G20 inizia: gli europei si preparano a discutere l’Ucraina

G20 inizia: gli europei si preparano a discutere l'Ucraina

G20 inizia: gli europei si preparano a discutere l'Ucraina

Matteo Rigamonti

Novembre 22, 2025

Johannesburg, 22 novembre 2025 – I lavori del G20 a Johannesburg sono partiti questa mattina con circa mezz’ora di ritardo rispetto al programma. L’appuntamento di quest’anno è carico di aspettative e tensioni, soprattutto per la crisi ucraina. Nel fitto calendario della giornata spicca un vertice tra i leader europei: al centro c’è la proposta di pace per l’Ucraina presentata dal presidente americano, Donald Trump.

Apertura del summit: le priorità sul tavolo

Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha dato il via alla sessione inaugurale del G20 al Nasrec Expo Centre, davanti a una platea gremita già dalle 9.30 locali, tra delegazioni e staff. “Serve uno sforzo collettivo per una crescita che non lasci indietro nessuno”, ha detto Ramaphosa nel suo discorso, sottolineando l’urgenza di una crescita economica inclusiva e sostenibile. La prima sessione, a porte chiuse, ha messo a fuoco proprio questi temi, con interventi attesi dai principali leader mondiali.

Tra i protagonisti della giornata c’è la premier italiana Giorgia Meloni. Fonti di Palazzo Chigi confermano che sarà presente a entrambe le sessioni, portando il punto di vista italiano su sviluppo e sicurezza globale. “L’Italia vuole essere parte attiva nella costruzione di soluzioni condivise”, avrebbe detto Meloni ai suoi collaboratori poco prima dell’inizio dei lavori.

Clima, energia e cibo: i nodi più urgenti

Dopo il pranzo di lavoro e la tradizionale foto di famiglia, la seconda sessione, in programma alle 14 ora italiana, affronterà temi caldi: il ruolo del G20 nella riduzione dei rischi da disastri naturali, la lotta al cambiamento climatico, la transizione energetica e la sicurezza alimentare. Un funzionario sudafricano presente all’Expo Centre ha spiegato che “sono questioni ormai centrali nell’agenda globale e richiedono risposte concrete, non solo parole”.

Le prime indiscrezioni raccolte tra i delegati europei parlano di un confronto serrato su come accelerare la decarbonizzazione e sostenere i Paesi più vulnerabili agli effetti del riscaldamento globale. “Non possiamo permetterci altri rinvii”, ha detto un membro della delegazione francese, riferendosi agli impegni presi nei precedenti summit internazionali.

Il vertice europeo: la proposta Trump per l’Ucraina sotto la lente

L’attenzione però resta puntata soprattutto sul vertice tra i leader europei, previsto ai margini del G20. Al centro del confronto c’è la proposta di pace per l’Ucraina lanciata da Donald Trump nelle scorse settimane. Fonti diplomatiche europee spiegano che il piano americano prevede garanzie territoriali e un cessate il fuoco sotto il controllo di osservatori internazionali. Ma non mancano i dubbi: alcuni governi europei temono che la proposta possa tradursi in concessioni troppo ampie a Mosca.

“Serve un confronto approfondito prima di assumere una posizione”, ha detto un alto funzionario tedesco. La riunione dovrebbe tenersi nel primo pomeriggio in una sala riservata del centro congressi. Non è escluso che alla fine venga diffuso un comunicato congiunto.

Meloni tra incontri e diplomazia informale

Nel pomeriggio, alle 17.15 ora locale, il presidente Ramaphosa ospiterà un ricevimento ufficiale per i capi di Stato e di governo. Un momento informale ma importante, come ricordano gli staff diplomatici: “Spesso in queste occasioni nascono scambi diretti tra leader”, racconta un consigliere della delegazione italiana.

La premier Meloni, che resterà a Johannesburg fino a domani sera, avrà anche incontri bilaterali con alcuni partner africani e asiatici. L’obiettivo è rafforzare la presenza italiana nei dossier globali e rilanciare il ruolo del Paese nel Mediterraneo allargato.

Cosa aspettarsi dalla seconda giornata

La seconda giornata del summit si preannuncia intensa: in programma ci sono tavoli tecnici su innovazione e digitalizzazione, oltre a una sessione plenaria sulla governance globale. Ma per ora i riflettori restano puntati sulla crisi ucraina e sulla capacità del G20 di trovare un’intesa tra interessi diversi.

“Non sarà facile”, ammette un diplomatico europeo incontrato nei corridoi dell’Expo Centre. Però aggiunge: “Solo dal dialogo può nascere una soluzione”. Nel frattempo, Johannesburg conferma il suo ruolo di crocevia della diplomazia mondiale.