Valencia, 22 novembre 2025 – A Valencia, città che da seicento anni custodisce il Santo Calice, è appena iniziato un nuovo Anno Giubilare dedicato a questa reliquia che, secondo la tradizione, sarebbe proprio il calice usato da Gesù durante l’Ultima Cena. L’evento, partito il 30 ottobre, andrà avanti fino al 29 ottobre 2026. Un’occasione per i fedeli e per i visitatori di ottenere l’indulgenza plenaria e scoprire una città dove storia, arte e fede si intrecciano.
Il Santo Calice: il tesoro nascosto di Valencia
Valencia è uno dei sette luoghi giubilari al mondo, insieme a Roma e Gerusalemme. Ma pochi sanno che qui, nella Cattedrale, si trova il vero Santo Graal: un calice in agata lucidata che molti studiosi, tra cui il professor Antonio Beltrán, ritengono essere quello dell’Ultima Cena. La reliquia arrivò in città nel 1437, dopo un lungo viaggio che, secondo la leggenda, partì da Gerusalemme, passò da Roma, e poi attraversò la Spagna, da Huesca a Saragozza.
Il primo Anno Giubilare del Santo Calice fu indetto da Papa Francesco nel 2015 e si ripete ogni cinque anni. Questa è la terza edizione, la prima con un’apertura davvero internazionale dopo il blocco imposto dalla pandemia. “Ci aspettiamo molto turismo religioso e culturale”, ha detto David Arlandis, responsabile Cultura di Visit Valencia. Per tutto l’anno sarà aperto un Centro visitatori e ci sarà una mostra dedicata alle opere d’arte ispirate al Santo Calice.
Centro visitatori e mostra: la storia del Calice a portata di mano
Il nuovo Centro visitatori, gestito dalla Fondazione del Santo Calice e diretto da Alicia Palazón Loustaunau, si trova nell’Almudín, un antico magazzino del grano del XV secolo, oggi spazio espositivo. Qui, con pannelli e video, i visitatori scoprono la storia del calice e possono anche vedere un modellino. La coppa superiore, in agata, risale tra il IV secolo a.C. e il I d.C., mentre la base è del XII secolo. Le decorazioni in perle e pietre preziose sono arrivate dopo, raccontando i passaggi della reliquia nel tempo.
Il Centro resterà aperto fino al 2027, quando sarà sostituito da una sede permanente vicino alla Cattedrale. Nel frattempo, al Muvim – Museo valenciano dell’Illustrazione e della Modernità – si può visitare la mostra “Un mondo da scoprire. Il Santo Calice di Valencia”, aperta fino a febbraio. L’esposizione unisce opere antiche e moderne ispirate al calice, dalla pittura alla musica, con riferimenti anche al Parsifal di Wagner.
Un percorso tra fede, arte e storia
L’itinerario urbano del Santo Graal tocca i principali luoghi legati al calice: dall’Almudín al Real Monasterio de la Trinidad, passando per il Museo de Bellas Artes, la Lonja de la Seda, la Basilica della Vergine fino alla Cattedrale. Ogni venerdì parte una visita guidata dalla piazza del Comune; è anche disponibile un’app per seguire il percorso in autonomia.
La Cattedrale, costruita su un antico tempio romano trasformato poi in moschea, conserva il Santo Calice nella Cappella del Santo Caliz dal 1916. Solo il custode, don Alvaro Almenar, ha il permesso di toccarlo. Il calice viene portato in processione due volte l’anno: il Giovedì Santo e l’ultimo giovedì di ottobre, in occasione della Messa della Festa annuale.
Valencia, tra Medioevo e Rinascimento: la città del Graal
Visitare Valencia durante l’Anno Giubilare significa anche immergersi in una città che nel Quattrocento visse il suo “secolo d’oro”. Capitale della Corona d’Aragona, prosperava grazie al commercio della seta, testimoniato dalla Lonja de la Seda, oggi Patrimonio Unesco, e al sostegno dei papi Callisto III e Alessandro VI, entrambi della famiglia Borja (Borgia).
Nel quartiere dei Velluters si respira ancora l’atmosfera della tradizione serica: qui si trova il Museo della Seta, con telai antichi e tessuti preziosi. Il Museo nazionale della Ceramica, nel barocco Palazzo del Marqués de Dos Aguas, racconta invece la storia della ceramica valenciana e della Via della Seta.
Chiese, musei e tradizioni: un patrimonio da riscoprire
Tra le tappe da non perdere ci sono la Basilica della Madonna degli Abbandonati, cuore della devozione popolare, e la Chiesa di San Nicola, chiamata “la Cappella Sistina valenciana” per i suoi affreschi restaurati. Il Museo di Belle Arti offre una panoramica sulla pittura gotica locale e conserva opere dedicate al Santo Calice.
Durante l’Anno Giubilare sarà anche possibile visitare la chiesa dei Santos Juanes, in fase di riapertura dopo un lungo restauro. In città non mancano negozi specializzati in seta e botteghe con souvenir legati alla tradizione locale.
Valencia oggi: spiritualità e cultura a portata di mano
Con voli diretti dall’Italia e treni veloci da Madrid in appena 90 minuti, Valencia si conferma una meta facile da raggiungere e piena di fascino. L’Anno Giubilare del Santo Calice è un’occasione per avvicinarsi a un simbolo universale di fede e per riscoprire una città che unisce passato e presente in modo unico. “Valencia è pronta ad accogliere il mondo”, ha detto Arlandis. E chi entra in Cattedrale lo sente subito: qui storia, arte e spiritualità camminano insieme, sotto lo sguardo silenzioso del Santo Graal.
