Ginevra, 23 novembre 2025 – Marco Rubio, segretario di Stato americano, è atterrato questa mattina a Ginevra poco prima delle 9:30, ora italiana, per partecipare a un vertice decisivo sulla guerra in Ucraina. L’incontro, voluto dal presidente Usa Donald Trump, riunisce funzionari statunitensi, ucraini ed europei con l’obiettivo di discutere un possibile piano per fermare le ostilità.
Ginevra, vertice sul conflitto: sul tavolo il piano Trump
Nel cuore del Palais des Nations, la sede europea dell’Onu, si sono radunati i rappresentanti dei principali Paesi coinvolti nella crisi ucraina. L’arrivo di Rubio, confermato dall’agenzia Afp e seguito da una breve dichiarazione ai giornalisti, ha segnato l’inizio ufficiale dei lavori. “Siamo qui per ascoltare tutte le parti e cercare una via d’uscita dal conflitto”, ha detto il segretario di Stato, visibilmente teso ma determinato.
Fonti diplomatiche europee raccontano che il piano presentato dall’amministrazione Trump punta su una serie di passi graduali: un cessate il fuoco sotto la supervisione di osservatori internazionali, l’apertura di corridoi umanitari e l’avvio di negoziati diretti tra Kiev e Mosca. Nessun dettaglio ufficiale è stato ancora diffuso, ma la presenza di delegazioni di alto livello – come il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba e il suo omologo francese Jean-Yves Le Drian – fa capire che la discussione si farà subito serrata.
Reazioni tra cautela e speranze
Fuori dal palazzo, sotto una pioggerellina che ha accompagnato la mattinata, i giornalisti hanno raccolto le prime impressioni. “Non ci aspettiamo miracoli”, ha ammesso un funzionario della delegazione tedesca, “ma è importante che si torni a parlarsi di persona”. Anche la parte ucraina si è detta pronta a valutare le proposte americane, pur sottolineando che “la sovranità del Paese non si tocca”.
Da Mosca, fonti vicine al Cremlino hanno mantenuto un basso profilo. “Seguiamo tutto con attenzione”, si sono limitati a dire. La Russia non è presente direttamente al vertice, ma secondo alcune indiscrezioni avrebbe inviato osservatori non ufficiali per tenere d’occhio i colloqui.
Guerra in Ucraina: numeri e pressione internazionale
Il conflitto in Ucraina va avanti da più di tre anni, con un bilancio drammatico: secondo l’Onu, aggiornato a ottobre 2025, i civili uccisi superano i 18mila, mentre gli sfollati interni sono oltre 7 milioni. Negli ultimi mesi si sono intensificati i combattimenti nel Donbass e i bombardamenti su Kharkiv e Odessa.
Questa iniziativa diplomatica americana arriva dopo settimane di pressioni da parte dell’Unione Europea e dell’Onu per trovare una soluzione politica. Ieri sera, in una nota della Casa Bianca, il presidente Trump ha ribadito “l’impegno degli Stati Uniti per la pace e la sicurezza in Europa orientale”. Parole che hanno trovato eco anche nel segretario generale dell’Onu, António Guterres: “Ogni sforzo per fermare la violenza deve essere sostenuto”.
Il futuro di Ginevra: incontri e dubbi
La giornata a Ginevra sarà fitta di incontri bilaterali e consultazioni riservate. Secondo il programma, Rubio incontrerà nel pomeriggio la delegazione ucraina e quella francese, mentre in serata è previsto un punto stampa congiunto. Non è escluso che nelle prossime ore escano dettagli più chiari sul piano americano.
Intanto, negli Stati Uniti, non mancano le polemiche. Alcuni membri del Congresso chiedono più chiarezza sulle reali intenzioni della Casa Bianca. “Serve trasparenza sugli obiettivi”, ha detto la senatrice democratica Elizabeth Warren. Rubio, da parte sua, ha assicurato che “ogni passo sarà condiviso con gli alleati”.
Per ora, Ginevra torna a essere il centro della diplomazia mondiale. E tra i corridoi del Palais des Nations si respira una speranza prudente: che questa volta il dialogo possa davvero aprire una strada verso la fine della guerra.
