Milano affonda: titoli di difesa ed energia sotto pressione

Milano affonda: titoli di difesa ed energia sotto pressione

Milano affonda: titoli di difesa ed energia sotto pressione

Giada Liguori

Novembre 22, 2025

Milano, 22 novembre 2025 – Piazza Affari ha chiuso oggi in linea con le principali Borse europee, in una giornata segnata da forti contrasti tra i vari settori. A brillare sono stati soprattutto automotive e alimentare, mentre hanno sofferto i comparti della difesa e dell’energia. Dietro a questo andamento, gli operatori vedono le tensioni geopolitiche e le ultime indicazioni macroeconomiche arrivate da Bruxelles e Francoforte.

Auto e alimentari trascinano il mercato

A spingere il listino milanese sono stati soprattutto i titoli legati all’auto. Stellantis ha guadagnato il 3,14%, chiudendo a 21,48 euro. Dietro questo balzo, secondo alcuni analisti di Piazza Cordusio, ci sono le buone performance negli Stati Uniti e le attese per il nuovo piano industriale che sarà presentato a gennaio. Un trader di una banca d’affari ha sottolineato come “il mercato stia premiando la capacità del gruppo di adattarsi alle nuove sfide della mobilità elettrica”.

Molto bene anche il settore alimentare, con Campari che ha segnato un +3%, tornando sopra i 12 euro per azione. Gli investitori hanno reagito positivamente ai dati sulle vendite del terzo trimestre, superiori alle attese, e alle prospettive di crescita soprattutto nei mercati asiatici. Una fonte vicina al management ha spiegato che “la diversificazione geografica sta portando i suoi frutti”.

Difesa ed energia in difficoltà, ma Terna si salva

Sul fronte opposto, giornata difficile per i titoli della difesa e dell’energia. Leonardo ha perso il 6,23%, chiudendo a 13,92 euro, penalizzata da prese di profitto dopo il rally delle scorse settimane e da alcune scelte degli investitori istituzionali. Un gestore milanese ha commentato: “Il titolo aveva corso molto, era normale vedere un ritracciamento”.

Male anche Prysmian (-4,13%), frenata dalle incertezze sui nuovi progetti infrastrutturali in Europa, e Buzzi Unicem (-2,99%), preoccupata per un possibile rallentamento nella domanda delle costruzioni. Tra le utility, in rosso Hera (-2,14%) e A2A (-1,67%), entrambe penalizzate dal calo dei prezzi dell’energia elettrica all’ingrosso.

Unica nota positiva nel settore energetico è stata Terna, che ha chiuso in rialzo dello 0,8% a 9,176 euro, segnando un nuovo massimo storico. Gli operatori spiegano che la società guidata da Giuseppina Di Foggia beneficia delle prospettive di investimenti sulla rete elettrica nazionale e dei risultati solidi mostrati nell’ultimo trimestre.

Banche sotto osservazione, clima di attesa in Europa

Tra i finanziari, spicca il calo di Mediobanca, che ha lasciato sul terreno l’1,89%. Il titolo ha risentito delle prese di beneficio dopo i recenti massimi e delle incertezze legate alle nuove regole europee. Un analista di Equita ha ricordato che “il settore bancario resta sotto la lente per l’impatto delle nuove norme sulla vigilanza”.

In generale, la giornata è stata segnata da una certa prudenza tra gli investitori. Le altre Borse europee – Parigi, Francoforte e Madrid – hanno registrato andamenti simili a Milano, con oscillazioni contenute e volumi sotto la media. Ora tutti guardano ai dati macro in arrivo dagli Stati Uniti e alle prossime mosse della Banca Centrale Europea.

Il mercato in bilico tra rischio e opportunità

“Il mercato si muove su un filo sottile”, ha ammesso un broker presente stamattina a Piazza Affari. “C’è attenzione alle tensioni internazionali, ma anche ai fondamentali delle singole aziende”. Solo nei prossimi giorni si capirà se la rotazione tra settori vista oggi continuerà o se torneranno a prevalere le scelte più difensive.

Per ora, dicono gli addetti ai lavori, la volatilità resta bassa, ma non si possono escludere scossoni se arrivano sorprese dai dati economici o nuovi sviluppi geopolitici. A quel punto, sarà fondamentale seguire da vicino i titoli più esposti ai rischi globali.

La seduta si è chiusa alle 17:35 con un clima di attesa e qualche segnale di nervosismo tra i piccoli risparmiatori. “Non è il momento di fare mosse azzardate”, ha consigliato un consulente finanziario contattato poco prima della chiusura dei mercati.