Cop30: Lula celebra la vittoria della scienza e del multilateralismo

Cop30: Lula celebra la vittoria della scienza e del multilateralismo

Cop30: Lula celebra la vittoria della scienza e del multilateralismo

Giada Liguori

Novembre 23, 2025

Brasilia, 23 novembre 2025 – Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha accolto con soddisfazione l’accordo raggiunto ai negoziati Onu sul clima a Belém. «La scienza ha vinto, il multilateralismo ha trionfato», ha dichiarato ieri sera durante il vertice dei leader del G20 a Johannesburg, definendo il momento “decisivo” per il futuro del pianeta.

Lula: “Abbiamo scelto di andare avanti, senza più tornare indietro”

In una conferenza stampa alle 19.30 locali, Lula ha spiegato cosa significa questo accordo in vista della COP30, che si terrà proprio in Brasile nel 2026. «Quest’anno il pianeta ha superato per la prima volta, forse per sempre, la soglia di 1,5 gradi sopra i livelli preindustriali. Di fronte a questo, la comunità internazionale aveva due strade: fermarsi o andare avanti. Noi abbiamo scelto di andare avanti», ha detto ai giornalisti riuniti al Sandton Convention Centre.

Il presidente si è riferito ai dati dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale che indicano il 2025 come possibile anno più caldo di sempre. Un campanello d’allarme, secondo Lula, «che non potevamo più ignorare». Ha ribadito l’urgenza di «azioni concrete e condivise», aggiungendo che «il tempo delle promesse è finito».

L’accordo e le prime reazioni dal mondo

La bozza dell’accordo, discussa per giorni da delegati di oltre 190 Paesi, punta a impegni più severi sulla riduzione delle emissioni e a maggiori fondi per i Paesi più fragili. Fonti diplomatiche brasiliane dicono che il testo definitivo sarà presentato nelle prossime settimane, ma già si parla di un «passo avanti importante».

A Johannesburg, la notizia ha raccolto applausi dai rappresentanti africani e asiatici. «È un segnale forte», ha commentato Barbara Creecy, ministro dell’Ambiente del Sudafrica, sottolineando come «il Brasile abbia saputo guidare una trattativa complessa con equilibrio». Anche la delegazione europea ha apprezzato il lavoro fatto a Belém, pur ricordando che «la vera sfida sarà far rispettare gli impegni presi».

Brasile sotto i riflettori: la sfida della COP30

Ospitare la COP30 è una grande sfida ma anche una chance per il Brasile. Belém, cuore dell’Amazzonia, non è stata scelta a caso: lì si concentrano le speranze di chi vuole una svolta nella protezione delle foreste e nella lotta alla deforestazione. Lula lo sa bene. «Non possiamo più perdere tempo», ha detto ieri sera, ricordando gli incendi che hanno devastato la regione negli ultimi mesi.

I dati dell’Istituto Nazionale di Ricerca Spaziale brasiliano (INPE) parlano chiaro: da gennaio a ottobre 2025 si sono registrati oltre 32mila incendi attivi in Amazzonia. Numeri che preoccupano ambientalisti e comunità locali. Il governo ha promesso nuovi fondi per rafforzare i controlli e sostenere le popolazioni indigene. «La COP30 deve segnare una svolta», ha confidato Lula ai suoi collaboratori.

Scienza e collaborazione internazionale, la chiave di volta

«La scienza ha prevalso», ha ribadito Lula in un’intervista a GloboNews. Un messaggio chiaro: le decisioni di Belém si basano sulle prove raccolte negli ultimi anni da centri come l’IPCC e l’Università Federale di Pará. Gli scienziati brasiliani hanno avuto un ruolo chiave nella stesura dell’accordo, fornendo dati aggiornati su temperature, precipitazioni e impatti sociali.

Secondo Lula, il multilateralismo resta l’unica strada percorribile. «Nessun Paese può farcela da solo», ha detto, chiamando in causa Stati Uniti, Cina e Unione Europea perché «facciamo tutti la nostra parte». La strada verso la neutralità climatica è lunga, ma almeno a parole il Brasile sembra avere le idee chiare.

Verso la COP30: i prossimi passi

Nei prossimi mesi, il governo brasiliano coinvolgerà società civile, imprese e comunità locali per preparare la COP30. A Belém sono già partiti i lavori per ampliare il centro congressi che ospiterà i delegati da tutto il mondo. Lula ha promesso trasparenza e partecipazione: «Sarà la COP di tutti», ha assicurato.

Resta da vedere se gli impegni presi si tradurranno in fatti concreti. Per ora, il mondo guarda al Brasile con attenzione — e un pizzico di speranza.