Ginevra, 22 novembre 2025 – Domani a Ginevra arriveranno Marco Rubio, segretario di Stato statunitense, e l’inviato diplomatico Steve Witkoff. Sarà una giornata decisiva, con una serie di incontri importanti sul piano di pace voluto dal presidente Donald Trump per mettere fine alla guerra in Ucraina. La conferma è arrivata da un funzionario americano che ha parlato con l’agenzia AFP. Intanto, in città c’è già il segretario dell’esercito Usa, Daniel Driscoll, reduce da un colloquio con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev, avvenuto giovedì scorso.
Gli Stati Uniti spingono per la pace
La visita di Rubio e Witkoff arriva in un momento che molti definiscono “molto delicato”. Il piano di Trump, ancora coperto da un velo di mistero, punta a trovare una soluzione negoziata per fermare le ostilità tra Mosca e Kiev, che vanno avanti da quasi due anni. “Stiamo cercando di creare le condizioni per un dialogo diretto”, ha detto una fonte diplomatica americana, che ha preferito restare anonima. La presenza di Driscoll a Ginevra da sabato scorso sottolinea l’importanza militare e strategica che Washington dà a questa fase.
Sicurezza ucraina e il rischio di allargamento del conflitto
Da quanto si apprende dalla delegazione Usa, la priorità è chiara: “Garantire la sicurezza dell’Ucraina” e allo stesso tempo “evitare che il conflitto si allarghi ad altri Paesi europei”. Giovedì, durante l’incontro a Kiev con Driscoll, il presidente Zelensky ha ribadito con forza che non si può fare nessun passo indietro su sovranità e integrità territoriale. Fonti ucraine raccontano che Zelensky ha detto chiaramente: “Non accetteremo compromessi sulla nostra indipendenza”.
Ginevra, al centro della diplomazia internazionale
Non è la prima volta che Ginevra si ritrova protagonista della diplomazia mondiale. La città svizzera, già scena di negoziati storici durante la Guerra Fredda, domani ospiterà incontri riservati tra le delegazioni americana e ucraina. Non è escluso, dicono fonti europee, che ci siano anche rappresentanti russi, anche se al momento non ci sono conferme ufficiali. L’atmosfera in città è quella di una grande occasione: hotel blindati, agenti in borghese vicino al Palais des Nations e un continuo via vai di auto con targhe diplomatiche.
Il piano Trump resta un mistero
Ancora poco si sa sui dettagli del piano Trump. Secondo alcune indiscrezioni della stampa americana, la proposta dovrebbe includere garanzie internazionali per la sicurezza dell’Ucraina e forse un congelamento delle linee del fronte. “Stiamo valutando tutte le opzioni”, ha detto ieri sera un portavoce del Dipartimento di Stato a Washington. La Casa Bianca, però, continua a mantenere il massimo riserbo, senza fornire dettagli sui tempi o sulle modalità del progetto.
Reazioni tra cautela e attesa
A Kiev l’annuncio della missione americana è stato accolto con prudenza. Un consigliere di Zelensky ha detto ai media locali: “Ogni tentativo di mediazione è benvenuto, ma non accetteremo diktat”. Anche a Mosca si mantiene un tono cauto. Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha ribadito che “la Russia è aperta al dialogo”, ma solo a certe condizioni. Intanto, nelle capitali europee si guarda con attenzione. Parigi e Berlino hanno espresso il loro appoggio a ogni sforzo diplomatico “che rispetti il diritto internazionale”.
Settimana decisiva a Ginevra
Con l’arrivo domani di Rubio e Witkoff, si apre una settimana che potrebbe essere cruciale per il futuro della guerra in Ucraina. Gli incontri, alcuni già fissati nelle prime ore del mattino, saranno seguiti da consultazioni con partner europei e con le Nazioni Unite. Solo allora si potrà capire se il piano americano aprirà davvero uno spiraglio per la pace o resterà l’ennesimo tentativo destinato a scontrarsi con la dura realtà del conflitto.
