Colpo di scena a Beirut: l’IDF punta a un leader strategico di Hezbollah

Colpo di scena a Beirut: l'IDF punta a un leader strategico di Hezbollah

Colpo di scena a Beirut: l'IDF punta a un leader strategico di Hezbollah

Matteo Rigamonti

Novembre 23, 2025

Beirut, 23 novembre 2025 – L’esercito israeliano ha confermato di aver colpito nelle prime ore di oggi un “terrorista chiave di Hezbollah” con un attacco mirato nella periferia sud di Beirut. Secondo fonti libanesi, l’operazione ha causato almeno un morto e ventuno feriti. Il raid, avvenuto poco dopo le 7 del mattino nel quartiere di Dahiyeh, ha riacceso la tensione tra Israele e Libano, in un momento già segnato da forti turbolenze nella regione.

Raid israeliano a Beirut: cosa è successo davvero

L’IDF (Israel Defense Forces) ha detto che l’obiettivo era un importante esponente della milizia sciita Hezbollah, ritenuto da Tel Aviv responsabile di recenti attacchi missilistici partiti dal sud del Libano verso Israele. “Abbiamo colpito un bersaglio preciso, individuato dopo giorni di monitoraggio”, ha detto una fonte militare israeliana, senza però rivelare chi fosse esattamente la persona colpita.

Sul posto, la Croce Rossa libanese ha trasportato ventuno feriti negli ospedali di Beirut. Un portavoce del Ministero della Salute ha confermato che tra le vittime non ci sono bambini, ma la situazione è ancora in evoluzione. Testimoni parlano di un’esplosione fortissima, seguita da colonne di fumo visibili a chilometri. “Sembrava un terremoto”, ha raccontato un residente raggiunto al telefono intorno alle 8 del mattino.

Washington colta alla sprovvista: niente preavviso da Israele

Un funzionario americano, citato dall’emittente israeliana Channel 12, ha detto che Israele non ha avvisato in anticipo gli Stati Uniti dell’attacco a Beirut. “Sapevamo che Israele voleva alzare il livello delle operazioni in Libano, ma non ci hanno dato né la data né l’obiettivo preciso”, ha spiegato la fonte. Solo dopo il raid, secondo un rappresentante del governo israeliano, Washington è stata informata.

La Casa Bianca per ora mantiene un profilo basso. In una nota breve, il portavoce del Dipartimento di Stato ha sottolineato “l’importanza di evitare una escalation” e ha invitato tutte le parti a mantenere la calma. A Beirut, fonti diplomatiche raccontano di un’atmosfera tesa nelle ambasciate occidentali, con il personale invitato a limitare gli spostamenti nelle prossime ore.

Medio Oriente in bilico: i rischi di una nuova escalation

L’attacco arriva in un momento delicato per il Medio Oriente. Negli ultimi mesi, il confine tra Israele e Libano è stato teatro di continui scambi di artiglieria e razzi. Hezbollah ha rivendicato diverse azioni contro postazioni israeliane nel nord della Galilea. Israele accusa la milizia sciita, appoggiata dall’Iran, di voler destabilizzare ancora di più la regione.

Per gli analisti locali, il raid di oggi segna un salto di qualità nelle operazioni israeliane oltre confine. “Colpire direttamente a Beirut è un messaggio chiaro”, ha commentato Karim Sayegh, esperto di sicurezza mediorientale. “Israele vuole far capire che nessun leader di Hezbollah può sentirsi al sicuro, nemmeno nella capitale”.

Libano sotto choc: governo e forze dell’ordine in allerta

A poche ore dall’attacco, il governo libanese ha convocato una riunione urgente. Il premier Najib Mikati ha condannato “l’aggressione contro la sovranità nazionale” e chiesto l’intervento immediato del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. In città, le forze dell’ordine hanno rafforzato la presenza soprattutto nei quartieri a sud, storica roccaforte di Hezbollah.

Le prime indagini della polizia locale indicano che l’esplosione è stata causata da un missile aria-terra lanciato da un drone israeliano. Gli investigatori stanno raccogliendo pezzi dell’ordigno per confermare la dinamica. Hezbollah non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma fonti vicine al movimento parlano di “una risposta che non tarderà ad arrivare”.

La tensione cresce: cosa aspettarsi nelle prossime ore

La comunità internazionale segue con preoccupazione gli sviluppi. L’Unifil, la missione Onu al confine tra Libano e Israele, ha invitato entrambe le parti a “mantenere la calma” e a evitare azioni che possano far scoppiare un conflitto più ampio.

Nel frattempo, a Beirut si respira una tensione palpabile. I negozi hanno chiuso già dalle 10 del mattino, e per le strade si vedono pattuglie dell’esercito libanese e posti di blocco improvvisati. La gente teme nuove ritorsioni o altri raid nelle prossime ore. Solo il tempo dirà se questo attacco resterà un episodio isolato o se segnerà l’inizio di una nuova fase nella crisi tra Israele e Hezbollah.