Investimenti da record: 3,5 miliardi di dollari per il CCS dalla Norvegia in un decennio

Investimenti da record: 3,5 miliardi di dollari per il CCS dalla Norvegia in un decennio

Investimenti da record: 3,5 miliardi di dollari per il CCS dalla Norvegia in un decennio

Giada Liguori

Novembre 23, 2025

Oslo, 23 novembre 2025 – La Norvegia punta a diventare il punto di riferimento europeo nella cattura e nello stoccaggio del carbonio (Ccs). Per farlo, il governo ha messo sul piatto 3,5 miliardi di dollari in dieci anni. Il progetto si chiama Longship ed è la più grande iniziativa del continente su questo tema. Lo hanno presentato durante un tour negli impianti norvegesi, organizzato dall’ambasciata norvegese in Italia. L’obiettivo? Spingere una tecnologia che, per ora, non riesce a stare in piedi da sola dal punto di vista economico, ma che potrebbe diventare decisiva nella lotta contro i cambiamenti climatici.

Longship: dieci anni per far decollare la cattura della CO2

Partito nel 2020, il progetto Longship prevede che lo Stato norvegese copra l’80% delle spese sostenute dalle aziende private impegnate nella cattura e nello stoccaggio della CO2 per dieci anni. Una scelta pensata per “traghettare” questo settore fino a quando la tecnologia e l’aumento delle produzioni non lo renderanno sostenibile senza aiuti pubblici. “Crediamo che questa sia una delle strade più concrete per abbattere le emissioni industriali”, ha detto un portavoce del Ministero del Petrolio e dell’Energia durante la visita agli impianti.

Norvegia, un ruolo chiave spinto dal sistema ETS

Il primato della Norvegia in questo campo non è un caso. Il paese, tra i maggiori produttori europei di gas e petrolio offshore, ha sotto i fondali marini vaste rocce porose, perfette per nascondere la CO2. A spingere ancora di più c’è il sistema europeo di tassazione delle emissioni, l’ETS: più sale il prezzo delle emissioni, più conviene investire nello stoccaggio del carbonio. “Le regole europee ci spingono a innovare”, ha ammesso un dirigente di Equinor, la compagnia norvegese coinvolta nel progetto.

Chi c’è dietro il progetto: Gassnova e Northern Lights

A guidare tutto c’è Gassnova, società pubblica norvegese che si occupa di innovazione energetica. La parte operativa, invece, è in mano a Northern Lights, una joint venture tra Equinor, Shell e TotalEnergies. Northern Lights si occupa di trasportare la CO2 via nave e di stoccarla nel sito offshore “Aurora”, a 110 chilometri da Oygarden, vicino a Bergen. Il sito ha iniziato a lavorare ad agosto 2025 ed è uno dei primi esempi in Europa di infrastruttura dedicata alla cattura e stoccaggio su larga scala.

Fornitori norvegesi e accordi oltre confine

Dentro il progetto Longship ci sono due grandi fornitori norvegesi di anidride carbonica: la cementeria Heidelberg Materials di Brevik, che ha già un impianto operativo, e il termovalorizzatore di Oslo gestito da Hafslund Celsio, che entrerà in funzione nel 2029. “Stiamo iniziando a vedere i primi risultati concreti”, ha raccontato un tecnico di Heidelberg Materials durante il tour.

Ma Northern Lights guarda oltre i confini norvegesi. Ha già stretto accordi con aziende estere per lo stoccaggio della CO2, tra cui la chimica Yara International nei Paesi Bassi, la danese Orsted, attiva nelle rinnovabili, e la svedese Stockholm Exergi, principale fornitore energetico di Stoccolma. “La collaborazione internazionale è fondamentale per raggiungere gli obiettivi climatici”, ha sottolineato un rappresentante di Northern Lights.

Ccs: tra sfide e speranze per il futuro

Nonostante gli investimenti e le prime partnership, la cattura e lo stoccaggio del carbonio restano una tecnologia costosa e ancora lontana dal poter stare in piedi senza aiuti. Secondo gli esperti norvegesi, solo una domanda europea più alta e una riduzione dei costi potranno rendere il settore competitivo. Ma Oslo sembra voler giocare un ruolo da protagonista nella transizione energetica del continente. “Siamo all’inizio di una nuova fase – ha confidato un funzionario del Ministero dell’Ambiente – ma siamo convinti che questa sia la strada giusta”.