Rivoluzione previdenziale: la proposta di Ghiselli per premiare legalità e proteggere le fragilità

Rivoluzione previdenziale: la proposta di Ghiselli per premiare legalità e proteggere le fragilità

Rivoluzione previdenziale: la proposta di Ghiselli per premiare legalità e proteggere le fragilità

Matteo Rigamonti

Novembre 22, 2025

Roma, 22 novembre 2025 – «Il sistema previdenziale deve spingere le persone a rimanere attive nel lavoro, premiando chi rispetta le regole e contrastando il lavoro nero». Così ha esordito Roberto Ghiselli, presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps, aprendo il seminario ‘Previdenza Next Gen’ che si è tenuto questa mattina a Roma. Un invito chiaro, rivolto a istituzioni e parti sociali: serve, ha detto, “un cambio di passo” per affrontare le debolezze che mettono a rischio la tenuta del sistema pensionistico italiano.

Giovani e pensioni: carriere spezzate e stipendi bassi

Al centro del discorso di Ghiselli c’è la situazione dei giovani. «Si troveranno davanti a pensioni meno generose, carriere a pezzi, stipendi bassi e un mercato del lavoro precario», ha detto. Il presidente del Civ Inps ha evidenziato come i percorsi lavorativi, spesso interrotti da periodi di disoccupazione o da contratti a termine, rischiano di compromettere il futuro previdenziale. «Non possiamo chiudere gli occhi: i giovani rischiano di pagare il prezzo più alto», ha aggiunto, citando dati che mostrano un aumento delle posizioni contributive discontinue tra gli under 35.

Lavori pesanti e una solidarietà che non funziona

Un altro problema riguarda chi fa lavori particolarmente pesanti e faticosi. Secondo Ghiselli, operai edili, infermieri con turni, addetti alla logistica «hanno spesso un’aspettativa di vita più bassa». Eppure, con l’attuale sistema, «finiscono per fare una solidarietà al contrario, pagando le pensioni degli altri». In pratica, chi lavora in condizioni difficili versa contributi per meno tempo ma sostiene comunque il sistema. «Serve un riconoscimento concreto per queste categorie», ha detto, chiedendo di rivedere le regole che permettono l’accesso anticipato alla pensione per chi svolge mansioni usuranti.

Donne in svantaggio: meno contributi e lavoro di cura invisibile

Il tema della disparità di genere resta una ferita aperta. «Le donne sono penalizzate sia nel lavoro che nella previdenza: hanno una media di 28 anni di contributi contro i 38 degli uomini e le differenze nei trattamenti superano il 30%», ha ricordato Ghiselli. Un divario che si riflette sulle pensioni future. «Bisogna riconoscere anche il lavoro di cura, che molte donne affrontano sospendendo la carriera lavorativa», ha aggiunto. Secondo i dati Inps, oltre il 60% delle donne con figli interrompe il lavoro almeno una volta per motivi familiari. Una realtà che, secondo Ghiselli, chiede interventi concreti: «Non basta parlare di parità se poi le regole previdenziali non considerano i carichi di famiglia».

Patronati: più di semplici sportelli, veri punti di riferimento

Nel suo intervento, Ghiselli ha voluto mettere in luce anche il ruolo dei patronati, con un richiamo particolare all’Acli. «Non devono limitarsi a sbrigare pratiche, ma accompagnare le persone lungo tutto il loro percorso lavorativo e pensionistico», ha spiegato. Un compito che va oltre la burocrazia: «Offrire formazione sulla previdenza e supporto nelle difficoltà – dalla disoccupazione ai congedi, dai bonus ai casi di violenza di genere – è fondamentale per garantire diritti e tutela sociale». In sala, molti operatori hanno annuito: la richiesta è forte, serve una presenza più concreta e capillare sul territorio.

Riforma in arrivo: puntare su equità e sostenibilità

Il seminario ‘Previdenza Next Gen’ si è chiuso con un appello rivolto alla politica. «Non possiamo permetterci un sistema che lascia indietro i più fragili o premia solo chi ha avuto carriere lineari e stabili», ha concluso Ghiselli. La sfida ora è trovare un equilibrio tra equità, sostenibilità finanziaria e il riconoscimento delle diverse condizioni di lavoro. Un percorso che, come hanno ricordato diversi relatori, richiederà scelte coraggiose nei prossimi mesi. E forse anche una nuova idea di solidarietà tra generazioni.