Il tiktoker Don Alì arrestato dopo aver minacciato un maestro di scuola elementare a Torino

Il tiktoker Don Alì arrestato dopo aver minacciato un maestro di scuola elementare a Torino

Il tiktoker Don Alì arrestato dopo aver minacciato un maestro di scuola elementare a Torino

Matteo Rigamonti

Novembre 23, 2025

Torino, 23 novembre 2025 – Said Alì, 24 anni, noto online come Don Alì, è stato fermato ieri mattina dalla squadra mobile di Torino con l’accusa di atti persecutori. Il ragazzo, famoso per i suoi video su TikTok e per aver preso il soprannome di “re dei maranza”, aveva minacciato in modo esplicito un maestro di una scuola elementare del quartiere Barriera di Milano. Tutto è partito da un video pubblicato sui social, che ha subito acceso i riflettori sulla vicenda, portando la Procura ad aprire un fascicolo e a disporre la misura cautelare.

Minacce in strada e video che fa il giro del web

Qualche settimana fa, un video girato in via Cigna, nel cuore della Barriera di Milano, ha iniziato a circolare su TikTok e Instagram. Nel filmato, Don Alì si avvicina a un insegnante con il volto teso e la voce alta, accusandolo senza alcuna prova di aver maltrattato un bambino. “Se la prossima volta abusi di un bambino, finirà molto peggio”, si sente dire. Dietro di lui, due complici – un 27enne e un altro ragazzo di 24 anni – lo seguono e riprendono la scena. Il maestro, visibilmente scosso, si allontana senza rispondere. Solo dopo qualche ora qualcuno segnala il video alla polizia.

La Procura: nessuna prova, ma scattano le misure

Gli investigatori hanno ricostruito la vicenda e hanno escluso qualsiasi comportamento scorretto da parte dell’insegnante. “Non c’è nulla a suo carico”, ha detto una fonte vicina all’indagine. Nonostante questo, le minacce e la pressione mediatica hanno costretto la Procura a muoversi. Nei giorni successivi è stato aperto un fascicolo per atti persecutori, e per Don Alì e i suoi due amici è scattata la misura cautelare con obbligo di firma.

Il tiktoker sotto i riflettori

Con decine di migliaia di follower, Don Alì non ha nascosto la sua rabbia nemmeno dopo l’arresto. Durante un’intervista a “Le Iene”, ha rilanciato le accuse contro il maestro, ribadendo la necessità di “punire chi stupra bambini”, senza però portare prove. “Non mi fermo davanti a nessuno”, ha detto davanti alle telecamere, alimentando ancora di più la tensione intorno alla vicenda.

L’aggressione alla troupe e i guai precedenti

Non è la prima volta che il giovane finisce nei guai. L’11 novembre scorso, secondo fonti della Questura, avrebbe aggredito verbalmente una troupe di “Fuori dal coro” mentre cercava di intervistare i residenti del quartiere. Gli operatori raccontano di insulti e minacce, un episodio che ha complicato ulteriormente la sua posizione agli occhi degli inquirenti.

Reazioni nel quartiere: tra sollievo e paura

Nel quartiere Barriera di Milano l’arresto ha diviso le opinioni. C’è chi, come una commerciante di via Sempione, si è detto sollevato: “Era diventato troppo aggressivo”. Ma tra i colleghi del maestro prevale la preoccupazione per il clima che si è creato. “Non si può lavorare così, con il timore di essere filmati e accusati senza motivo”, racconta una docente della stessa scuola.

Cosa succederà ora a Don Alì

Adesso per Don Alì e i suoi complici si apre una fase delicata. La Procura dovrà decidere se confermare le misure cautelari o se procedere con altre accuse. Nel frattempo, il giovane non può lasciare Torino senza permesso e resta sotto controllo. Gli investigatori stanno passando al setaccio anche altri video e post pubblicati sui suoi profili, per vedere se ci sono altri episodi simili.

Questa storia riapre il dibattito su come i social possano diffondere accuse infondate e sulla responsabilità degli influencer verso chi li segue, soprattutto i più giovani. Un tema che a Torino, come altrove, resta più che mai attuale.