Vance: la realtà dietro l’illusione di una vittoria ucraina nella guerra

Vance: la realtà dietro l'illusione di una vittoria ucraina nella guerra

Vance: la realtà dietro l'illusione di una vittoria ucraina nella guerra

Matteo Rigamonti

Novembre 22, 2025

Washington, 22 novembre 2025 – Il vicepresidente americano JD Vance ha bollato come una “fantasia” l’idea che l’Ucraina possa vincere la guerra contro la Russia solo aumentando il sostegno militare o economico degli Stati Uniti. In un post pubblicato nella notte sul suo profilo X, Vance ha risposto alle critiche rivolte alla strategia della Casa Bianca, sottolineando la necessità di un approccio più realistico e di una soluzione negoziata.

Vance: “Non basta mandare più armi o sanzioni”

“Chi critica il piano di pace su cui lavora l’amministrazione o non capisce il quadro, o distorce una realtà drammatica sul campo”, ha scritto Vance, commentando le tensioni tra Congresso e alcuni alleati europei. Secondo lui, “si pensa che se solo dessimo più soldi, più armi o più sanzioni, la vittoria sarebbe a portata di mano”. Parole nette, che segnano una netta distanza dalle richieste di nuovi aiuti militari arrivate da Kiev nelle ultime settimane.

Il riferimento è chiaro: nelle ultime settimane, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha intensificato gli appelli agli Stati Uniti per ottenere nuovi sistemi d’arma e fondi. Ma a Washington il dibattito si è fatto più prudente, con diversi repubblicani – Vance incluso – che chiedono di rivedere la strategia e puntare di più sulla diplomazia.

La telefonata con Zelensky e la linea americana

Ieri Vance ha parlato al telefono con Zelensky. Fonti della Casa Bianca raccontano di un confronto “franco e costruttivo”, ma non hanno diffuso dettagli sui contenuti. Nel suo messaggio, il vicepresidente ha rimarcato che “la pace non verrà da diplomatici o politici che vivono nel mondo delle favole. Potrebbe arrivare da persone intelligenti che guardano in faccia la realtà”.

Un’affermazione che sembra indirizzata tanto alla politica interna quanto agli alleati europei più interventisti. Il richiamo ai “diplomatici falliti” ha sollevato qualche preoccupazione a Bruxelles e Berlino, dove alcuni funzionari temono che gli Stati Uniti possano allentare il sostegno a Kiev.

Le condizioni per un piano di pace

Nel suo intervento, Vance ha elencato i criteri fondamentali che – secondo Washington – devono guidare ogni tentativo di mediazione. “Qualsiasi accordo di pace deve fermare le uccisioni, rispettare la sovranità dell’Ucraina, essere accettabile sia per Mosca che per Kiev, e aumentare le possibilità che la guerra non riprenda”, ha scritto.

Un equilibrio tutt’altro che semplice, riconoscono anche diversi esperti a Washington. La richiesta di “rispettare la sovranità ucraina” si scontra con le pretese territoriali della Russia, mentre la necessità di un’intesa “accettabile” per entrambe le parti lascia aperti molti punti ancora da chiarire.

Il dibattito acceso negli Stati Uniti

Le parole di Vance arrivano in un momento delicato per la politica americana. Al Congresso, il pacchetto di aiuti militari all’Ucraina è fermo da settimane, bloccato dalle divisioni tra democratici e repubblicani. Alcuni senatori – come Lindsey Graham – spingono per una linea dura contro Mosca, altri invece chiedono di rivedere le priorità.

Fonti vicine alla Casa Bianca dicono che il presidente Joe Biden vorrebbe continuare a sostenere Kiev, ma sta valutando nuove strade diplomatiche in vista dell’inverno. Il timore è che una nuova escalation porti solo a più vittime civili e militari, senza cambiare davvero le sorti del conflitto.

Le reazioni fuori dagli Stati Uniti

Le parole di Vance hanno fatto rumore anche oltre oceano. A Kiev, un portavoce del governo ha ribadito che “l’Ucraina difenderà la sua indipendenza con ogni mezzo necessario”. A Mosca, invece, il Cremlino ha accolto con favore l’apertura americana al negoziato.

A Bruxelles, però, alcuni diplomatici restano cauti. “Serve realismo ma anche fermezza”, ha detto un funzionario europeo sotto anonimato. In questo quadro complicato, la posizione americana sembra orientata a una mediazione difficile, con l’obiettivo di evitare una guerra senza fine.

Il prossimo vertice NATO, in programma a Bruxelles tra due settimane, potrebbe chiarire meglio la strategia occidentale. Intanto, sul campo in Ucraina si continua a combattere: secondo fonti locali, solo ieri nuovi bombardamenti hanno colpito Kharkiv e Zaporizhzhia. La pace resta lontana, ma il dibattito su come arrivarci è ormai al centro della scena mondiale.