Lo spread Btp-Bund: un inizio a 75 punti base che fa discutere

Lo spread Btp-Bund: un inizio a 75 punti base che fa discutere

Lo spread Btp-Bund: un inizio a 75 punti base che fa discutere

Giada Liguori

Novembre 22, 2025

Roma, 22 novembre 2025 – Lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni ha iniziato la giornata di venerdì 22 novembre a 75,5 punti base, praticamente invariato rispetto ai 75,6 punti della chiusura di ieri. Un segnale che, secondo gli operatori a Piazza Affari, racconta di un mercato prudente, in attesa di novità dalla Banca Centrale Europea e dal Tesoro italiano.

Spread Btp-Bund: la situazione resta tranquilla

Il differenziale tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi – il famoso spread – si mantiene su livelli contenuti, lontano dalle tensioni viste negli anni scorsi. Il rendimento del Btp decennale si ferma al 3,46%, un dato che, come sottolineano fonti del Ministero dell’Economia, “riflette la fiducia degli investitori nella solidità dei conti pubblici italiani”. Il Bund tedesco con scadenza simile si attesta intorno al 2,70%, confermandosi punto di riferimento per il mercato europeo.

Mercati in stand-by: la prudenza degli operatori

A Milano, nelle prime ore di contrattazione, il clima tra gli operatori è stato di cautela. “Non si sono registrati movimenti particolari – ha spiegato un trader di una banca d’affari –. Gli investitori aspettano di capire quali saranno le prossime mosse della BCE e le indicazioni del governo Meloni sulla legge di Bilancio”. Per alcuni analisti, la stabilità dello spread è anche frutto dell’assenza di tensioni politiche interne e di una situazione economica europea che, pur incerta, non dà segnali di crisi imminente.

L’Europa osserva: inflazione e politica monetaria

La giornata si muove dentro un contesto europeo segnato da una inflazione ancora sopra gli obiettivi della BCE e da una crescita economica lenta. Francoforte per ora mantiene un atteggiamento attendista. “Non ci sono segnali di tagli imminenti ai tassi”, ha detto ieri Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea. Questo clima aiuta a tenere bassi i rendimenti dei titoli di Stato nell’Eurozona e a contenere la volatilità dello spread tra i vari Paesi.

Italia: il debito resta alto ma sotto controllo

Per l’Italia, il fatto che lo spread resti basso è una buona notizia. Il debito pubblico, secondo i dati del MEF aggiornati a ottobre 2025, supera i 2.850 miliardi di euro, ma gli osservatori internazionali giudicano la situazione “sotto controllo”. “La vera prova arriverà nei prossimi mesi – spiega un economista della Bocconi – quando si vedranno gli effetti delle nuove misure fiscali e delle riforme annunciate dal governo”.

Politica: prudenza ma fiducia

Dal mondo politico arrivano messaggi di cauta fiducia. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, intervenuto ieri sera a un convegno a Roma, ha rimarcato che “la stabilità dello spread è il risultato delle scelte responsabili fatte negli ultimi mesi”. Anche alcuni esponenti dell’opposizione concordano, pur chiedendo maggiore attenzione per le fasce più deboli e per le imprese in difficoltà.

Cosa aspettarsi nei prossimi giorni

Tutti gli occhi sono puntati sulle prossime aste del Tesoro e sulle decisioni della BCE. “Il mercato segue da vicino i dati economici italiani – commenta un gestore di fondi milanese –. Finché non arrivano brutte sorprese su crescita e finanza pubblica, lo spread dovrebbe restare stabile”. Solo shock esterni o nuovi scontri politici potrebbero cambiare le carte in tavola.

Per ora la giornata parte così: spread stabile, rendimenti sotto controllo e mercati in attesa. Un equilibrio fragile, certo, ma che – almeno oggi – sembra reggere.