Metalmeccanici: firmato il contratto con un aumento medio di 205 euro!

Metalmeccanici: firmato il contratto con un aumento medio di 205 euro!

Metalmeccanici: firmato il contratto con un aumento medio di 205 euro!

Matteo Rigamonti

Novembre 22, 2025

Milano, 22 novembre 2025 – È arrivata oggi a Milano la firma sul nuovo contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici, frutto dell’intesa tra le sigle sindacali Fim, Fiom, Uilm e le associazioni datoriali Federmeccanica e Assistal. L’accordo interessa circa 1,5 milioni di lavoratori in tutta Italia e prevede un aumento di 205 euro sui minimi contrattuali. La notizia è stata data nel primo pomeriggio dai rappresentanti sindacali, che l’hanno definita “un passo avanti concreto per difendere i diritti e combattere la precarietà”.

205 euro in più e nuove tutele per i metalmeccanici

Dopo settimane di trattative serrate, spesso in notturna nelle sale di via Pantano, si è chiuso un accordo che porta un aumento salariale significativo. Le organizzazioni sindacali spiegano che i 205 euro rappresentano una risposta reale al calo del potere d’acquisto degli ultimi anni. L’aumento sarà distribuito in più tranche, con la prima già in arrivo da gennaio 2026. “Non era scontato ottenere questa cifra”, ha detto Roberto Benaglia, segretario generale della Fim-Cisl, uscendo dalla sede di Federmeccanica poco dopo le 13. “Abbiamo voluto ribadire che il lavoro in fabbrica va riconosciuto e valorizzato”.

Più sicurezza sul lavoro e meno precarietà

Non si parla solo di soldi: il nuovo contratto introduce anche garanzie contro la precarietà. La segretaria generale della Fiom-Cgil, Francesca Re David, ha spiegato che l’accordo offre “tutele più forti per chi lavora con contratti a termine e per chi è assunto tramite somministrazione”. Tra le novità c’è l’impegno delle aziende a favorire la stabilizzazione dei contratti e a potenziare la formazione continua. “Abbiamo messo in campo strumenti concreti per dare un futuro meno incerto a migliaia di persone”, ha detto Re David ai giornalisti davanti alla sede di Assistal.

Un settore che coinvolge 1,5 milioni di lavoratori

Il contratto riguarda circa 1,5 milioni di addetti nel settore metalmeccanico, che lavorano sia nelle grandi aziende – come Fincantieri, Leonardo, Stellantis – sia in migliaia di piccole e medie imprese. La firma arriva in un momento delicato: negli ultimi mesi, secondo l’Istat, la produzione industriale ha rallentato e molte aziende hanno fatto ricorso agli ammortizzatori sociali. “Questo rinnovo manda un segnale importante anche alle imprese”, ha commentato Rocco Palombella, leader della Uilm-Uil. “Serve stabilità nei rapporti di lavoro per affrontare le sfide legate alla transizione tecnologica”.

Tra tensioni e responsabilità

La trattativa non è stata facile. Fonti vicine a Federmeccanica raccontano di “momenti di tensione”, soprattutto sulla parte economica. Alla fine però ha prevalso la responsabilità. “Abbiamo trovato un equilibrio tra ciò che le aziende possono sostenere e la tutela dei lavoratori”, ha detto il presidente di Federmeccanica, Federico Visentin, poco prima della firma. Soddisfazione anche tra i sindacati: “È un risultato che premia la mobilitazione delle ultime settimane”, ha commentato un delegato della Fiom presente all’incontro.

Cosa succederà ora

Il contratto entrerà in vigore da gennaio e varrà per tre anni. Nei prossimi giorni sono previste assemblee nelle fabbriche per spiegare tutti i dettagli ai lavoratori. Le sigle sindacali hanno già annunciato una campagna informativa capillare. “Vogliamo che tutti sappiano quali diritti hanno conquistato”, ha detto Benaglia. Restano da definire alcuni punti, soprattutto su formazione e gestione dei contratti a termine.

Un segnale per tutto il mondo industriale

La firma del nuovo contratto nazionale dei metalmeccanici arriva in un momento in cui il tema del lavoro stabile e ben pagato torna a essere centrale nel dibattito pubblico. Gli esperti vedono in questo accordo un possibile modello per altri settori dell’industria italiana. “Abbiamo dimostrato che il dialogo tra parti sociali può portare a risultati concreti”, ha concluso Palombella. Ora la palla passa alle fabbriche, dove nei prossimi giorni si vedrà davvero quanto vale questo nuovo accordo.