Roma, 22 novembre 2025 – Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha scelto l’aula magna dell’Università di Tor Vergata per lanciare un messaggio chiaro: “Dobbiamo rendere più attraenti le professioni sanitarie e fermare la fuga all’estero”. Questa mattina, l’occasione è stata l’inaugurazione dell’anno accademico dell’ateneo romano, davanti a docenti, studenti e autorità. Un momento che, nelle parole del ministro, si è trasformato in un appello a “costruire insieme un futuro diverso”, partendo da un senso forte di comunità.
Comunità e responsabilità, il cuore del discorso
“Tra i grandi atenei italiani, questa università è una realtà di cui possiamo andare fieri”, ha detto Schillaci, mettendo in luce la capacità di Tor Vergata di guardare avanti con “determinazione e slancio”. Il titolo scelto per la cerimonia – “Un futuro da plasmare nello spazio della comunità” – non è un caso. Il ministro ha puntato molto sulla responsabilità condivisa, sottolineando la necessità di “costruire, giorno dopo giorno, qualcosa di nuovo insieme”. Un riferimento diretto è arrivato anche dalla lectio magistralis di Suor Raffaella Petrini, chiamata a portare un contributo “illuminante” sul tema.
Nel suo intervento, Schillaci ha spiegato che la parola comunità significa “uno spazio vivo, animato dall’impegno di chi ogni giorno si dedica alla formazione”, garantendo così un futuro ai giovani e alla società. Ha ricordato il recente Giubileo dei giovani, quando il campus si è riempito di ragazzi e ragazze intorno a Papa Leone XIV. Ma soprattutto ha rimarcato il valore umano del “prendersi cura”, dicendo che solo con questo spirito si può pensare a una sanità davvero sostenibile.
Sanità pubblica: risorse e nuove assunzioni in arrivo
Il ministro non si è fermato ai concetti. Ha spiegato che il governo sta lavorando per rendere più attrattive tutte le professioni mediche, sanitarie e socio-sanitarie, per fermare il fenomeno sempre più crescente della fuga all’estero. “La maggior parte dei soldi stanziati con le leggi finanziarie – ha detto Schillaci – sono andati a colmare le carenze di personale”. L’obiettivo è migliorare le condizioni di lavoro, gli stipendi e la sicurezza di chi opera nel settore.
“Finalmente la sanità è al centro dell’agenda politica”, ha aggiunto il ministro. La prossima Manovra 2026 porterà nuovi fondi alla sanità pubblica. Questi soldi serviranno soprattutto per assumere nuovi medici, infermieri e operatori sanitari, ma anche per aumentare le indennità di specificità e rafforzare la prevenzione. “La prevenzione è la priorità del ministero”, ha ribadito Schillaci, lasciando intendere che il cambio di passo è già cominciato.
Umanizzare le cure: una svolta nei LEA
Non solo numeri e assunzioni. Il ministro ha voluto mettere in luce un tema che considera fondamentale: l’umanizzazione delle cure. “Curare vuol dire prima di tutto mettersi in relazione, ascoltare, avere empatia”, ha detto Schillaci. Il paziente va visto nella sua interezza, non solo come malato o corpo da curare, ma come persona con bisogni e speranze.
Schillaci ha ricordato il passo avanti fatto con la legge di Bilancio 2025: l’inserimento del principio di umanizzazione delle cure nei livelli essenziali di assistenza (LEA). Una scelta che, secondo il ministro, segna un vero cambio di prospettiva. “Stiamo per chiudere il regolamento attuativo di questa norma”, ha annunciato, spiegando che l’obiettivo è rafforzare in modo stabile le politiche che puntano a umanizzare e personalizzare l’assistenza.
Formazione e attenzione ai pazienti cronici
Un’attenzione particolare sarà dedicata ai pazienti cronici e alla formazione del personale sanitario. “L’umanità, così come la competenza clinica, si impara, si coltiva, si protegge”, ha concluso Schillaci. Un messaggio che non era rivolto solo agli studenti in aula, ma a tutto il sistema sanitario nazionale.
L’inaugurazione dell’anno accademico a Tor Vergata si è così trasformata in una riflessione sul futuro della sanità italiana. Tra richiami alla responsabilità condivisa e impegni concreti per migliorare il lavoro e la qualità delle cure, il ministro ha tracciato una strada chiara: investire sulle persone e sulla comunità per garantire un sistema sanitario più giusto e vicino ai cittadini.
