Milano, 23 novembre 2025 – Un aumento di 205 euro in quattro anni, più flessibilità, più flexible benefits e nuove tutele contro la precarietà: sono i punti chiave dell’accordo per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, firmato nella notte tra Federmeccanica/Assistal e i sindacati Fim, Fiom e Uilm. Dopo una trattativa lunga quattro giorni e una vertenza di 17 mesi, l’intesa coinvolge 1,5 milioni di lavoratori in tutta Italia e segna una tappa importante per i contratti collettivi nazionali.
Diciassette mesi di trattative, poi la firma
L’accordo è arrivato poco dopo le 2 di notte nella sede di Federmeccanica a Milano. Oltre agli aumenti, si è discusso di orari più flessibili e stabilizzazione dei contratti. “È stata una trattativa dura”, hanno detto i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm – Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella – in una nota congiunta. “Abbiamo protetto il potere d’acquisto di chi lavora nei metalmeccanici e rafforzato diritti e tutele”. Solo pochi giorni fa, i sindacati avevano minacciato nuove proteste dopo oltre 40 ore di sciopero e manifestazioni nelle città industriali più importanti.
Salari più alti e benefit in crescita
L’accordo prevede un aumento totale di 205 euro nel corso del contratto. Di questi, 177 euro verranno distribuiti sui minimi nei prossimi tre anni: 53 euro al mese dal 2026, 59 euro dal 2027 e 65 euro dal 2028. A questo si aggiungono i circa 28 euro già dati a giugno 2025. Sul fronte welfare, i flexible benefits salgono da 200 a 250 euro all’anno, arrivando così a un totale di 1.750 euro netti per lavoratore tra il 2021 e il 2028.
Orari più flessibili e permessi
Il contratto introduce anche novità sugli orari di lavoro. Le ore annuali per l’orario plurisettimanale salgono a 96, per gestire meglio i carichi produttivi. Sale anche il tetto tra plurisettimanale e straordinario esente, che arriva a 128 ore. Cambiano pure i permessi: i giorni retribuiti a fruizione collettiva passano da cinque (40 ore) a sette (64 ore) all’anno per tutti i dipendenti, mentre diminuiscono i permessi individuali.
Stop alla precarietà, più stabilità
Sul fronte precariato, il contratto introduce regole più rigide per i contratti a termine. Questi potranno superare i dodici mesi solo con motivi precisi; dal 2027, però, si potranno usare solo se almeno il 20% dei contratti a tempo determinato precedenti sarà stato stabilizzato. Viene poi fissata una durata massima per i contratti di somministrazione a tempo indeterminato, una richiesta da tempo avanzata dai sindacati per limitare l’uso eccessivo del lavoro flessibile.
Le reazioni: soddisfazione ma attenzione
Tra le parti c’è soddisfazione. “Volevamo firmare un contratto che rispecchiasse la situazione attuale”, ha spiegato Simone Bettini di Federmeccanica. “Il rinnovo deve essere legato al momento che stiamo vivendo”. Per Bettini, l’accordo rispetta due condizioni fondamentali per le imprese: competitività e sostenibilità. Anche Roberto Rossi di Assistal ha sottolineato “la responsabilità mostrata da tutti”, che ha permesso di trovare un’intesa “basata su equilibrio e resistenza”.
Un segnale forte per l’industria
Il rinnovo arriva in un momento difficile per l’industria italiana, alle prese con dazi, costi energetici in crescita e tensioni geopolitiche. Fonti sindacali lo definiscono “un segnale importante per tutto il settore manifatturiero”, chiamato a bilanciare la tutela dei lavoratori con la necessità di tenere alta la competitività delle imprese. Nei prossimi giorni, l’accordo sarà sottoposto al voto nelle assemblee dei lavoratori: solo allora si capirà se sarà davvero approvato.
