Scioglimento record dei ghiacci in Antartide: un evento straordinario di 9.000 anni fa

Scioglimento record dei ghiacci in Antartide: un evento straordinario di 9.000 anni fa

Scioglimento record dei ghiacci in Antartide: un evento straordinario di 9.000 anni fa

Giada Liguori

Novembre 23, 2025

Roma, 23 novembre 2025 – Circa 9.000 anni fa, un rapido scioglimento dei ghiacci nell’Antartide orientale ha trasformato il volto del continente bianco. A rivelarlo è uno studio appena pubblicato su Nature Geoscience, guidato da Yusuke Suganuma dell’Istituto giapponese di ricerche polari (Nipr) e dell’Università Sokendai. Analizzando dati raccolti vicino alla stazione giapponese di Syowa, il gruppo di ricerca ha ricostruito una serie di eventi che, a quanto pare, potrebbero tornare a verificarsi.

Un tappo di acqua fredda che ha cambiato tutto

Il team di Suganuma ha lavorato su carote di sedimenti marini raccolte nella baia accanto a Syowa, accompagnate da studi dettagliati della costa. Così è emerso che, più di 9.000 anni fa, lo scioglimento di alcuni ghiacciai interni ha riversato in mare grosse quantità di acqua fredda. Ma c’è un punto cruciale: questa acqua non si è mescolata con gli strati più profondi dell’oceano. Invece, ha formato uno strato superficiale, una specie di “tappo”.

Questa stratificazione ha cambiato le correnti oceaniche. Le acque più calde, che si trovavano più in profondità, sono riuscite a risalire fino alla base dei ghiacciai costieri. “È stato un processo lento ma inarrestabile”, ha raccontato Suganuma durante una conferenza stampa online. Col passare degli anni, la situazione è precipitata.

Contrafforti che cedono e scioglimento in accelerazione

Il calore trasportato dalle nuove correnti ha iniziato a erodere i lembi dei ghiacciai che si spingevano dall’interno verso il mare. Questi lembi facevano da contrafforti, frenando la discesa dei ghiacci verso l’oceano. Quando si sono indeboliti, tutto il sistema ha perso equilibrio: la fusione si è fatta più veloce e la quantità di acqua fredda in superficie è aumentata ancora.

Gli studiosi hanno evidenziato come questo meccanismo abbia scatenato un vero effetto a cascata. In pochi secoli, la calotta orientale ha iniziato a sciogliersi molto più rapidamente. “Non si tratta solo di un episodio passato”, ha messo in guardia Suganuma. “Le condizioni che lo hanno scatenato potrebbero ripresentarsi.”

Un segnale d’allarme per l’Antartide di oggi

Lo studio su Nature Geoscience va oltre la storia. Gli autori lanciano un chiaro monito: un simile effetto a catena potrebbe accadere di nuovo, con conseguenze difficili da prevedere per tutto il pianeta. Finora, la calotta orientale è stata considerata relativamente stabile rispetto a quella occidentale. Ma ora emerge che questa stabilità potrebbe essere più fragile di quanto si immaginava.

“Non possiamo escludere che lo scioglimento dei ghiacci antartici possa accelerare molto più di quanto previsto”, ha spiegato Suganuma. Gli esperti chiedono alla comunità internazionale di tenere d’occhio i segnali dall’Antartide orientale, dove anche piccoli cambiamenti nelle correnti o nella temperatura potrebbero scatenare processi simili a quelli del passato.

Il rischio per i mari e il clima globale

Il pericolo principale è l’innalzamento del livello dei mari. Se la calotta orientale dovesse perdere stabilità, gli effetti si sentirebbero ben oltre l’Antartide. Secondo l’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), anche un’accelerazione modesta dello scioglimento può tradursi in centimetri in più negli oceani entro fine secolo.

Gli autori sottolineano l’importanza di studiare il passato. Solo così, attraverso carote di ghiaccio, sedimenti e rilievi costieri, si possono capire i meccanismi che tengono insieme la calotta antartica. “Il nostro lavoro – ha concluso Suganuma – è un invito a non abbassare la guardia.”

In Antartide, quindi, il passato parla al presente. E il futuro resta incerto, con molte domande aperte sulla tenuta dei grandi ghiacci del pianeta.