Garlasco, 22 novembre 2025 – Una foto scattata il 13 agosto 2007 all’interno della villetta di via Pascoli, a Garlasco, riapre vecchi interrogativi sull’omicidio di Chiara Poggi. L’immagine, tornata al centro dell’attenzione durante la trasmissione “Ore 14 Sera” condotta da Milo Infante, mostra una figura sfuggente: jeans, maglietta a righe, una borsa chiara a tracolla. Nessun volto visibile, nessun particolare che permetta un’identificazione immediata. Eppure, quella presenza – ripresa accanto al divano, a pochi passi dalla scala macchiata di sangue – fa tornare dubbi sulla gestione della scena del crimine.
La borsa che riapre il caso
Per i legali di Alberto Stasi, l’allora fidanzato di Chiara, condannato definitivamente a 16 anni, la borsa nella foto fa pensare che si tratti di una donna. Un dettaglio che potrebbe sembrare marginale, ma che – come sottolinea l’avvocato Antonio De Rensis, difensore della famiglia Poggi – solleva una domanda ancora senza risposta: “Dove sono le impronte di questa donna? Possibile che non sia stato trovato nulla?” ha chiesto a gran voce De Rensis. La domanda resta in sospeso. Nessuno tra chi era presente quel giorno in casa si è mai riconosciuto nella figura ritratta.
Scene del crimine sotto la lente
Il 13 agosto 2007, i primi soccorritori sono entrati nella villetta alle 14.05. Poco dopo sono arrivati i carabinieri del reparto tecnico, che avrebbero dovuto mettere sotto controllo la casa, sigillare la scena e annotare ogni ingresso. Eppure, negli anni – e anche nelle ultime ore – è emerso che quella persona con la borsa non è mai stata identificata né sono state trovate tracce utili per le indagini. “Nessuno tra gli uomini e le donne presenti si riconosce nella foto”, ha ribadito De Rensis. Un fatto che lascia aperti molti dubbi sulla ricostruzione e sulla conservazione delle prove.
Andrea Sempio e le nuove piste
Nel frattempo, il caso non si è mai davvero chiuso. L’unico indagato nella nuova inchiesta, Andrea Sempio, ha ricominciato a lavorare con il suo team legale – gli avvocati Liborio Cataliotti e Angela Taccia – per preparare la difesa. Nei giorni scorsi, Sempio è stato al Laboratorio di genomica di Roma, come confermato dai suoi avvocati. L’obiettivo è capire se esistono tracce di DNA che lo colleghino direttamente o indirettamente a Chiara Poggi. “Se c’è un DNA che li lega, sarebbe un collegamento indiretto, legato a un oggetto comune”, spiegano i difensori. L’accusa, però, sostiene che le tracce sotto le unghie della vittima derivino da un contatto diretto.
Il caso che non si chiude
A oltre diciotto anni dal delitto, il caso di Garlasco continua a far discutere. La foto riemersa in questi giorni riporta l’attenzione su dettagli mai chiariti e su possibili errori nelle fasi iniziali dell’indagine. “Vogliamo solo chiarezza”, ha detto De Rensis durante la trasmissione. Nel frattempo, la famiglia Poggi aspetta risposte definitive su una vicenda che ha segnato profondamente la comunità e l’intero Paese.
La domanda resta: chi è la donna nella villetta di via Pascoli? E perché non si è trovata nessuna traccia concreta? Gli inquirenti, chiamati di nuovo a fare luce su uno dei casi più controversi della cronaca italiana, devono affrontare vecchi dubbi e nuove piste. Solo allora – forse – si potrà mettere la parola fine a una storia che continua a far parlare tutti.
