soprattutto studenti e pendolari, temono che la scelta riduca le opzioni per muoversi in modo sostenibile. “Per chi non ha né auto né bici – dice Giulia, studentessa fuori sede – il monopattino era una soluzione comoda per spostarsi in città”.
Gli operatori, intanto, chiedono un confronto con l’amministrazione per trovare soluzioni alternative. “Siamo pronti a collaborare – ha detto un loro portavoce – ma servono regole chiare e applicabili”. Il Comune non esclude di ripensarci in futuro, ma per ora la linea è chiara: da aprile, niente più monopattini in sharing a Firenze.
Sicurezza in primo piano, il futuro della mobilità
Sulla sicurezza, l’assessore Giorgio non ha dubbi: “Non possiamo lasciare zone grigie dove le regole vengono ignorate”. La priorità resta la tutela di pedoni e altri utenti della strada. Nei prossimi mesi Palazzo Vecchio valuterà nuove misure per incentivare la mobilità sostenibile, come piste ciclabili e un potenziamento del trasporto pubblico.
Il caso di Firenze rientra in una tendenza già vista in altre città d’arte italiane. A Verona e Genova, per esempio, i servizi di monopattini in sharing sono stati ridotti o sospesi per problemi simili. “Serve una riflessione a livello nazionale su come integrare questi mezzi nelle città”, conclude Giorgio. Per il momento, però, a Firenze si cambia rotta.
