Roma, 22 novembre 2025 – Moody’s ha alzato il rating dell’Italia a Baa2, segnando un passo importante per il nostro paese. L’agenzia americana ha spiegato che questa decisione riflette “un percorso coerente di stabilità e scelte politiche” che hanno rafforzato le riforme economiche e di bilancio, oltre agli investimenti legati al Pnrr. La notizia è arrivata poco dopo le 20 di ieri e a Palazzo Chigi è stata accolta con prudenza. La premier Giorgia Meloni ha parlato di “riconoscimento del lavoro svolto”, ma ha ricordato che “la strada è ancora lunga”.
Moody’s promuove l’Italia: rating a Baa2 con outlook stabile
Nel dettaglio, Moody’s ha motivato il miglioramento del giudizio sulla solidità finanziaria italiana con una serie di scelte politiche che hanno portato maggiore stabilità negli ultimi mesi. “Il rialzo del rating riflette un percorso chiaro di stabilità e decisioni politiche che migliorano l’efficacia delle riforme economiche e di bilancio, oltre agli investimenti del Pnrr”, si legge nella nota ufficiale. Un passaggio decisivo, che arriva dopo anni di incertezze sui conti pubblici e sulle prospettive di crescita.
L’outlook resta “stabile”: secondo Moody’s, questo tiene conto sia delle potenzialità delle riforme in corso sia dei rischi legati a una crescita che dovrà rimanere solida per ridurre il debito. “Il calo del debito dipende da una crescita robusta e da deficit primari crescenti”, precisano gli analisti.
Oltre il 2026: cosa succederà dopo il Pnrr
Guardando oltre il termine naturale del Pnrr, fissato per il 2026, Moody’s si aspetta che le politiche a sostegno della crescita e del consolidamento fiscale continuino anche negli anni successivi. “L’agenzia prevede ulteriori azioni politiche per sostenere la crescita e il consolidamento fiscale dopo il 2026”, si legge ancora nella relazione. Solo da quel momento, spiegano da New York, si potrà vedere una vera inversione di tendenza sul fronte del debito pubblico, con una sua diminuzione a partire dal 2027.
Fonti del Ministero dell’Economia hanno sottolineato come la promozione arrivi in un momento delicato per i conti italiani. “È un segnale importante per i mercati”, ha detto un funzionario vicino al ministro Giancarlo Giorgetti. “Ma non possiamo permetterci passi falsi: la sostenibilità del debito resta la priorità”.
Mercati e reazioni internazionali: un clima di attesa
Questa mattina Piazza Affari ha aperto in leggero rialzo, con lo spread tra Btp e Bund tedeschi sceso sotto i 160 punti base. Gli operatori hanno accolto con favore la decisione di Moody’s, anche se – come ha ricordato un analista di JP Morgan – “la vera sfida sarà mantenere questa strada nei prossimi anni”. Le agenzie internazionali tengono d’occhio l’attuazione delle riforme del Pnrr, soprattutto in settori chiave come giustizia, pubblica amministrazione e transizione digitale.
Secondo i dati della Commissione europea di ottobre, l’Italia dovrebbe chiudere il 2025 con un rapporto debito/Pil al 139%, in leggero calo rispetto al 2024. Ma la stessa Commissione avverte che “restano rischi legati all’esecuzione delle riforme e alla capacità di mantenere la disciplina fiscale”.
Esperti: bene il rating, ma serve prudenza
Gli economisti restano cauti. Carlo Cottarelli, intervistato da Radio24, ha detto: “Il rialzo del rating è una buona notizia, ma non deve illuderci. Il debito resta alto e la crescita va sostenuta con investimenti mirati”. Anche Veronica De Romanis, docente alla Luiss, invita a tenere alta la guardia: “Le agenzie premiano la stabilità politica, ma basta poco per cambiare rotta”.
In Parlamento, le opposizioni hanno reagito in modo diverso. Per Elly Schlein (Pd), “il giudizio positivo è anche frutto delle riforme avviate dai governi precedenti”. Matteo Salvini (Lega), invece, ha parlato di “risultato che premia il lavoro della maggioranza”.
Il futuro prossimo: legge di bilancio e sfide europee
Il prossimo appuntamento chiave sarà la legge di bilancio, che il governo dovrà presentare al Senato entro fine mese. Sarà lì che dovrà dimostrare ai mercati e all’Europa di saper mantenere la rotta indicata da Moody’s. Solo così – ripetono fonti vicine al Tesoro – si potrà consolidare la fiducia degli investitori e ottenere più margini di manovra.
Per ora, il voto dell’agenzia americana è una boccata d’ossigeno. Ma i riflettori restano puntati su Roma: ogni decisione nei prossimi mesi peserà sulla strada dei conti pubblici e sulla reputazione internazionale dell’Italia.
