Taylor Greene si dimette: il conflitto con Trump e il caso Epstein scuotono la politica americana

Taylor Greene si dimette: il conflitto con Trump e il caso Epstein scuotono la politica americana

Taylor Greene si dimette: il conflitto con Trump e il caso Epstein scuotono la politica americana

Matteo Rigamonti

Novembre 22, 2025

Washington, 22 novembre 2025 – Marjorie Taylor Greene, deputata repubblicana della Georgia finora alleata di Donald Trump, ha annunciato che lascerà il Congresso il prossimo 5 gennaio. La notizia è arrivata ieri sera, tramite una nota diffusa dal suo staff, dopo settimane di tensioni con la leadership del partito e, soprattutto, con l’ex presidente.

Greene e Trump: la rottura che nessuno si aspettava

La frattura tra Greene e Trump è arrivata all’improvviso, quasi da un giorno all’altro. Fino a pochi mesi fa, la deputata era una delle voci più fedeli al movimento MAGA (Make America Great Again), spesso citata da Trump nei suoi comizi. Ma qualcosa si è rotto nelle ultime settimane. Fonti vicine al Congresso spiegano che il punto di svolta è stato il sostegno di Greene alle richieste dei democratici di rendere pubblici i fascicoli sull’indagine su Jeffrey Epstein. Un tema delicato, su cui la Casa Bianca si era mostrata contraria all’inizio.

“Non posso più sostenere una linea che non rappresenta i valori per cui sono stata eletta”, ha detto Greene in una breve dichiarazione davanti al Congresso. Poco dopo ha confermato: “Mi dimetterò ufficialmente il 5 gennaio”.

Epstein, la scintilla della crisi

Il caso Epstein ha fatto saltare il banco. Quando Greene ha deciso di appoggiare i democratici nella richiesta di trasparenza sui documenti, la reazione della Casa Bianca è stata dura. Secondo alcuni collaboratori repubblicani, Trump ha preso quel gesto come un vero e proprio tradimento. “Non era questa la strada che avevamo deciso”, avrebbe detto il presidente in privato.

Da lì in poi, il rapporto tra i due si è sgretolato velocemente. Nei giorni seguenti, Trump ha ritirato il suo sostegno pubblico a Greene, lasciandola praticamente da sola nel partito. “Non posso più appoggiare chi non segue la linea del movimento”, ha dichiarato Trump durante una conferenza stampa a Mar-a-Lago.

La reazione nel Partito Repubblicano

Nel Partito Repubblicano la notizia delle dimissioni di Greene ha diviso. C’è chi è rimasto sorpreso dalla rapidità degli eventi. “Non ci aspettavamo una rottura così netta”, ha ammesso il deputato Matt Gaetz, dalla Florida. Altri invece vedono in questa vicenda la conferma delle tensioni crescenti tra le diverse anime del partito.

Fonti interne raccontano che la decisione di Greene potrebbe aprire un nuovo dibattito sulla leadership e sul futuro del partito. “Serve chiarezza su quali siano i valori fondamentali del movimento”, ha detto un esponente vicino all’ala moderata.

Una carriera segnata dalle polemiche

Eletta per la prima volta nel 2020, Marjorie Taylor Greene si è fatta notare per le sue posizioni radicali e il sostegno totale a Trump, almeno fino a poco tempo fa. Celebre per le sue uscite controverse, spesso al centro delle cronache per dichiarazioni sui social e in aula, Greene aveva costruito la sua popolarità proprio grazie al movimento MAGA.

Negli ultimi mesi, però, si erano visti segnali di malumore. Alcuni osservatori avevano notato una certa distanza tra lei e la leadership repubblicana su temi come immigrazione e politica estera. Ma solo con la vicenda Epstein la frattura è diventata definitiva.

Cosa succede adesso

Con le dimissioni di Greene, che scatteranno il 5 gennaio, si apre una fase di incertezza per il collegio della Georgia che rappresentava. La segreteria del Congresso ha già annunciato che si dovranno organizzare elezioni suppletive nei prossimi mesi.

Nel panorama politico americano, la vicenda viene letta come un segnale delle difficoltà interne ai repubblicani in vista delle prossime elezioni presidenziali. “Il caso Greene mostra quanto sia fragile l’unità del movimento”, ha commentato un analista della CNN.

Resta da vedere cosa farà ora la deputata uscente. Per ora non ha detto se vuole continuare la carriera politica in altra forma o se preferisce prendersi una pausa. “Valuterò con calma i prossimi passi”, ha detto ai giornalisti uscendo da Capitol Hill poco dopo le 19 locali.