Roma, 22 novembre 2025 – Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha commentato ieri sera la decisione di Moody’s di alzare il rating sovrano dell’Italia, la prima promozione dell’agenzia americana dopo più di vent’anni. «Siamo soddisfatti di questa promozione di Moody’s, la prima in 23 anni. È un chiaro segnale di fiducia ritrovata nel governo e, di conseguenza, nel Paese», ha detto Giorgetti poco dopo la pubblicazione del rapporto.
Moody’s migliora il rating dell’Italia: cosa cambia davvero
La notizia è arrivata venerdì sera, quando Moody’s ha annunciato l’upgrade del giudizio sul debito sovrano italiano, portandolo da Baa3 a Baa2, con outlook stabile. Secondo gli esperti, questa scelta riflette una valutazione più positiva sulla capacità dell’Italia di gestire il proprio debito e di sostenere la crescita economica nei prossimi anni. L’ultima volta che il rating era stato alzato risale al 2002; da allora, tra crisi finanziarie e instabilità politica, era rimasto fermo o addirittura peggiorato.
Nel documento diffuso dall’agenzia si legge che “le prospettive di crescita dell’Italia sono più solide rispetto al passato recente”, grazie a una “maggiore stabilità politica” e alle “riforme strutturali avviate dal governo”. Moody’s sottolinea anche il miglioramento dei conti pubblici e la solidità del sistema bancario come punti chiave.
Governo e mercati: reazioni a caldo
Il governo non ha perso tempo a commentare. Giorgetti, incontrando i giornalisti al Ministero, ha definito questa promozione “un segnale importante per gli investitori internazionali e per i cittadini italiani”. Ha poi aggiunto che “questa fiducia riconquistata non è un traguardo, ma uno stimolo a continuare con le riforme”.
Anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso soddisfazione con una nota ufficiale: “Il giudizio di Moody’s premia il lavoro fatto finora e conferma che l’Italia sta andando nella direzione giusta”. Fonti di Palazzo Chigi raccontano che la premier ha seguito da vicino l’evolversi della situazione nelle ultime settimane, in vista delle valutazioni delle agenzie di rating.
Sul fronte dei mercati, la reazione è stata immediata. All’apertura di oggi, lo spread tra Btp e Bund è sceso sotto i 160 punti base, ai minimi degli ultimi mesi. Piazza Affari ha aperto in rialzo, con i titoli bancari tra i protagonisti. Gli operatori hanno accolto con favore la decisione di Moody’s, vedendola come un segnale di maggiore stabilità e affidabilità per l’Italia.
Dietro la promozione: crescita e stabilità a fuoco
Nel report, Moody’s spiega che la promozione si basa su diversi fattori. Tra questi, la capacità del governo di tenere sotto controllo il deficit pubblico, che dovrebbe attestarsi al 4,3% del Pil nel 2025, e l’avvio di riforme in settori chiave come giustizia, pubblica amministrazione e mercato del lavoro. L’agenzia cita anche l’effetto positivo dei fondi europei del Pnrr, destinati a sostenere investimenti e produttività nei prossimi anni.
Gli esperti ricordano che la decisione arriva in un momento delicato per l’economia europea, alle prese con rallentamenti e tensioni geopolitiche. Un analista di una grande banca milanese spiega: “Il fatto che Moody’s abbia scelto di promuovere l’Italia proprio ora è un segnale da non sottovalutare. Vuol dire che le riforme stanno dando risultati concreti”.
Le sfide che restano
Nonostante il clima positivo, restano delle incognite. Moody’s ricorda che il debito pubblico italiano, sopra il 140% del Pil, è ancora un punto debole. L’agenzia invita il governo a proseguire nel consolidamento fiscale e a tenere alta l’attenzione su inflazione e crescita.
Giorgetti, consapevole delle difficoltà, ha ribadito che “la strada è ancora lunga” e che “ci vorrà l’impegno di tutti”. Fonti del Ministero hanno anticipato che nei prossimi giorni verranno presentate nuove misure per rafforzare la competitività delle imprese italiane.
Che cosa ci aspetta
Per ora, questa promozione di Moody’s dà una boccata d’aria all’Italia. Gli osservatori internazionali guardano con attenzione ai prossimi passi del governo, mentre i mercati aspettano conferme sui conti pubblici nella legge di bilancio in discussione a Roma. Solo allora si capirà se questa fiducia ritrovata sarà davvero solida e duratura.
