Minacce sui social al presidente del Tribunale dei minori di L’Aquila: un allerta da non sottovalutare

Minacce sui social al presidente del Tribunale dei minori di L'Aquila: un allerta da non sottovalutare

Minacce sui social al presidente del Tribunale dei minori di L'Aquila: un allerta da non sottovalutare

Matteo Rigamonti

Novembre 23, 2025

L’Aquila, 23 novembre 2025 – Minacce e insulti stanno invadendo i social negli ultimi giorni, rivolti alla presidente del Tribunale per i minorenni dell’Aquila, Cecilia Angrisano. Tutto è partito dalla decisione – presa pochi giorni fa – di allontanare i tre figli di una coppia che viveva in un bosco a Palmoli, in provincia di Chieti. La vicenda ha subito acceso un acceso dibattito tra chi difende la tutela dei minori e chi invece parla di libertà familiari, ma i toni si sono presto fatti duri, con centinaia di commenti e offese dirette al magistrato.

Minacce sui social dopo la sentenza

Ieri sera, tra le 19 e le 22, su Facebook e altri social sono spuntati messaggi pesanti contro la giudice Angrisano. Alcuni utenti hanno scritto frasi offensive come “Lei è un’emerita c…ona”, mentre altri hanno definito il tribunale per i minori “una fossa piena di vermi”. Non è mancata la richiesta, chiara o sottintesa, di trovare indirizzo, numero di telefono e mail della presidente. Una situazione che preoccupa per il tono e per il pericolo concreto di diffusione di dati personali.

La storia dei bambini portati via a Palmoli

Tutto nasce da quella decisione del Tribunale per i minorenni dell’Aquila: togliere i tre figli a una coppia che vive da tempo in una zona boschiva vicino Palmoli. Gli assistenti sociali e i carabinieri intervenuti sul posto hanno raccontato che i bambini vivevano in condizioni giudicate “non adeguate”. Il tribunale ha spiegato che l’allontanamento serve a garantire ai minori un ambiente più sicuro e che rispetti le norme di legge.

Social in fiamme tra insulti e accuse

La notizia si è sparsa in fretta, soprattutto nei gruppi Facebook locali e nei canali Telegram abruzzesi. In poche ore sono arrivati centinaia di commenti, molti offensivi o minacciosi, contro la presidente Angrisano. Alcuni utenti chiedono apertamente di “fare giustizia” contro la giudice, altri invitano a boicottare le istituzioni. “Non ci fermeremo finché non avremo i nomi di chi ha deciso”, si legge in un messaggio circolato nella notte.

La sicurezza della giudice sotto osservazione

Fonti vicine al tribunale raccontano che la presidente Angrisano è stata informata delle minacce e delle offese arrivate online. Non si esclude che nelle prossime ore possa essere presentato un esposto alle autorità. “Siamo preoccupati per il clima che si sta creando”, dice un funzionario del tribunale, che preferisce restare anonimo. “Le decisioni sono sempre prese pensando al bene dei minori, ma il dibattito rischia di sfuggire di mano”.

Il nodo della tutela dei minori

La vicenda ha riaperto il confronto tra chi sostiene interventi decisi per proteggere i bambini e chi invece difende la libertà delle famiglie di scegliere come vivere. Alcune associazioni per i diritti dell’infanzia ricordano che “l’allontanamento è sempre una misura estrema”, ma in certi casi “non c’è altra soluzione”. Altri gruppi parlano invece di “abuso di potere” da parte delle istituzioni.

Indagini e possibili mosse future

Per ora, dicono dalla Questura dell’Aquila, non ci sono denunce ufficiali né da parte della giudice né del tribunale. Gli investigatori però stanno tenendo d’occhio la situazione sui social e valutano eventuali profili da monitorare. Non è escluso che nei prossimi giorni scattino provvedimenti per tutelare la sicurezza della presidente Angrisano.

La vicenda resta aperta. A Palmoli, la comunità si spacca tra chi sta vicino alla famiglia e chi invece appoggia le istituzioni. E sui social, il confronto continua, spesso superando il limite della civile discussione.