Vienna, 23 novembre 2025 – Il debito pubblico nell’area euro resta una spina nel fianco e tagliarlo resta una priorità. Ma, avverte la presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, non basta solo stringere la cinghia. I governi devono puntare su una spesa che dia slancio alla crescita e guardi al lungo termine. Lo ha detto oggi alla Trilateral Commission a Vienna, affrontando senza giri di parole le sfide fiscali che attendono l’Europa.
Debito pubblico, serve un cambio di passo
Lagarde non ha nascosto la realtà: “Il problema non è tanto che i Paesi non rispettino le regole fiscali, ma che la spesa pubblica non è indirizzata verso ciò che serve davvero per crescere”. I livelli di debito nell’area euro sono ancora troppo alti e vanno ridotti, ha detto, ma senza dimenticare che “bisogna investire nelle priorità che possono far decollare l’economia, pur mettendo in ordine i conti”.
Le nuove norme fiscali Ue, entrate in vigore quest’anno, permettono ai governi di prendersi fino a sette anni per rimettere a posto i bilanci, a patto però che facciano investimenti pubblici e riforme capaci di spingere la crescita nel tempo. Eppure, solo sette Paesi su venti nell’area euro hanno scelto questa strada. Un dato che Lagarde ha definito “un campanello d’allarme sulla reale volontà di puntare su investimenti e riforme”.
Attenti alla “stagnazione fiscale”
La presidente della BCE ha poi lanciato un monito: occhio alla “stagnazione fiscale”. Se si taglia senza guardare alla crescita, si rischia di entrare in un circolo vizioso. “Le misure per mettere a posto i conti possono finire per frenare la crescita, e così servono ancora più tagli”, ha spiegato. Una trappola che potrebbe bloccare l’intera area euro.
Il dibattito è acceso a Bruxelles da tempo. Come tenere insieme rigore e investimenti pubblici, soprattutto in settori chiave come la transizione verde e digitale? Nonostante le opportunità offerte dalle nuove regole, molti Paesi sembrano ancora restii a fare il passo decisivo.
Le reazioni a caldo dei governi
Il messaggio di Lagarde ha suscitato reazioni tra i ministri delle Finanze. Il tedesco Christian Lindner ha ribadito la necessità di rispettare le regole, ma ha anche ammesso che “non si può rinunciare a investire nei settori fondamentali per il futuro”. Più prudente il ministro italiano Giancarlo Giorgetti, che ha evitato commenti diretti, ricordando però che “l’Italia sta lavorando per mantenere gli impegni presi con Bruxelles”.
Un futuro incerto per l’area euro
Gli ultimi dati Eurostat mostrano un rapporto debito/PIL attorno al 90% nell’area euro, con punte oltre il 140% in Paesi come Italia e Grecia. La Commissione europea prevede una leggera discesa nei prossimi anni, ma il percorso resta tutto in salita. Gli esperti avvertono: senza una crescita solida sarà dura rimettere in ordine i conti.
Lagarde ha chiuso il suo intervento con un appello chiaro: “Non perdiamo di vista le priorità strategiche, anche quando la pressione sui bilanci è forte. Solo investendo nel futuro possiamo assicurare stabilità e prosperità all’area euro.” Un messaggio diretto a chi, nei prossimi mesi, dovrà decidere come muoversi nelle leggi di bilancio nazionali.
